[Flug] Gnome 3 vs the World
Leandro Noferini
lnoferin@cybervalley.org
Ven 16 Dic 2011 15:44:06 CET
Christian Surchi <christian@firenze.linux.it> writes:
[...]
> Peccato non c'entri nulla col mio discorso! :D
Ah beh allora come non detto.
>> Aspettare che una qualsiasi cosa passi attraverso tutta la trafila
>> tipica dell'informatica della fine del millennio scorso ora come ora è
>> come minimo pericoloso di cadere nel disuso. Se poi la trafila si
>> riveste anche di tutte le manfrine tipiche di debian e di altre chiese
>> ortodosse allora il rischio diventa certezza.
>>
>> La trafila dell'accettazione dello sviluppatore, del controllo, del
>> mentoraggio, delle chiavi gpg, del rispetto delle Sacre Norme del
>> Software Libero soprattutto nella vita privata, della traduzione, del
>> controllo ortografico del README in balesiano.... fermatemi... può
>> valere per il sistema "che sta sotto" ma non per il cazzo di estensione
>> che fa una faccia arrossata quando la bionda fa login su facebook. E
>> questo vale per tutti, figuriamoci per un gruppo (la parola comunità
>> puzza troppo ormai) di passatempisti che costituisce il grosso di coloro
>> che sviluppano questa roba per noi linuxari.
>>
>> Se a qualcuno viene in mente qualcosina di successo che praticamente
>> stiamo tenendo tutti chi in tasca, chi sulla scrivania, chi in mano
>> leggendo questa mia..... bene ha ragione!
>
> per me stai facendo solamente confusione... i problemi a cui facevo
> riferimento io sono ben noti e all'ordine del giorno, vedi ad esempio il
> lavoro continuo che devono fare apple e google per ripulire i loro store
> da malware e robaccia varia...
E non ho mica detto che quello che ci para davanti sia la cosa migliore
del mondo, ho detto solo che ci assomiglia.
> per cui il controllo c'è, che ti piaccia o meno, e senza voler insistere
> sul controllo fatto attraverso piattaforme estremamente chiuse come
> quella di apple! :)
Il termine "controllo" mi sembra un po' vago perché nel tempo si è
modificato tantissimo: attualmente alle multinazionali non interessa più
controllare che l'utente usi solo le proprie applicazioni (diciamo stile
MS) quanto che le varie applicazioni rendano appetibile l'hardware e i
servizi in rete che vengono venduti.
Apple e Google attualmente sono gli alfieri di questo atteggiamento che
risulta vincente.
> permettimi di restare perplesso sulla "necessità" di avere uno store
> anche per le funzionalità fondamentali del proprio desktop...
Quello che io non credo è che avere le finestre allineate sia una
funzionalità fondamentale.
Nella mia esperienza gli utenti umani a mala pena aprono una finestra
per volta, immaginati pensare di ammonticchiarle secondo modalità più o
meno estrose. Questo solo per fare un esempio.
Il tutto oltretutto declinato in un'informatica nella quale i monitor
grandi li abbiamo solo in ambienti lavorativi, dove a meggior ragione si
usa un programma per volta. A casa si usano monitor piccoli e
piccolissimi dove il senso del desktop con le icone sopra perde
completamente senso.
> ognuno è liberissimo di installare da dove meglio credo tutto quello
> che vuole, ma mi pare che, nei fatti, l'affidabilità dei repository
> debian sia il punto di partenza dello sforzo di tanti progetti :)
Verissimo e lo dico pure io da un monte di tempo.
Il problema è la cosa riguarda sì e no gli aderenti a questa lista. La
restante minoranza del 100% della popolazione mondiale non ha neanche
alcuna idea di cosa sia un server, immaginati un repository!
:-)
> l'aspetto sicurezza e affidabilità mi pare un tema molto attuale,
> altroché roba fuori moda :)
Stai scherzando?
Al di fuori della mia cerchia ristrettissima vedo un mondo dominato da
virus, troyan, antivirus e altre meravigliose creature e non vedo
nessuno che se preoccupi tanto da pensare che forse c'è una qualche
alternativa.
> Comprendo la tua analisi, ma credo tu stia facendo confusione, anche sul
> senso di "estensione", in questo preciso contesto.
[...]
--
Ciao
leandro
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