[jobmarket] Re: [lavoro] Programmatore PHP/MySql Linux/Windows
Calogero Bonasia
kbonasia@linuxteam.it
Mer 4 Maggio 2005 15:06:35 CEST
Alle 14:58, mercoledì 4 maggio 2005, Luca Ferrari ha scritto:
> Vale il discorso di prima: patti chiari e amicizia lunga. Io i lavori di
> consulenza che ho fatto li quasi sempre svolti da remoto, con qualche
> giorno di lavoro in sede.
> Concordo comunque con quanto affermi che le aziende cercano comunque uno
> che sia sempre li, se non altro perché da sicurezza. Ritengo che però se
> uno si aspetta che l'azienda gli proponga un contratto bellissimo sta
> fresco, come in ogni cosa occorre negoziare e leggere a modo le clausole.
> Dopotutto se uno firma significa che è consenziente, e se nel contratto c'è
> scritto che la consulenza deve svolgersi per 8 ore al giorno........
proprio in questo momento ho rifiutato un accordo. Ci siamo "incontrati" con
un'offerente, ci siamo "piaciuti", ma al momento in cui ho chiesto di mettere
nero su bianco l'accordo, sono saltati sulla sedia...
e' la prassi: su 100 che offrono lavoro, la meta' muore strada facendo appena
dici che vuoi un accordo che consenta la "professionalità" e non l'esclusiva,
del rimanente 50%, si e no massimo 3, alla fine ti ingaggiano. Sono quelli
che ti fanno lavorare, che ti danno soddisfazione, e che confermano che la
linea vincente e' la professionalita', non svendersi a tipo pere marce al
mercato.
E' ovvio che poi a cv uno mette l'elenco delle aziende dove ha lavorato, ed
avendo lavorato bene, basta quello a garantire un futuro committente, che se
intende darmi il lavoro "a distanza" (con le dovute clausole di presenza
periodica, etc, per carita'...), e' sicuro che il lavoro viene svolto e bene,
anche piu' rapidamente di quanto non si pensi. E visto che siamo nell'epoca
del just in time, essere piu' rapidamente sul mercato significa prende piu'
rapidamente i soldini...
E viviamo tutti felici e contenti.
p.s. piccola *polemica*, sovente si discute su newsgroup e liste che sia
opportuno mettere i paletti, etc... e' vero, verissimo, qualcuno si inalbera
perche' vorrebbe tutti solo laureati, qualcun altro che non lo e' e lavora da
tempo dice che cosi' non va, etc... qualcuno impone l'ordine, qualcun altro
dice che non ce n'e' bisogno (quasi sempre ingegneri gia' iscritti al "loro"
di ordine...) eccetera. La questione di fondo e' regolamentare i rapporti di
lavoro, di questo tipo di lavoro, come si fa in altre circostanze economiche,
nessuno si sognerebbe di comperare un'auto a lampo, dammi x contanti e ti do
un'auto, senza essere sicuro della provenienza dell'auto, senza avere letto
il contratto, etc... ripeto, non si tratta di frutta o di pesce al mercato
ittico...
Basterebbe fare applicare le leggi, in modo autonomo, nell'interesse di tutti,
o semmai, con l'intermediazione dei preposti (autorita' per la sorveglianza
sul lavoro o camere di commercio), per evitare di incappare in
"furbacchiones"... questo a prescindere che 100 euro o 150 o 500 al giorno
siano o meno un'offerta valida. E' un'offerta che ciascuno puo' valutare come
ritiene piu' opportuno, secondo la propria convenienza, e secondo la propria
"flessibilità".
La ciliegina sulla torta sarebbe quella di poter finalmente accendere un mutuo
in banca anche se non si e' assunti al comune da piu' di 25 anni, o se non si
e' ricchi possidenti terrieri con 500.000 ettari di terreno edificabile come
"garanzia"...
--
Calogero Bonasia
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