[ImoLUG] Why Linux Sucks (Less Than Before) [LFNW 2011]

Franco Tampieri info@francotampieri.com
Dom 28 Ago 2011 10:27:09 CEST


Salve!

Dopo queste disquisizioni mi sento molto più vicino alle idee di valerio,
paolo e di pipperss.
Parlo principalmente sia dal punto di vista di consulente che di utente
finale.

Finiamola di dire che le configurazioni esistono e che sono accessibili,
questo è vero, ma
dal punto di vista funzionale un utente finale se ne sbatte, e se ha un
problema a livello
di cavolata, alza la cornetta e ti rompe le balle... questo
indipendentemente dal fatto che si
sia una buona documentazione oppure no...
quindi anche solo per questa cosa linux non può essere considerato un
desktop per tutti...
chi la pensa al contrario purtroppo non ha mai avuto a che fare con un
utente normale e
soprattutto non ha una concezione di ergonomia e di usabilità, e qui parlo
sia da sviluppatore
per cui diventa una menata ogni volta dover spostare una riga di un form
perchè l'utente non
la vede "bene" o altro, e quindi il lavoro di logica che sta dietro al
sistema viene sempre meno
in funzione di come deve essere presentato e perdi tanto ma tanto tempo di
sviluppo in robette
simili...

E mi fermo qui, perchè ce ne sarebbero da dire, questo perchè per valutare
l'usabilità e la
fattibiità di un qualcosa bisogna estraniarsi dalla propria opinione e
osservare quello che è
la realtà per poi avere un occhio critico e reale.

Cheers

Franco

Il giorno 27 agosto 2011 20:22, Paolo Proni <paoloproni@gmail.com> ha
scritto:

> > Ma gli altri hanno drogato il mercato imponendo de facto uno standard
> > che non esiste semplicemente perchè per essere standard deve essere
> > condiviso.Se accetto il tuo modo di ragionare do ragione a M$ e torto
> > all'opensource.
>
> Infatti lo standard è "de facto" a seguito della diffusione,
> altrimenti si parla di standard "de jure".
> Microsoft, che a me non piace, ha la forza di chi propone partendo da
> uno standard de facto.
>
> > Questa è una solenne balla: qualsiasi distro linux ha dei files di
> > configurazione accessibili, tramite i quali configurare la distro
> > stessa. mi sa che sei stato troppo viziato dalle interfacce grafiche di
> > M$ :-)
>
> Forse non sono stato chiaro. Nella mia attività di consulente,
> suggerisco quasi sempre Linux.
> Ho lavorato su server per un'azienda che produce moto e per altre
> realità più piccole nel nord Italia, quindi i file di configurazione
> erano il mio pane.
>
> Il problema è che è un dato di fatto, che le differenze tra le
> distribuzioni e il supporto discutibile dei produttori di driver,
> molto spesso costringe a tempi di intervento più lunghi rispetto a
> quanto sono abituati con windows.
>
> Mi giustifico parlando di possibilità di tuning impossibili con le
> piattaforme commerciali, però ti dico che ho avuto a che fare con
> persone, anche del settore, che mi replicavano che a loro
> interessavano di più i tempi di intervento.
> Ti faccio un esempio: se per installare un driver devo ricorrere a
> configurazioni e compilazioni, che su windows non servono, io non sono
> più competitivo con i tempi di intervento, rispetto ad un concorrente
> che propone windows o mac. Il problema di competitività riguarda chi
> ci lavora, non il sistema.
>
> >> E' importante, secondo me, avere uno standard più rigido, ma COMUNE,
> >> oltre al quale le varie distribuzioni possano proporre le proprie
> >> estensioni.
> >>
> >> Non per criticare Gesù, ma mica tutti possono vivere moltiplicando
> >> pani e pesci :-)
> > No, ma per vivere si deve scegliere da che parte stare: non si può avere
> > la botte piena e la moglie ubriaca. Se ti piace, questo è linux,
> bellezza!
>
> E' un'opinione che rispetto, ma non condivido, nel senso che non sono bello
> :-)
>
> Ho scelto l' Open Source, però ne ho pagato lo scotto.
> Professionalmente oggi Linux è una scelta che richiede coraggio,
> proprio perché le varie distribuzioni non fanno seriamente fronte
> comune e da sole non bastano per diffondere Linux, ci vogliono
> indipendent software vendors e integratori di sistema che lo
> diffondano, però queste differenze e litigate tra comari fanno male a
> chi come tu ed io, vorremmo vedere ancora più successo per il
> pinguino.
>
> Vedi, la maggior parte delle aziende non è paragonabile come
> dimensioni a una Borsa o a una banca, dove in effetti Linux è arrivato
> come concorrente, bada non a discapito di windows, bensì degli Unix
> commerciali. Non voglio che Linux diventi un sistema per geek
> affezionati. Oggi pare che il successo maggiore sia sui telefoni, dove
> lo sviluppo è governato da una multinazionale !
>
> Concludendo, la mia non voleva essere una critica ad un sistema che io
> uso nel mio lavoro dalla RedHat 5.3, cioé da un po' di anni fa... è
> solo lo sfogo di chi vede una comunità troppo divisa, a discapito di
> chi continua a credere nel modello aperto.
>
> --
> Paolo Proni
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