[jobmarket] contratto nazionale

[Marco Ermini]

Il giorno 22/mar/04, alle 14:06, Albert Fröhlich ha scritto:

>> a me sembra che un contratto nazionale per i
>> lavoratori informatici sarebbe importante.....certo
>> non è una cosa facile da definire ma dovrebbe essere
>> l'obiettivo da raggiungere.
> A me sembra assurdo, come puoi fare di tutta erba un fascio ?
> Secondo te amministare il pc windows 98 di una palesta o un cluster di 
> 10
> F15K di un datacenter di una Banca sono la stessa cosa ?

Nei contratti ci possono essere molti livelli. Nel commercio per 
esempio: nella ditta della mia ragazza, si va dagli € 850 che prende il 
magazziniere che imballa la merce ai € 1300 e più che prende 
l'impiegato al massimo livello, per non parlare dei quadri che possono 
prendere molto, molto di più.

E' chiaro comunque che parlando di contratto non si contemplano tutti i 
liberi professionisti, che sono quelli che realmente prendono di più.

[...]
> Quello che mi sembra sia chiaramente emerso e che ci sono ditte che 
> prendono
> professionisti (Io li chiamerei disperati) pagati 2 soldi (i famosi 
> 900 euri
> mese di cui si discuteva tempo addietro) per fargli fare il lavoro dei
> dipendenti, solo per evitare di avere dipendenti.

Questo è dovuto anche alla eccessiva rigidità del mercato del lavoro in 
Italia. In questo senso il contratto nazionale non va certo in 
direzione di aumentare la flessibilità... però è anche vero che gli 
informatici magari sono inquadrati come metalmeccanici... e questo non 
è carino.


[...]
> Ora se si stabilisse delle tariffe minime sotto le quali non puoi piuì
> essere considerato un professionista, ma solo un morto di fame allora 
> forse
> potremmo iniziare a cambiare le cose in quanto le società troverebbe 
> più
> economico assumere un dipendete vero e proprio e il lavoro di 
> consulente
> resterebbe a coloro che VERAMENTE svolgono questa attività.
[...]

Purtroppo hai ragione.


ciao
-- 
Marco Ermini
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Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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