Linguaggio di programmazione universale
Emanuele Rocca
ema@linux.it
Sab 13 Maggio 2006 13:44:21 CEST
Ciao Antonio,
* Antonio G. De Padova <ga@agdp.de>, [2006-05-13 13:10 +0200]:
> Am Samstag, 13. Mai 2006 08:41 schrieb asettico:
> > No, direi che il nocciolo è proprio lì.
> > Angelo non può utilizzare i suoi documenti scritti per una certa versione
> > di un certo programma, perché il formato di quel documento è segreto. Se
> > fosse stato un formato aperto, sarebbe stato possibile trovare un
> > convertitore per le versioni più recenti e questo avrebbe potuto farselo
> > lui, farlo fare da amici o _pagare_ qualcuno perché lo facesse.
>
>
> No. Io non la vedo così. Non si deve fare il (mio stesso) errore
> di 'allargare' la filosofia di Open Source fino al punto di obbligare i
> developers di mettere pubblicamente a disposizione di tutti (è il caso in
> questione) il programma sorgente.
Il punto è il *formato* del documento, non tanto il sorgente
dell'applicazione, in questo caso.
Il problema è che tenendo segreto il formato dei documenti, e magari
avendo una posizione di mercato dominante, si impedisce ad ogni
concorrente (non solo a chi sviluppa software libero) di competere.
> Da una parte stanno gli imprenditori che vorrebbero magari volentieri
> investire dei man-year per mettere sul mercato un software geniale',
> dall'altra non possono rischiare che dopo aver speso milioni, un tizio
> qualunque viene e modifica una virgola e lo mette sul mercato sotto un
> altro nome. Allora nessuno avrebbe voglia più di far niente.
Non hai letto le FAQ sulla GPL, vero?
ciao,
ema
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