[jobmarket] Riprendo le mie considerazioni sull'associazione di categoira ed il resto...

Gian Piero Carrubba gp-ml@rm-rf.it
Lun 22 Mar 2004 13:51:59 CET


Il dom, 2004-03-21 alle 18:26, Marco Ermini ha scritto:

> Sono perfettamente d'accordo che creare un'associazione di categoria nel
> 2004 può apparire anacronistico, [...]

nel senso che ha un sapore "medievale" ? ;P

> Ed è palese che ovunque esistano associazioni del genere (dagli idraulici
> alle agenzie immobiliari) i vantaggi sono PALESI per chi ci sta dentro -
> hai mai chiamato un idraulico? affittato una casa?

Non mi pare che gli idraulici abbiano un'associazione di categoria, ne'
che le agenzie immobiliari siano immuni da una forte concorrenza
combattuta a forza di ribassi sulle percentuali (il costo di un'agenzia
immobiliare e' la percentuale richiesta, non il costo dell'immobile).
Semplicemente i servizi di entrambi sono molto richiesti. Cosa che,
onestamente, non mi pare si possa dire a proposito dei servizi relativi
all'informatica.
Il rischio, ogni volta che si parla di "associazionismo informatico", e'
quello di prendere a modello, sia pure in maniera incoscia, realta' come
le assicurazioni (nell'aspetto rc auto) o i notai[1], i cui servizi
hanno in realta' una bassissima richiesta, artificiosamente innalzata a
forza di obblighi di legge. Pero' cartelli e albi, oltre ad essere nella
mia visione moralmente inaccettabili, sono anche, se non palesemente
illegali, quantomeno border-line, proliferando nella zona grigia
dell'illegalita' legale (a volte a causa di vuoti normativi, piu' spesso
a causa della mancanza di (effettuare)? controlli).

> Lo scopo di un'associazione del genere è stato ribadito più volte ma ti è
> sfuggito, visto che eri troppo impegnato a studiare paragoni con l'alto
> medioevo... dovrebbe quanto meno (almeno secondo me) servire a presentare
> sul mercato uno standard di qualità per la consulenza informatica con delle
> parcelle unificate.

Scopo nobile, pero'...

> La cosa ha ovviamente senso solo se riunisce una grande maggioranza dei
> consulenti, almeno in certi settori, oppure se propone un altissimo livello
> qualitativo. *E' ovvio* che è un obiettivo molto difficile ma d'altronde io
> non vedo altre strade.

...appunto: l'unione fa la forza. Ed ovviamente questo e' il concetto
che sta alla base di qualsiasi forma di associazionismo. Pero', mi
chiedo, perche' ogni volta che qualcuno tira fuori un'idea simile (piu'
o meno un paio di volte al mese ;P), si propone la costituzione di una
*nuova* associazione, e non l'adesione a quelle gia' esistenti, o
l'accorpamento delle stesse, o la coadiuvazione di quelle?
In fondo basta anche solo l'archivio di it.lavoro.informatica per
trovare un'enormita' di riferimenti a realta' esistenti, tentativi
abortiti sul nascere, associazioni nate e mai cresciute, grandi progetti
in perenne stato di agonia, ecc.
Le associazioni esistenti non vanno bene? Posso crederlo, pero' gradirei
che qualcuno mi spiegasse il perche'. E perche' e' conveniente crearne
una nuova invece di corregere i difetti di quelle esistenti? E quali
sono le differenze negli scopi o nel modus operandi? E quali gli
accorgimenti per non commettere errori gia' fatti?
E, soprattutto, perche' proprio gli informatici non sono in grado di
presentare un'analisi? ;)

Ciao,
Gian Piero.

[1] Per inciso, i notai, o "notabili", _sono_ un'istituzione medievale,
ma questa e' un'altra storia...

PS: Avrei dovuto scriverlo in premessa, ma tant'e'. Per quanto sia
difficile da credere, ne do atto, non ho intenti polemici, ma
semplicemente voglia di capire, bramosia di risposte a interrogativi che
mi pongo ogni volta che sento parlare dell'argomento, e che sembrano
destinati a rimanere insoddisfatti.


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