[FoLUG] The Perfect Desktop: Debian Etch
Stefano Giunchi
stefano.giunchi@soasi.com
Mar 29 Maggio 2007 19:11:48 CEST
> Etch non e` unstable, unstable non e` proprio una cosa consigliata per
> l'utente medio(=desktop), e soprattutto non capisco perche` quando il
> 90% del mondo per uso desktop usa un sistema del 2001 che ha ricevuto
> l'ultimo aggiornamento sostanziale nel 2004 (windows xp) gli utenti
> linux desktop devono avere l'ultimissimissima versione di ogni software
> se no non sono contenti. Un sistemista/sviluppatore puo` anche
> divertirsi ad aggiornare/provare le nuove versioni ma la gente per un
> uso _desktop_ impara le cose che gli servono, sperando che il mese dopo
> si comportino allo stesso modo, e ,imho ovviamente, meno cambiano meglio
> e`. Mi sembra di vedere che a tutte le persone che passano a linux venga
> questa smania dell'aggiornamento che io proprio non capisco.
>
IMHO, questo è il problema principale dei repository omnicomprensivi.
L'utente ha il diritto di volere installare l'ultima versione di
Inkscape, openoffice, blender. Un pò meno se si tratta di avere l'ultima
versione di CUPS, o Xorg.
Ma se i repository contengono TUTTO, e TUTTO inestricabilmente
dipendente alla versione attuale di altri software nel repository, ne
consegue che:
1) non viene inserito un sw aggiornato in repository, finchè anche il sw
dipendente non sia aggiornato nel repository.
2) nel momento in cui il sw viene inserito nel repository, l'utente è
costretto ad aggiornare anche tutto il sw da cui dipende.
Io auspico:
- repository minimali: kernel, gnu, cups, gnome-minimale o kde-minimale;
- tutti gli altri sw, impacchettati tramite klik o autopackage, o
tarball, da scaricare da siti terzi e NON SUPPORTATI DIRETTAMENTE dagli
sviluppatori della distribuzione: perchè, se gli sviluppatori di apache
dicono che la loro versione è stabile e sicura, bisogna aspettare che
venga accettata dagli sviluppatori Debian/RH/Suse/ecc.? Via apache dal
repository! Installarlo tramite source o tarball!
Sicuramente, la cosa non è facile, altrimenti l'avrebbero già fatta... o
forse no?
Stefano
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Stefano Giunchi
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