GLUG: sul copyright e altro

valtmari consiglieri apiconsi@gmail.com
Sab 21 Gen 2006 15:59:49 CET


Il 21/01/06, Ziriuz84<ziriuz84@gmail.com> ha scritto:
> Molte distribuzioni Linux danno link BitTorrent per scaricare le loro
> distribuzioni in P2P
> Ciauz
> Sirio

> P.S. Per scaricare musica o cose del genere, non sono pienamente d'accordo
> ^___^ e poi non ne conosco altri di programmi stile emule... e poi
> ricordati
> che esistono posti dove si può scaricare legalmente e a gratis musica
> buonissima, magari non conosciutissima... fatti un giro su
> http://www.vitaminic.it

Grazie molte Ziriuz, ma...
prendo l'occasione al volo per fissare alcuni punti sull'argomento,
anche stimolato dall'intervento dell'ottimo Cristiano Nattero al Linux
Day a Palazzo Ducale.
Secondo me bisognerebbe cominciare a riflettere sul concetto di legale/illegale.
E' legale la guerra? No, eppure...
Sono legali le mafie? No, eppure sono protette dai governi, (niente
puntini di sospensione, questa volta).
E' legale l'uso di alcool? Sì, eppure è devastante per il cervello, il
fegato, il sangue, l'apparato circolatorio eccetera.
E gli esempi potrebbero continuare.
E' legale l'alto prezzo dei cd musicali?
E' legale il diritto di autore? E' stato legalizzato.
E' legale che la Siae incassi i proventi dei diritti di autori e poi
li distribuisca soltanto ai grossi nomi, mentre moltissimi autori
cosiddetti minori, prendano le briciole e poi spariscono? In
particolare fra i grossi nomi ce n'è uno che adesso non ricordo,
altrimenti lo scriverei qui senza nessuna paura, che si prende una
grossa fetta della torta (più della metà).
Ma scendiamo sempre più nello specifico.
Quanto una canzone "merita" di costituire un guadagno per il suo
autore, ammesso che questo sia legale? Oggi (ma anche ieri) le canzoni
sono ben confezionate con quattro stupidi accordi che sa fare quasi
anche un bambino, melodie sempre più monche, insulse, poverissime
(perchè, ad arricchirle, si cadrebbe nel già sentito) e fermiamoci
qui. Qualsiasi canzone sta in un solco di tradizione già ben delineato
nel quale è molto difficile parlare di creazione originale, tanto meno
di arte.
La canzone è sempre più soltanto un prodotto commerciale ben confezionato.
E' giusto guadagnarci su la pagnotta, nel migliore dei casi, oppure
arricchirsi, come nei peggiori ed è il caso dei grossi nomi?
E' giusto pagare per usufruire dell'ascolto di un prodotto che
qualcuno ha costruito praticamente sul plagio, altrimenti si è
nell'illegalità? Viene da indignarsi un pochino a guardare quanta
illegalità c'è in giro a confronto della mia "illegalità": scaricare
un pezzo dalla rete.
Avrei molte altre cose da scrivere, ma mi fermo qui.
Per finire, invito tutti ad andare sul sito di WuMing, nome che
nasconde i nomi di quattro bravi scrittori italiani, autori di "Q",
"Asce di guerra", "56" e "Nemici", libri stupendi che invito tutti a
leggere. Nel sito si trova tutta la filosofia dei quattro: essi
rinunciano ai diritti di autore sostenendo che le storie sono
universali, appartengono all'umanità intera e alla cultura dei popoli
e quindi non è giusto pagare per la loro fruizione. I loro libri si
possono scaricare dal loro sito, essi lo permettono: è illegale?. Lo
stesso discorso si può fare, a mio modesto parere, per la musica. Lo
stesso discorso si fa per: Linux e l'Open source.
Certo l'artista deve poter campare, però non è giusto che altri si
arricchiscano a spese nostre (e dell'artista). Pensate un po': io vi
racconto una storia, ma che so, anche una barzelletta e poi vi
presento il conto???
Mi piacerebbe discutere con voi un po' bene di questi argomenti.
saluti a tutti
valter


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