Re: [jobmarket] Ceti diversi, precarietà diverse

[Marco Ermini]

On 5/6/05, Franco Vite <franco@firenze.linux.it> wrote:
[...]
> [1] non sarà mai co.co.pro, e ovunque vada troverà da lavorare al volo
> (anche in maremma; magari non prenderà gli stessi soldi di milano, ma
> vuoi mettere... ;).

Non è solo un fatto di soldi. Le aziende che ci sono a Milano col
cavolo che ci sono in Maremma (e nemmeno a Firenze, stanne certo): il
lavoro è nella sostanza diverso, sono ben diversi i mezzi e le
competenze che devi mettere in gioco.


> [2] (in cui mi iscrivo con entusiasmo) è ormai poco più di un operaio
> specializzato; li trovi a manciate ovunque (pure in maremma, anche se
> non tanti quanti a milano), e molto probabilmente non ha mai fatto
> altro che il co.co.(co|pro); se gli va di culo ad un certo punto gli
> fanno un contratto a tempo indeterminato, si fa il muto, la famiglia e
> a 50anni è alcolista.

Dimentichi che gli viene la pancetta, il figlio si droga e la figlia
si prostituisce, oppure "frequentano" l'università fino a 35 anni e
non te li schiodi di casa ;-)


> per [1] 1500 € netti il mese possono essere una miseria;
> per [2] no.

Non sono tanti nemmeno anche per [2] se per prenderli si è dovuto
trasferire a Milano, con tutto quello che consegue questo
trasferimento.


> PS
> [2] è pure fesso, che non è ancora riuscito ad organizzarsi
> sindacalmente e a farsi fare un CNL degli "operatori informatici".

Diciamo che tutti i [2] insieme sono "fessi", per così dire. Il
poverello da solo ci può far poco. E pure gli [1] se avessero a cuore
il loro futuro parteciperebbero...


Ciao!
-- 
Marco Ermini
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Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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