[Flug] Programma LD 2012
leonardo
mail@leonardo.ma
Mar 25 Set 2012 11:56:23 CEST
On 24/09/2012 23:07, Fred wrote:
> On Mon, Sep 24, 2012 at 07:19:45PM +0200, leonardo wrote:
>
> [...]
>
>> Io invece vorrei dire la mia perchè sinceramente non mi è piaciuta
>> l'evoluzione della vicenda, e visto che il Flug è di tutti è anche bene
>> che vengano fuori opinioni diverse.
>>
>
> vero
>
>> Non condivido i toni usati nella discussione, che sottintendono che
>> qualcuno abbia cercato di fare chissà cosa spacciando uno sfruttamento
>> del Flug per collaborazione. Il Flug funziona in un certo modo, con la
>> sua lista e il suo modo di incoraggiare la partecipazione, come diceva
>> Christian. Non è "il modo giusto" e neanche l'unico, ha i suoi vantaggi
>> finchè le persone hanno la sensibilità per portarlo avanti, ma ha anche
>> i suoi limiti. Uno che vedo è che alcune opinioni che in lista vengono
>> espresse più decisamente o più in fretta tirano il carro, ed è normale
>> perchè le mailing list non sono certo uno strumento noto per proteggere
>> le posizioni più deboli o incoraggiare chi ha meno spazio.
>>
>
> non per puro spirito di contraddizione ma rispetto ai gettonatissimi
> strumenti odierni, mi pare che le liste siano strumenti ancora adatti
> alla difesa delle proprie idee e, a mio avviso, non adatti al pensiero unico.
Rispondo solo a questo, non perchè non ho letto il resto (che mi pare
molto sensato) ma perchè mi dà modo di fare un discorso generale non
riferito a questa lista in particolare: avere spazio in rete, non
significa stare in una comunità democratica, cosi' come poter votare non
fa di uno stato uno stato democratico. Come diceva un mio amico,
democrazia non è votare una volta ogni tanto, è leggere 3 giornali al
giorno, partecipare e contribuire (e quindi, avere la possibilità per
farlo). Le mailing list sono luoghi in cui l'equilibrio quando c'e' si
regge sul fatto che le persone hanno la sensibilità per includere, non
sul fatto che tutti hanno lo stesso spazio. Non è un caso che quando le
mailing list crescono (non in numero di iscritti ma in numero di gente
che partecipa) spesso diventano un pollaio in cui alla fine si sentono
solo le voci di quelli più aggressivi, che hanno più tempo per scrivere,
che sanno trollare o che si scambiano mail private per incoraggiarsi a
dire le stesse cose. Siccome non tutti si sentono a loro agio a
scendere su questo campo, spesso rimangono ai margini e quel "metodo del
consenso" di cui parlava Christian va a farsi benedire. Ma, siccome si
parte dal presupposto che ci si fonda su uno strumento in cui tutti
hanno lo stesso spazio si mantiene anche la convinzione di
democraticità. In realtà le cose le decidono sempre meno persone e le
comunità via via si inaridiscono.
Ciao,
leonardo.
--
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