[Golem] La Sfida (un passo indietro e tre avanti)

Raistlin raistlin82@interfree.it
Mer 11 Feb 2004 20:07:15 CET


Ciao,

> Volevo scriverlo meglio, ma preferisco mandarlo, piuttosto che 
> ammazzarlo di limature e revisioni.
> Con gli errori e tutto.
> 
Perfetto, come mi hai chiesto (Gianni) provo a dire quello che penso sui
passaggi tecnici...

> ----
> L'unica reale sfida possibile e' la riscrittura di un sistema 
> operativo "alla rovescia" rispetto al verso dell'ingigantimento 
> delle prestazioni. Cioe' partendo dal nostro attuale stato 
> tecnologico e "facendo un percorso a ritroso".
> Non riscrittura "da zero", ma tenendo conto della tecnologia
> esistente (intendo tecnologia software).
> In altre parole, il gap di dieci anni di sviluppo su tecnologia 
> hardware per ottenere un prodotto user friendly non puo' essere
> colmato da quello che esiste allo stato attuale e stop.
> Si puo' ottimizzare, magari bene, ma non si puo' chiedere a qualcuno
> nel Burkina Faso di imparare ad usare egregiamente qualcosa su cui 
> la maggior parte degli occidentali ipercalorici e vagamente 
> istruiti sbatterebbero il muso.
> Possono esistere dei software dedicati e' vero; e magari su quelli
> il divario sarebbe minore, ma quello che non mi convince alla base 
> e' questo: si ricade sempre nel "beh, per loro meglio che niente!".
> Questo pero' e' quasi razzismo e noi non siamo razzisti. Neanche 
> quasi.
[...]
> La nostra societa' cosi' "scientifica" e "tecnologica" si e' 
> sviluppata sottraendosi alle verifiche, o sottoponendosi a 
> verifiche parziali, oppure utilizzando strumenti di verifica 
> inappropriati che forniscono risposte "esatte", ma false.
> 
Ho detto che rispondo sugli aspetti tecnici, e infatti non rispondo a
questa, ma la trovo veramente carina :)

> Non esiste soluzione senza il problema che la genera.
> Se il "problema" in questo momento per milioni di consumatori fosse
> l'ottimizzazione delle risorse su risorse piu' scarse, Linux o altri 
> sistemi operativi sarebbero sviluppati in quel senso. In realta' 
> quando Linux ha affrontato la sfida dei Desktop l'hardware era gia' 
> "oltre" le macchine che adesso possono essere riutilizzate, quindi 
> in ogni caso lo sforzo e' andato in quella direzione, inoltre per 
> molto tempo e' stato assolutamente perdente proprio su quel campo.
> Fino ad allora ha avuto la gestazione nell'ambiente server, cioe'
> si e' formato sulle esigenze di ambiti ad alta preparazione.
> 
Concordo, sono sfide diverse. Linux sui Desktop di tutto il mondo e' una
sfida che richiede la gestione ottimale dei nuovi ritrovati tecnologici
che gli utenti, Desktop appunto, possono comprare nei negozi. La nostra
sfida non e' sui desktop... ma e', come dici, "alla rovescia"!!

> L'elemento guida dello sviluppo e, anche per un sistema libero, il 
> mercato. Il tempo libero che i programmatori dedicano allo sviluppo 
> e' comunque legato a cio' che vogliono risolvere, e cio' che 
> vogliono risolvere e' conseguenza di cio' che hanno e del loro 
> ambiente. Ancora piu' evidente per una software house che 
> distribuisce una distro.
> Il tempo e' prezioso, e il proprio tempo personale lo e' ancora di 
> piu' di quello che siamo costretti a vendere. Una cosa la si fa o 
> perche' siamo costretti o perche' ci da piacere. Il mercato 
> costringe a proporre soluzioni per un certo tipo di tecnologia HW, 
> magari l'affrontare quelle sfide e vincerle e' piacevole per la 
> mente di molti programmatori, pero' le condizioni della sfida sono 
> date dal mercato e su quella sfida i programmatori possono mettere 
> il loro tempo.
> 
Questa, rispetto al tema fondamentale sia della mail sia del dibattito
di questi giorni, e' secondo me una sfida leggermente diversa, ma che
avevamo iniziato ad affrontare e su cui vale ovviamente la pena di
continuare a lavorare.
Si parla di Software Libero come soluzione commerciale, si parla di un
modello in cui l'informatica ridiventi un po' scienza, com'era quando e'
nata, e' l'Open Source (ma anche di piu') diventi il modus operandi
insostituibile; tutto questo, pero', in un mondo in cui non si puo'
pensare di fargli perdere le implicazioni commerciali (che, dicono ;P,
non sia necessariamente "sbagliato") che ha acquisito.

> Allora proviamo a fornire un'altra Sfida rispetto all'attuale.
> Una sfida assolutamente marginale. Sul cui campo non ci si misura 
> per eventuali salti di carriera, ma solo per divertimento (Just For 
> Fun) e per sovvertire l'ordine irrazionale delle cose. Mantenere 
> alte le prestazioni rispetto alle esigenze di un utente medio 
> diminuendo le risorse.
> Una distribuzione che non competa con W XP, ma con W 95.
> Con ogni mezzo necessario. Questo e' il problema.
> 
Bhe, si, come risorse utilizzate certamente, ma starei attento a non
cedere al "vecchio". Installare una vecchia release di una
distribuzione, con software datato o non aggiornato e' oggi
possibilissimo, ma non sono sicuro sia la strada corretta. Di sicuro non
sarebbe una grande sfida :)
La Sfida e' battere tutti, se non sul numero di colori da utilizzare per
disegnare la GUI sullo schermo, sulle cose che si possono fare e su
quanto bene si puo' farle e, perche' no, anche su quanto facilmente si
puo' ottenere tutto cio', dal punto di vista dell'utente.
La sfida e' fornire le possibilita' che offrono gli altri (anche XP!!)
senza spreco di risorse, che poi e' appunto l'essenza del trashware; la
Sfida e non porci limiti sul risultato! E non si tratta di un risultato
solo puramente tecnico del tipo "compiliamo in modo da ottimizzare per
le architetture e da avere binari snelli" o cose simili, si tratta
soprattutto di __scegliere__ gli strumenti e i programmi giusti.

> Ci sono gia' alcuni progetti in giro, li ho sentiti esporre e mi 
> sembrano esperienze interessanti e lodevoli, devo notare da 
> "ignorante" (anche senza virgolette perche' tutti siamo ignoranti 
> con le virgolette e senza) che ci sono dei bugs nella filosofia che
> li muove. Il principale e' che non tengono molto conto del target a 
> cui si rivolgono. Al Linux-day a Firenze la questione dell'utilizzo 
> del SL per progetti di coperazione di vario genere e' stato molto 
> analizzato. Nonostante questo quando Hal ha posto la domanda: "ma 
> qual'e' la distribuzione per il trashware?" ho notato un certo 
> cader dalle nuvole. Un programmatore che collabora con il progetto 
> Debian no-profit ha affermato che il modo migliore di ottimizzare 
> vecchi PC dismessi sia utilizzare una macchina potente su cui far 
> girare i processi e utilizzare le macchine meno potenti come 
> "terminali semistupidi". Mi chiedo una cosa, lanciare quattro o 
> cinque istanze di programmi pesanti e mantenere prestazioni decenti
> su dei trashwarePC che potenza di macchina server richiede?
> Quale e' il costo di questa ottimizzazione?
> Proporre l'acquisto di un potentissimo server per mandare delle 
> vecchie macchine di recupero mi sembra che possa funzionare per
> "motivi didattici" o per la ricerca universitaria forse, ma e' la 
> risposta ad un'altra domanda non a quella posta da Hal.

No, infatti! Soprattutto propio per la necessita' del 'macchinone'
necessario che e' improbabile esca dal trashware, senza contare che i PC
non li diamo via a gruppi di 10 (almeno non necessariamente), se ad una
associazione diamo un solo PC 'stupido' dobiamo dargli per forza anche
quello 'furbo', e questo non e' sicuramente realizzabile!!

> Le risposte si verificano con il Reale non con la propria realta'.
> Per quanto le nostre capacita' rendono possibile s'intende.
> Con questo non si tratta di definire chi si' e chi no, i buoni e i 
> cattivi o cose di questo genere. Questi sono progetti di tutto 
> rispetto che hanno magari bisogno di essere contaminati di 
> esperienza.
[...]
> Non vedo pero' nessun motivo per fermarsi di fronte a virtuali 
> colonne di Ercole.
> 
Infatti, non ci fermeremo davanti a nulla!! ;P)

> Baci
> Gianni
> 

spero di aver aggiunto qualche spunto al complicato tema da te cosi' ben
introdotto.

Ciao,

Dario
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome:        non disponibile
Tipo:        application/pgp-signature
Dimensione:  189 bytes
Descrizione: Questa parte del messaggio è firmata
URL:         <http://lists.linux.it/pipermail/golem/attachments/20040211/b1e0f354/attachment.pgp>


Maggiori informazioni sulla lista golem