[FoLUG] Petizione per i Libri di testo FDL

Alessandro Ronchi alessandro.ronchi@soasi.com
Lun 1 Set 2008 15:14:09 CEST


2008/9/1 Paolo Palmieri <palmaway@gmx.it>:

> La proposta potrebbe essere interessante, ma mi lascia con più di
> qualche perplessità. Innanzitutto, esistono libri completi distribuiti
> sotto tale licenza? Io non ne ho trovati... (Non mandatemi link a
> wikibooks, ho già dato un'occhiata, e francamente di libri degni di
> questo nome non ne ho trovati, almeno in italiano)

Che io sappia, di libri di testo non ne esistono. Esistono invece
romanzi o saggi, come per esempio "Cultura Libera".


> Ma soprattutto, è possibile realizzare un tale libro? Io, allo stato
> attuale della regolamentazione del diritto d'autore, lo ritengo molto
> dubbio. Ad esempio, come realizzare una antologia di testi sotto licenza
> libera? Certo, forse i commenti e gli apparati potrebbero essere
> distribuiti, ma i testi stessi rimarrebbero sempre sotto il diritto
> d'autore dei rispettivi creatori. Lo stesso dicasi per i libri di
> storia, filosofia e qualsiasi altro testo che abbia come componente
> fondamentale le fonti da citare. Forse qualcosa potrebbe essere fatto
> riguardo alla matematica e ad altre scienze. Ma ricordiamo che questi
> libri sono anche fatti da immagini e foto, e tutte hanno un loro autore.

Io non voglio eliminare il diritto d'autore, voglio che un testo di
matematica che rimane invariato per decenni non venga ripagato dalla
collettività in nome di una concorrenza che non esiste.
Quindi voglio pescare un gruppo di autori e pagarli per licenziare il
loro libro con FDL. Ovviamente serve qualcosa per partire,
strutturalmente dovrebbe diventare slegato dalla pubblica
amministrazione: un gruppo di docenti potrebbe realizzare un testo
insieme, un gruppo di acquisto nazionale potrebbe finanziare un nuovo
testo. Non ho pensato a tutte le possibilità, penso però che una
ventina di testi liberi darebbero uno scossone alla situazione.



> Ma ancora... vogliamo far studiare i nostri figli davanti al computer?

No. Semmai, quando un giorno sarà possibile, fargli utilizzare degli
ebook reader.

> Oltre a essere una pessima idea per mille motivi, la attuale dotazione
> della scuola italiana non lo permetterebbe.

Chiaro.
> Quindi i testi dovrebbero
> essere stampati, e, come accade ora, il processo sarebbe comunque in
> mano alle case editrici.

Qualsiasi tipografia potrebbe farlo. E questo garantirebbe una
concorrenza e l'obbligo per le case editrici di fare prezzi
corrispondenti ai costi di produzione ed al mercato. Attualmente non
lo sono.

> O crediamo davvero che sia possibile che gli
> alunni arrivino a scuola con un libro diverso ciascuno

Penso che la copertina non conti. Se invece delle pagine strutturiamo
a paragrafi come i manuali howto della documentazione linux (tipo
10.3.1), non ci sarebbe problema ad avere il testo in pagine diverse
perché magari stampato più grande, più piccolo, con più foto o meno
illustrazioni.

> , e alcuni
> addirittura con un mazzo di fogli stampati in proprio?

Non vedo il problema. Lo facciamo già. O ti sei dimenticato i mazzi di
appunti che dovevamo comunque tenere a lato dei libri, anche al liceo?

> In quanto all'idea di «una sperimentazione per la pubblicazione di un
> insieme di testi distribuiti con licenza FDL, pubblicati su un sito e
> liberamente scaricabili in formato pdf e sorgente» gestita dal Governo
> viene da chiedersi perchè lo Stato debba farsi carico di compiti non
> suoi, con evidenti problematiche di concorrenza con i privati e
> posizione dominante.

Io penso che lo Stato non debba intervenire strutturalmente, ma creare
le condizioni per un miglioramento sì. Per esempio sono contrario agli
incentivi rinnovati tutti gli anni, ma penso che un incentivo per i
primi anni a favore di una tecnologia sia positivo per muovere il
mercato nella direzione voluta. Il mercato da solo non lo può fare a
volte perché manca un investimento iniziale o le condizioni di
partenza contengono un monopolio.

Lo stesso vale per me per il software: non vedrei male un'iniziativa
pubblica che destinasse risorse su alcuni software chiave, come ad
esempio l'automazione d'ufficio, per slegare amministrazioni (e di
conseguenza anche cittadini e privati) dal gioco di alcuni monopoli
che conosciamo bene.

E' chiaro che si deve cercare di creare un meccanismo che funzioni
senza mangiare solo denaro, se non si riesce a far partire la ruota,
si cambia strategia, non la si spinge all'infinito.

> Forse è meglio concentrarsi su temi un po' più importanti, quali
> l'effettiva riforma del diritto d'autore (in Europa ci si sta preparando
>  a allungarlo di 45 anni, vedi link postato da Enrico qualche giorno
> fa) o la realizzazzione di una efficace censura di Internet, una sorta
> di Great Firewall of China all'italiana, con la prima mossa di un blocco
> di The Pirate Bay, stranamente passata sotto un certo silenzio.

Concentriamoci pure, sono d'accordo. PEr me una cosa non esclude l'altra.

-- 
Alessandro Ronchi
Skype: aronchi
http://www.alessandroronchi.net

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