[Golem] La Sfida (un passo indietro e tre avanti)
Gianni Casalini
casalini@autistici.org
Mar 10 Feb 2004 10:50:47 CET
Volevo scriverlo meglio, ma preferisco mandarlo, piuttosto che
ammazzarlo di limature e revisioni.
Con gli errori e tutto.
----
L'unica reale sfida possibile e' la riscrittura di un sistema
operativo "alla rovescia" rispetto al verso dell'ingigantimento
delle prestazioni. Cioe' partendo dal nostro attuale stato
tecnologico e "facendo un percorso a ritroso".
Non riscrittura "da zero", ma tenendo conto della tecnologia
esistente (intendo tecnologia software).
In altre parole, il gap di dieci anni di sviluppo su tecnologia
hardware per ottenere un prodotto user friendly non puo' essere
colmato da quello che esiste allo stato attuale e stop.
Si puo' ottimizzare, magari bene, ma non si puo' chiedere a qualcuno
nel Burkina Faso di imparare ad usare egregiamente qualcosa su cui
la maggior parte degli occidentali ipercalorici e vagamente
istruiti sbatterebbero il muso.
Possono esistere dei software dedicati e' vero; e magari su quelli
il divario sarebbe minore, ma quello che non mi convince alla base
e' questo: si ricade sempre nel "beh, per loro meglio che niente!".
Questo pero' e' quasi razzismo e noi non siamo razzisti. Neanche
quasi.
L'unico modo in cui riesco ad analizzare la questione e' forse
letterario, me ne scuso con coloro a cui non piacciono i viaggi
letterari.
Non intendo un viaggio di fantasia perche' tenta delle congetture
tenendo conto di elementi come la "verifica". L'approccio
scientifico, da qualsiasi storia sia mosso, e' sempre sottoposto
alla verifica delle proprie premesse secondo logica. La fantasia
no.
Per dirla alla Hal "il GOLEM si fa un sacco di film, ma tutti basati
su storie vere" ;)
Se uno avesse letto nel 1948 il romanzo "1984" non avrebbe fatto una
cosa sensata nel chiedersi se a meta' degli anni ottanta del
ventesimo secolo -veramente- sarebbe esistito uno che si fa
chiamare Grande Fratello che controlla tutti attraverso schermi
ect.
E' chiaro che, almeno dopo che Orwell ha scelto quel nome, nessun
potere che intenda essere assoluto lo usera' per nominarsi (caso
mai ci potrebbe tirar fuori il format di uno show).
In quel caso si richiede l'utilizzo di una intelligenza analogica.
Non credo che un calcolatore riuscirebbe ad affermare che
sottoponendo a verifica con il "reale" il testo di "1984" si possa
ottenere "vero", almeno non con una evidenza molto alta. Il
calcolatore pero' ha una natura digitale.
La nostra societa' cosi' "scientifica" e "tecnologica" si e'
sviluppata sottraendosi alle verifiche, o sottoponendosi a
verifiche parziali, oppure utilizzando strumenti di verifica
inappropriati che forniscono risposte "esatte", ma false.
Non esiste soluzione senza il problema che la genera.
Se il "problema" in questo momento per milioni di consumatori fosse
l'ottimizzazione delle risorse su risorse piu' scarse, Linux o altri
sistemi operativi sarebbero sviluppati in quel senso. In realta'
quando Linux ha affrontato la sfida dei Desktop l'hardware era gia'
"oltre" le macchine che adesso possono essere riutilizzate, quindi
in ogni caso lo sforzo e' andato in quella direzione, inoltre per
molto tempo e' stato assolutamente perdente proprio su quel campo.
Fino ad allora ha avuto la gestazione nell'ambiente server, cioe'
si e' formato sulle esigenze di ambiti ad alta preparazione.
L'elemento guida dello sviluppo e, anche per un sistema libero, il
mercato. Il tempo libero che i programmatori dedicano allo sviluppo
e' comunque legato a cio' che vogliono risolvere, e cio' che
vogliono risolvere e' conseguenza di cio' che hanno e del loro
ambiente. Ancora piu' evidente per una software house che
distribuisce una distro.
Il tempo e' prezioso, e il proprio tempo personale lo e' ancora di
piu' di quello che siamo costretti a vendere. Una cosa la si fa o
perche' siamo costretti o perche' ci da piacere. Il mercato
costringe a proporre soluzioni per un certo tipo di tecnologia HW,
magari l'affrontare quelle sfide e vincerle e' piacevole per la
mente di molti programmatori, pero' le condizioni della sfida sono
date dal mercato e su quella sfida i programmatori possono mettere
il loro tempo.
Allora proviamo a fornire un'altra Sfida rispetto all'attuale.
Una sfida assolutamente marginale. Sul cui campo non ci si misura
per eventuali salti di carriera, ma solo per divertimento (Just For
Fun) e per sovvertire l'ordine irrazionale delle cose. Mantenere
alte le prestazioni rispetto alle esigenze di un utente medio
diminuendo le risorse.
Una distribuzione che non competa con W XP, ma con W 95.
Con ogni mezzo necessario. Questo e' il problema.
Ci sono gia' alcuni progetti in giro, li ho sentiti esporre e mi
sembrano esperienze interessanti e lodevoli, devo notare da
"ignorante" (anche senza virgolette perche' tutti siamo ignoranti
con le virgolette e senza) che ci sono dei bugs nella filosofia che
li muove. Il principale e' che non tengono molto conto del target a
cui si rivolgono. Al Linux-day a Firenze la questione dell'utilizzo
del SL per progetti di coperazione di vario genere e' stato molto
analizzato. Nonostante questo quando Hal ha posto la domanda: "ma
qual'e' la distribuzione per il trashware?" ho notato un certo
cader dalle nuvole. Un programmatore che collabora con il progetto
Debian no-profit ha affermato che il modo migliore di ottimizzare
vecchi PC dismessi sia utilizzare una macchina potente su cui far
girare i processi e utilizzare le macchine meno potenti come
"terminali semistupidi". Mi chiedo una cosa, lanciare quattro o
cinque istanze di programmi pesanti e mantenere prestazioni decenti
su dei trashwarePC che potenza di macchina server richiede?
Quale e' il costo di questa ottimizzazione?
Proporre l'acquisto di un potentissimo server per mandare delle
vecchie macchine di recupero mi sembra che possa funzionare per
"motivi didattici" o per la ricerca universitaria forse, ma e' la
risposta ad un'altra domanda non a quella posta da Hal.
Le risposte si verificano con il Reale non con la propria realta'.
Per quanto le nostre capacita' rendono possibile s'intende.
Con questo non si tratta di definire chi si' e chi no, i buoni e i
cattivi o cose di questo genere. Questi sono progetti di tutto
rispetto che hanno magari bisogno di essere contaminati di
esperienza.
-- La Storia--
Un gruppo di persone diverse fra loro, e con bassa capacita' tecnica
decide che una storia possibile fra le tante immaginabili potrebbe
essere recuperare della tecnologia funzionante, ma che al nostro
mondo non serve piu' e costruirci delle "cose". Non hanno ancora
chiaro quali "cose". Pero' pensano che quello sia l'anello debole
della catena. Quel qualcosa che quando non c'e' conta e quando
c'e' non te ne accorgi.
Raccolgono HW e per un po' non sanno cosa farci. Cercano un posto
dove metterlo (e forse vale la pena di ringraziare Renzo Fanfani,
ce ne dimentichiamo sempre).
Lo spirito e' un po' quello con cui i genitori africani costruiscono
giocattoli bellissimi con materiali di scarto. Hanno trovato la
miniera degli oggetti inutilizzati. Sono mossi dalla visione di
unire a cio' che non serve piu' apparentemente con quella che in
quel momento si pone come una grande opera di ingegno collettivo,
il SL e il sistema operativo GNU/Linux. Sono ingenui, infatti ci
sbattono immediatamente contro alla realta'.
Il problema e' che non sono cosi' bravi come i genitori africani.
Non sono cosi' skillati. Non sanno costruire le automobiline con la
lamiera delle latte vuote.
In discarica finiscono oggetti il cui grado di utilizzo e' stato
fortemente inespresso. In discarica finisce la maggior parte del
nostro lavoro e del nostro tempo. Della nostra storia. Anche se
questo non e' evidente.
Poi arrivano altr* con conoscenze diverse e si trovano a maneggiare
del materiale che di solito non e' reso pubblicamente disponibile.
Ferraccio certo, ma...
Tutti continuano a giocare e nel gioco si aggiungono altri elementi.
Chi vuole mandare i PC di riutilizzo in Africa chi alle
associazioni ecologiste ect...
Le cose vengono fatte e' vero, ma il problema che si presenta a
questo punto e' quello di cui Giacomo, Fabio e Dario stanno
dibattendo adesso in lista.
Un sistema che non dia a chi vi si trova davanti la sensazione di
"provare a scrivere con la sinistra" (Fabio Nigi), ma che dia la
sensazione dell'imparare ad andare in bicicletta quando si hanno
ancora le rotine, acquisire un progressivo senso di equilibrio. Un
sistema di una semplicita' d'uso disarmante. Questo sarebbe bello
C'e' un capitolo da scrivere e questo capitolo lo possono scrivere
solo coloro che vogliono provare le loro capacita' tecniche su
questo tipo di Sfida. E' il capitolo piu' importante di tutto il
libro.
Volevo dire anche che quello che e' stato fatto fin qui da tutti
quelli che frequentano l'officina, dai golemmisti, dai flugghisti,
da ISF, dagli amici che si sono appassionati di questa storia e'
gia' di per se' grandioso. Almeno per quanto mi riguarda.
Non vedo pero' nessun motivo per fermarsi di fronte a virtuali
colonne di Ercole.
Baci
Gianni
--
"io sono un vecchio boeing dell'anno ottantanove
porto il fiore tra i denti verso l'ultima guerra
con macchine da scrivere dalle uniformi nuove".
Leo Ferre' -Tu non dici mai niente-.
Maggiori informazioni sulla lista
golem