Linguaggio di programmazione universale
Antonio G. De Padova
ga@agdp.de
Gio 11 Maggio 2006 19:59:01 CEST
Am Donnerstag, 11. Mai 2006 18:55 schrieb Angelo Naselli:
>
> <cut>
> rilasciassimo sw libero. Tu non avresti questo problema, fino a quando i
> tuoi clienti saranno soddisfatti. Poi tu sarai sempre colui che detiene i
> diritti intellettuali del sw, ma l'utente può modificare il sw
> rivolgendosi ad altri. Ma se invece ti accorgessi che per te è meglio
> diventare salumiere, tu saresti l'unico a poter modificare ed adattare il
> tuo sw per te stesso. E gli altri oltre che odiarti un po' perché sei
> loro concorrente dovrebbero rivolgersi ad altri per rifarsi fare tutto il
> sw.
>
Sì, ma se la cosa funziona così, chi me lo fa fare magari ad investire un
anno del mio tempo per scervellarmi a risolvere un problema, ammettiamo un
software ideale per salumieri, e poi il source lo pubblico magari su una
rivista ? (perchè quello che dici tu equivarrebbe a questo).
Ma che si lavora a fare , per la gloria ? Se il software developing fosse un
hobby e uno ha altre fonti di guadagno, va bene, ma in questo modo, si puo'
parlare di 'software developer' come 'professione' ?? A me sembra di no.
Fatto così mi sembra più un hobby, uno sfizio.
> No l'esempio non calza perché di somiglianza c'è solo il fatto che il
> ladro entra senza le chiavi e ti può fare reverse engennering del tuo sw.
Sì, lo voglio proprio vedere uno fare il reverse engineering magari con
un 'disassembler'. Ci vogliono quattro coglioni ottagonali per riuscire a
disassemblare un programmino di magari solo 64K. E poi capirne la logica.
> E' come andare all'Ikea, tu hai tutti i pezzi in mano, puoi costruirti il
> mobile o fartelo installare. Dubito che la maggior parte delle persone si
> mettano a tagliare alberi e rifarsi i mobili ikea eppure hai tutto dal
> disegno ai pezzi. (non so questa mi è venuta adesso :) )
>
Non vedo il parallelo.
Quali sarebbero i 'pezzi' a disposizione che si mettono assieme ?
Conoscere bene un linguaggio di programmazione è un conto. Ma
saper trovare un algoritmo ottimale per un problema specifico è un altro.
La volontá di proteggere il software `e tutta qui. E' la volontà di
proteggere un 'algoritmo'. una 'idea geniale'.
A me nel 1981 venne una idea geniale e la implementai. Ebbe un enorme
successo ma non divenni ricco, perchè non sapevo come fare a 'proteggermi'
da eventuali 'furti' (c'è da dire che non potevo fare le cose 'apertamente'
perchè era un mio progetto privato ma per contratto potevo solo lavorare
per la ditta dalla quale ero impiegato.)
Così il programma lo installai *gratis* a diversi conoscenti. I quali mi
ringraziarono e lo usarono felici per un po' di anni.
Ora il programma è obsoleto perchè la tecnologia è avanzata.
Ma il problema resta.
Forse allora non mi è troppo chiaro il concetto basilare di 'Open Source'.
Per quello che ho queste obiezioni.
Magari un giorno qualcuno mi spiega come si fa a proteggere la 'segretezza'
(o il copyright) di un geniale algoritmo, e farlo combaciare con la
filosofia 'open source'.
Dopotutto, in un mondo in cui si brevetttano i farmaci, che dovrebbero
essere la cosa più 'umanamente utile' che si possa avere, perché non si
puo' brevettare un 'algoritmo' se ci si è passato notti insonni per due o
tre anni ??
>
> Non mi sento ingenuo, anche io per forza di cose devo fare sw
> proprietario, e mi scontro con ragionamenti del genere tutti i giorni. Ma
> ritengo che il problema non sia sulla licenza.
> Devo usare oracle perché i clienti lo vogliono, o windows per lo stesso
> motivo. A volte devo smanettare tanto per far funzionare i precompilati
> perché manca quello o quell'altro. Magari una libreria che ho nel sistema
> è più recente e mi tocca fare il downgrade. Se avessi i sorgenti mi
> basterebbe ricompilare e oops regalare le patch a oracle perché ho
> risparmiato tempo e nello stesso tempo ho accontentato i miei clienti che
> sono forse più soddisfatti.
>
Beh, io ad esempio accetto che il source sia dato al 'committente'. Questo
sì. Come una volta nei programmi sul mainframe. Una ditta vuole un prodotto
da te. Vi mettete d'accordo per un prezzo 'col' source e 'senza' source, e
via. Questo sì, mi sembra una cosa accettabile.
Poi ci penserà il committente a proteggere il software, che diventa il
*suo*, perchè ha già pagato il tempo di sviluppo.
> Ciao (da un ingenuo triste, chi mi conosce qui nel glug può capire
> perché)
>
E lo credo. sarai meno triste quando potrai 'brevettare' le tue idee
geniali, come le case farmaceutiche. <hehehehe>
:-)))
Ciao.
john.
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