[ImoLUG] Why Linux Sucks (Less Than Before) [LFNW 2011]
Giovanni Coan
gicoan62@gmail.com
Lun 29 Ago 2011 07:14:18 CEST
Il 28/08/2011 10:27, Franco Tampieri ha scritto:
> Salve!
>
> Dopo queste disquisizioni mi sento molto più vicino alle idee di
> valerio, paolo e di pipperss.
> Parlo principalmente sia dal punto di vista di consulente che di
> utente finale.
>
> Finiamola di dire che le configurazioni esistono e che sono
> accessibili, questo è vero, ma
> dal punto di vista funzionale un utente finale se ne sbatte, e se ha
> un problema a livello
> di cavolata, alza la cornetta e ti rompe le balle... questo
> indipendentemente dal fatto che si
> sia una buona documentazione oppure no...
> quindi anche solo per questa cosa linux non può essere considerato un
> desktop per tutti...
> chi la pensa al contrario purtroppo non ha mai avuto a che fare con un
> utente normale e
> soprattutto non ha una concezione di ergonomia e di usabilità, e qui
> parlo sia da sviluppatore
> per cui diventa una menata ogni volta dover spostare una riga di un
> form perchè l'utente non
> la vede "bene" o altro, e quindi il lavoro di logica che sta dietro al
> sistema viene sempre meno
> in funzione di come deve essere presentato e perdi tanto ma tanto
> tempo di sviluppo in robette
> simili...
>
> E mi fermo qui, perchè ce ne sarebbero da dire, questo perchè per
> valutare l'usabilità e la
> fattibiità di un qualcosa bisogna estraniarsi dalla propria opinione e
> osservare quello che è
> la realtà per poi avere un occhio critico e reale.
>
> Cheers
>
> Franco
>
> Il giorno 27 agosto 2011 20:22, Paolo Proni <paoloproni@gmail.com
> <mailto:paoloproni@gmail.com>> ha scritto:
>
> > Ma gli altri hanno drogato il mercato imponendo de facto uno
> standard
> > che non esiste semplicemente perchè per essere standard deve essere
> > condiviso.Se accetto il tuo modo di ragionare do ragione a M$ e
> torto
> > all'opensource.
>
> Infatti lo standard è "de facto" a seguito della diffusione,
> altrimenti si parla di standard "de jure".
> Microsoft, che a me non piace, ha la forza di chi propone partendo da
> uno standard de facto.
>
> > Questa è una solenne balla: qualsiasi distro linux ha dei files di
> > configurazione accessibili, tramite i quali configurare la distro
> > stessa. mi sa che sei stato troppo viziato dalle interfacce
> grafiche di
> > M$ :-)
>
> Forse non sono stato chiaro. Nella mia attività di consulente,
> suggerisco quasi sempre Linux.
> Ho lavorato su server per un'azienda che produce moto e per altre
> realità più piccole nel nord Italia, quindi i file di configurazione
> erano il mio pane.
>
> Il problema è che è un dato di fatto, che le differenze tra le
> distribuzioni e il supporto discutibile dei produttori di driver,
> molto spesso costringe a tempi di intervento più lunghi rispetto a
> quanto sono abituati con windows.
>
> Mi giustifico parlando di possibilità di tuning impossibili con le
> piattaforme commerciali, però ti dico che ho avuto a che fare con
> persone, anche del settore, che mi replicavano che a loro
> interessavano di più i tempi di intervento.
> Ti faccio un esempio: se per installare un driver devo ricorrere a
> configurazioni e compilazioni, che su windows non servono, io non sono
> più competitivo con i tempi di intervento, rispetto ad un concorrente
> che propone windows o mac. Il problema di competitività riguarda chi
> ci lavora, non il sistema.
>
> >> E' importante, secondo me, avere uno standard più rigido, ma
> COMUNE,
> >> oltre al quale le varie distribuzioni possano proporre le proprie
> >> estensioni.
> >>
> >> Non per criticare Gesù, ma mica tutti possono vivere moltiplicando
> >> pani e pesci :-)
> > No, ma per vivere si deve scegliere da che parte stare: non si
> può avere
> > la botte piena e la moglie ubriaca. Se ti piace, questo è linux,
> bellezza!
>
> E' un'opinione che rispetto, ma non condivido, nel senso che non
> sono bello :-)
>
> Ho scelto l' Open Source, però ne ho pagato lo scotto.
> Professionalmente oggi Linux è una scelta che richiede coraggio,
> proprio perché le varie distribuzioni non fanno seriamente fronte
> comune e da sole non bastano per diffondere Linux, ci vogliono
> indipendent software vendors e integratori di sistema che lo
> diffondano, però queste differenze e litigate tra comari fanno male a
> chi come tu ed io, vorremmo vedere ancora più successo per il
> pinguino.
>
> Vedi, la maggior parte delle aziende non è paragonabile come
> dimensioni a una Borsa o a una banca, dove in effetti Linux è arrivato
> come concorrente, bada non a discapito di windows, bensì degli Unix
> commerciali. Non voglio che Linux diventi un sistema per geek
> affezionati. Oggi pare che il successo maggiore sia sui telefoni, dove
> lo sviluppo è governato da una multinazionale !
>
> Concludendo, la mia non voleva essere una critica ad un sistema che io
> uso nel mio lavoro dalla RedHat 5.3, cioé da un po' di anni fa... è
> solo lo sfogo di chi vede una comunità troppo divisa, a discapito di
> chi continua a credere nel modello aperto.
>
> --
> Paolo Proni
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Sì, però per fare questo m$ ha drogato il mercato ed ha imposto che "o
io o gli altri" il che non favorisce le aziende che vogliono rilasciare
i drivers.Sinchè non si capirà da che parte sta il torto, non si otterrà
nulla.
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