Linguaggio di programmazione universale

asettico asettico@rossomaltese.it
Sab 13 Maggio 2006 08:41:13 CEST


Antonio G. De Padova ha scritto:
> Am Donnerstag, 11. Mai 2006 22:35 schrieb Angelo Naselli:
>> Perché io non posso aprire la mia tesi scritta in MS word 2
>> perché non più supportata quella versione? Di chi è la tesi mia o di
>> Microsoft? 
> 
> Vabbé, questo è un'altro paio di maniche. Qui si entra nella 'filosofia del 
> software'. Non ha piu niente a che fare col mio discorso.

No, direi che il nocciolo è proprio lì.
Angelo non può utilizzare i suoi documenti scritti per una certa versione di 
un certo programma, perché il formato di quel documento è segreto. Se fosse 
stato un formato aperto, sarebbe stato possibile trovare un convertitore per 
le versioni più recenti e questo avrebbe potuto farselo lui, farlo fare da 
amici o _pagare_ qualcuno perché lo facesse.

> Comunque se esiste un problema di quel genere, dovrebbe bastare 'obbligare' 
> legalmente la Microsoft ad essere *sempre  e comunque* 'downward 
> compatible' in modo che tutti possano accedere ai loro lavori fatti in 
> passato.
> Si potrebbe legiferare perfino che questa è una 'violenza' agli utenti e 
> perseguibile ai sensi di legge.

Non puoi legalmente obbligare a mantenere compatibile versioni diverse di un 
programma, perché potrebbero esserci di mezzo anche questioni tecniche (nota 
i condizionali, nel senso che voglio tralasciare le motivazioni 
commerciali). Forse qualcosa si potrebbe fare nel senso di rendere 
disponibili strumenti per la conversione.

> Però lo dovrebbero essere anche i vari dialetti di Openoffice.org che da 
> quando ho cambiato versione di Kanotix non posso più a leggere i dati di 
> prima. Magari è stato installato male, chissá.

Vedi sopra, le versioni possono essere incompatibili, ma magari il mezzo per 
passare da una all'altra esiste.

>>> Ma che si lavora a fare , per la gloria ? Se il software developing
>>> fosse un hobby e uno ha altre fonti di guadagno, va bene, ma in questo
>>> modo, si puo'
>> No ma tu usando linux sfrutti sia chi lavora nell'open source sia chi lo
>> fa per hobby. 
> 
> Ma guarda, a dire la veritá io non ho mai sviluppato su Linux 'per 
> guadagnare'. Anzi, il mondo in cui 'si guadagna' è soltanto Microsoft. Su 
> Linux si lavora 'per hobby' (come faccio io) o 'per studio/ricerca' o per 
> per la gloria.
> 
> Cioè io su Linux ci tengo le cose 'importanti' (mails, newsgroups, dati 
> archiviati) perchè è 'very reliable', affidabile al massimo, per il mio 
> standard. 

Nelle sue ultime versioni, anche Windows è diventato stabile. Attenzione: ho 
detto stabile, non affidabile o sicuro... Sono già stato "bacchettato" 
anch'io in merito. .-D

> Non ho mai conosciuto nessuno che sviluppa su Linux per soldi.

Presente! O:-)
Attualmente, presso un nostro cliente di grande importanza (non lo dico per 
immodestia, ma perché in questo contesto è importante che lo si noti), i 
server che gestiscono uno dei sistemi di archiviazione della documentazione 
tecnica prodotta è Red Hat Linux Enterprise, che hanno _pagato_ non poco, ma 
che puoi installarlo ovunque serva e con l'assistenza inclusa, e pagano noi, 
perché gli sviluppiamo e manteniamo il sistema.

> No no ti sbagli. Io 'amo' il mondo Linux, lo ritengo la cosa migliore che 
> possa essere capitata al personal computing

Fidati, è una "tara" mentale avuta anche da me, quando cercavo di capire 
questo approccio rivoluzionario verso il software. Se mi passate il 
paragone, è come sviluppare con linguaggi procedurali o orientati agli oggetti.

> Linus Thorwald è un mio idolo, 
> proprio per aver iniziato una certa 'filosofia' che si puo' esportare in 
> altri campi.

Torvalds.
Io non lo considero tanto un idolo, anzi...
E non è proprio grazie a lui che il fenomeno Linux è quello che è...

Non dimentichiamo che il _fondatore_ del software libero e del progetto 
*GNU* è *Richard Matthew Stallman*. E' grazie a lui che tutti noi adesso 
utilizziamo un sistema operativo libero, lo GNU, non Linux, GNU! Che, non 
avendo ancora un kernel stabile, ha preferito adottare Linux, ma solo perché 
_dopo_ una certa versione è stato rilasciato sotto GPL. E' solo allora che 
c'è stato quello che si sa. E comunque, prima o poi, arriverà anche Hurd!
E non dimentichiamoci che proprio Torvals non si fa molti scrupoli ad usare, 
ad esempio, sistemi per la gestione del software proprietari o ad introdurre 
il DRM nel suo kernel...

> I miei lavori 'commerciali' li ho sempre fatti su Windows. Quindi non ho 
> nessun senso di colpa verso la comunità Linux e Open Source.

Li hai sempre fatti su Windows, perché i manager delle aziende mediamente se 
ne fottono degli aspetti etici e pensano alla convenienza. Compri un 
computer "normale", c'è già un sistema operativo, neanche troppo completo, 
usi quello, lo impari, ti ci abitui, lo scegli per la tua azienda. Se ce ne 
fosse stato un altro, si sarebbero abituati ad altro...

>>> La volontá di proteggere il software `e tutta qui. E' la volontà di
>>> proteggere un 'algoritmo'. una 'idea geniale'.
>> Per una valida ce ne sono 100 mediocri che magari bloccano lo sviluppo
>> di grandi programmi perché inerenti. Come fai a dire che puoi brevettare
>> un'idea... Ma io potrei brevettare lo scendere col piede destro
>> dall'autobus così almeno la metà della gente che prende l'autobus mi deve
>> dei soldi. Geniale io brevetto l'idea di brevettare le idee... così
>> (questa mi piace)
>>
> 
> No no no. Mi sa che qui si esagera. Ci sono delle cose 'ragionevolli' che si 
> possono brevettare. 

Anche in questo caso, il centro della questione è lì.
Un conto è brevettare un'implementazione, un conto è brevettare l'idea.
Riporto l'esempio che di solito usa Maffulli: l'aspirapolvere senza 
sacchetto della Dyson. Loro hanno brevettato il _proprio_ sistema di 
aspirazioni, ma oggi sul mercato si trovano diverse marche che sfruttano 
sistemi simili. Ognuno può comprare quello che reputa l'ottimale per se.

Se in un tuo algoritmo innovativo è basato, che so, sulla media pesata, cosa 
fai? Brevetti la media pesata? O il teorema di Pitagora?

> Però non puoi impedire che dittte private si mettano d'accordo 
> e 'proteggano' i loro prodotti sul mercato.
> 
> Se no vanno tutte in fallimento.

Secondo te, sarebbero le grandi imprese o le piccole a trarne vantaggio?
Immagina una piccola impresa che fa causa ad una grande per una questione di 
plagio: il buon senso vorrebbe che chi ha ragione, debba essere riconosciuto 
come il legittimo proprietario. Ma nella realtà?

> Cioè il problema coinvolge anche il campo etico e sociale. Non è facile dare 
> questo tipo di risposte. E' importante salvaguardare i posti di lavoro ? 
> E allora è lecito 'proteggere' i prodotti di una ditta ? Sono più importanti 
> i compratori o la ditta che produce ? Sono più importanti i compratori o 
> gli operai che lavorano nelle ditte ?
> 
> Molto difficile dare risposte a tutto ciò.

E' differente se si parla di produrre automobili o software.
Il software ha costi di distribuzione molto bassi ed inoltre è diventato 
l'elemento centrale nella vita di tutti i giorni. Si vuole adottare la carta 
di identità elettronica. Perfetto! Immagino, spero, che il formato ed il 
sistema di memorizzazione dei dati sia aperto e libero. Se non fosse così, 
perché qualcuno non si fida di me, perché io dovrei fidarmi di loro?

Saluti.
-- 
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