Stallman @ Torino: resoconto

Cristiano Nattero kr1zz@linux.it
Lun 20 Mar 2006 15:34:14 CET


Ciao cari,

   sabato a Torino Stallman ha presentato la versione 3 della GPL e ha
risposto ad alcune domande dei presenti.

   Il video dell'evento potete guardarlo in streaming da qui:
http://streaming.polito.it/

   La bozza della GPLv3, da leggere e commentare la trovate qui:
http://gplv3.fsf.org/

   Più che quello di Stallman ho apprezzato molto l'intervento del prof.
*Angelo*Raffaele*Meo*, docente al Politecnico di Torino, sulla
diffusione del software libero nella PA e sulla sua importanza per il
rilancio della ricerca in Italia. Meo ha presieduto la commissione per
l'open source nella PA ed ha parecchio da dire, andatelo a sentire se ne
avete occasione.

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   Per chi ha voglia di leggere di più, riporto di seguito alcuni
stimoli lanciati dai relatori.

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# Angelo Raffaele Meo #
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(Nelle sue slide erano puntualmente citate le fonti però - scusatemi -
non me le sono segnate :-P )

Gare di appalto.
   Le PA italiane spendono 4G$/anno in licenze a favore di società
estere. Se solo un quarto di questa spesa venisse dirottato a favore di
aziende italiane che lavorano col software libero il bilancio
dell'Italia chiuderebbe in attivo.

Bisogna cambiare mentalità.
   Secondo Meo i miti da sfatare sono: "Il treno della ricerca è
irrimediabilmente perduto per l'Italia. L'innovazione la fanno altri
paesi e noi sviluppiamo usando le loro scoperte/invenzioni"; le
condizioni essenziali per farlo sono l'utilizzo e la produzione di
software libero - che funzioni su software libero, non su OS e DBMS
proprietari! - e la libera condivisione della conoscenza.

Accordi di Lisbona & ricerca.
   L'Italia s'è impegnata ad investire, entro il 2010, il 3% del PIL in
ricerca. Al momento ne investiamo meno dell'1%.

Il dilemma del professore.
   Nei laboratori si producono molti bit, cioè molta conoscenza: perché
dovrebbero essere distribuiti gratis? Secondo Meo perché...
1. ...in ogni bit è racchiusa una conoscenza pregressa la maggior parte
della quale non è stata sviluppata in quel laboratorio ma si è
accumulata negli anni e viene tramandata dalla comunità scientifica.
2. ...non serve a nulla brevettare un'invenzione se poi non si ha
qualche decina di miliardi di € per tutelarla.
   E' importante vendere il lavoro e la competenza associati ai bit, non
vendere i bit stessi!


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# Arturo di Corinto #
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   87 università italiane su 90 hanno ratificato la dichiarazione di
Berlino in cui si impegnano a condividere pubblicamente gli articoli
scientifici anche se non sono ancora stati pubblicati su riviste
specializzate. (solo 3 università cattoliche non hanno ratificato
l'accordo): http://www.aepic.it/conf/index.php?cf=1

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# RMS #
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   "La <quote> proprietà intellettuale </quote> non esiste. Esistono le
leggi sul copyright, sui brevetti e sui marchi registrati, è importante
non fare confusione per non dare vantaggi al nemico"
(diceva proprio "quote" e "unquote" :-) )


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