[FoLUG] Mame ovvero giochi retrò da bar.

Riccardo Corrado riccardo.corrado@gmail.com
Gio 11 Ott 2012 09:45:47 CEST


Il 11 ottobre 2012 04:41, Paolo Palmieri <palmaway@gmx.it> ha scritto:
>> Il termine "concettualmente superate" non è corretto, ma spesso accade
>> che la desuetudine di un "oggetto", soprattutto in ambito informatico,
>> porti al venir meno del concetto chiave (diritti morali a parte) di
>> tutti i diritti di privativa: la tutela dell'interesse economico del
>> creatore.
>
> Difficile da dimostrare nel caso delle ROM del MAME. Anche di recente,
> alcune compagnie, fra cui Atari e Capcom, hanno continuato a vendere o
> dare in licenza le ROM. Sempre di recente Sony ha intentato causa a un
> produttore di emulatori (Connectix).
>



Assolutamente vero. Non ho mai parlato di legale, o illegale



>> Ormai le ROM emulate dal mame non sono più di rilevanza economica per il
>> produttore, per questo motivo si trovano un po' ovunque e nessuno
>> persegue chi le distribuisce
>
> La differenza fra legale e non perseguito mi sembra evidente, ma sono
> d'accordo sul principio.
>
>> In questo caso è il mercato che risparmia cause legali.
>
> Probabilmente vero. Anche se solo una piccolissima percentuale del
> materiale protetto da copyright disponibile in rete per il download
> genera cause legali. Questo potrebbe essere anche dovuto alla non
> conoscenza della reperibilità da parte dei detentori dei diritti, alla
> difficoltà di adire le vie legali in giurisdizioni diverse, alla
> difficoltà di ottenere ingiunzioni efficaci per la rimozione del
> materiale, alla carente legislazione di alcuni paesi...
>



L'opportunità è tutto, quindi togli pure il probabilmente. Io sono
dell'idea che se non si cala il diritto in un contesto reale, allora
si diventa pazzi.

Alla fine, il discrimine diventa la volontà di perseguire. Certo, una
licenza scritta che prevede la diffusione gratuita e libera, sarebbe
la cosa migliore, ma non viviamo in un mondo perfetto.



> Alle volte anche ottenere un vantaggio competitivo può essere alla base
> della mancata attivazione di percorsi legali. Si pensi a quanto abbia
> giovato a Microsoft la diffusa disponibilità di copie non autorizzate
> dei suoi sistemi operativi in paesi, o per fasce di clientela per cui il
> costo era eccessivo. Linux avrebbe certamente un'utenza maggiore, se
> questo non si fosse verificato.



Vorrei soffermarmi su un punto in cui spesso facciamo confusione.
Il brevetto, o il copyright attribuiscono diritti di privativa, simili
alla proprietà, quindi dicono chi ha questi diritti, che comportano
due tipologie di altri diritti: morali ed economici.
Le licenze (facenti capo ai diritti di sfruttamento economico), ovvero
il come, è il titolare che le stabilisce: il titolare può diffondere
il suo diritto sia gratuitamente sia open source sia closed sia a
pagamento sia in maniere combinate delle precedenti, ma si tratta
della licenza, che è un'altra cosa rispetto al diritto di privativa.



>
>> Infatti uno dei temi più dibattuti è la lunghezza della durata dei
>> diritti di privativa intellettuale. In campo sw, sono molti i brevetti
>> che vengono fatti decadere prima dello scadere dei 20.
>
> L'articolo 52 della convenzione europea sui brevetti esclude
> esplicitamente i programmi per computer dalla brevettabilità (al comma
> 2). La situazione è diversa negli Stati Uniti.



Infatti io non ho parlato di diritti brevettuali, ma genericamente di
diritti di privativa, per di più intellettuale e non industriale, così
da ricomprenderli tutti.

Il fatto che il brevetto sul sw non sia possibile è vero, purtroppo
solo in parte, dato che c'è dottrina e giurisprudenza della
Commissione EPO che risultano molto più "permissive". Di fatto,
parlado in temini pratici, con determinati accorgimenti e distinguo,
il brevetto sul sw è possibile anche in Europa.



>
> Al di là di tutto questo, che ha un valore relativo, mi chiedo se abbia
> senso per un LUG promuovere un'operazione di questo tipo, proprio quando
> cominciano a diffondersi giochi di livello, sia commerciali (come quelli
> inclusi nei vari Humble Bundle, o nel prossimo venturo Steam) che open
> source. Mi sembra che in particolare i secondi sarebbero da privilegiare.
>



Per quello che mi riguarda è solo lo zucchero sul bordo della
medicina...in pratica mi serve solo come motivo per aprire gli occhi
alle persone, mostrando che esiste un altro mondo rispetto a quello
che conoscono. Sicuramente utilizzeremo anche i vari giochi open
source, ma partire da qualcosa che già si conosce in un altro ambiente
agevola di più.

Ciao.
Ric

P.S.: ora apro il flame, ma spero che permetta di aprire un
interessante momento di riflessione.
Tutti affermano che il brevetto sul sw è assolutamente da evitare e,
per quanto riguarda tipo forza della tutela e cosa viene tutelato,
sono d'accordo.
Ma che ne pensate di un diritto d'autore su sw closed, che ha tempi di
tutela ben superiore al brevetto e che tu non puoi decompilare neanche
quando il tuo diritto è sancito dalle libere utilizzazioni, in quanto
ci sono le misure di sicurezza con proprie protezioni normative, che
le rende inviolabili? E non parlo dei sw scaricabili da internet, o
della bache dati online...l'apoteosi della chiusura aziendale!
Con il brevetto, il tiutolare è costretto a depositare l'eventuale
codice sorgente, o logiche di programmazione. Da un certo punto di
vista è molto più open source il brevetto piuttosto che il copyright.


-- 
Riccardo Corrado


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