[jobmarket] Della precarietà

zarrelli@linux.it zarrelli@linux.it
Sab 7 Maggio 2005 11:56:46 CEST


Ciao,

> Ci vorrebbero più manager tecnici e meno manager-economisti!!!!!!

E', purtroppo, un paradigma di questi ultimi anni.

Viene considerata più importante la gestione finanziaria di un'azienda IT,
piuttosto che la sua gestione tecnica o economica. E si finisce per avere
manager in grado di fare stupendi business plan inapplicabili perché il
prodotto non può essere sviluppato nei tempi e nei costi previsti, perché
con 2 programmatori invece di 5 non si riesce a mantenere un adeguato
livello qualitativo, perché il valore viene sovrastimato su parametri
irrealistici e legati al presunto mercato.


>> Luigi Bassetti, Thu, May 05, 2005 at 02:27:48PM +0200:

>> Certo, se vogliamo spacciare per "programmatore" o "analista" un
>> ingegnere
>> meccanico con sei mesi di formazione on-the-job possiamo farlo. Ma la
>> qualità del suo lavoro sarà inevitabilmente inferiore a quella di una
>> persona che, vi ricordo, ha superato esami quali:

In questo lavoro conta fin troppo l'esperienza. Quando ti trovi di fronte
a un'architettura che non funziona e, logicamente, non si riesce a
recuperare il bandolo della matassa, ti viene incontro la "forza", che
percorre tutti i server e i sysadmin. E, così, per un sesto senso (la
chiamiamo esperienza?), riconnetti tutte le cause ed effetti, intessi
relazioni illogiche e risolvi il problema.

I bit sono bit, ma a volte fanno il bot. E non si sa perché.

>> architetture degli elaboratori (I e II)
>> sistemi operativi (I e II)
>> algoritmi e strutture dati
>> linguaggi formali ed automi
>> teoria dell'informazione
>> basi di dati (I e II)
>> (giusto per citare quelli che ad ingegneria meccanica non ci sono)

Acc...io sono laureato in Filosofia a indirizzo teorico. Valgono nel conto
i miei esami

Logica I
Logica II

???

Ho pure programmato, ai tempi, un database bibliografico in Prolog.
Eheheheheheh.

Ripeto, conta fin troppo l'esperienza. Quando 12 anni fa il mio allora
capo, un ingegnere elettronico, mi mise a fare il sysadmin Linux e a
programmare sotto Unix, dovetti imparare il C in 6 mesi. Dopo 3 mi sono
ritrovato a programmare un client semigrafico SQL che si connetteva via
internet su ISDN ai db remoti per fare un po' di amministrazione. Ehi,
funzionava. A dire il vero, il capo stava attonito a osservare il codice,
dicendo "Non può funzionare". Lo ricompilava, lo lanciava e non riusciva a
credere che funzionasse. Poi, quando ha deciso di cambiare di botto il
server SQL, ho imparato a mie spese a programmare in maniera modulare e
quindi a oggetti. Batti e ribatti, è uscito un codice pulito ed
efficiente. E ricordo ancora oggi la lezione :) Eh, bei tempi rustici.

>> Un informatico laureato (ma anche, in gradi diversi, un ex studente non
>> laureato, o un diplomato ad indirizzo tecnico informatico) ha
>> inevitabilmente una preparazione superiore a quella di un
>> non-informatico
>> che fa l'informatico, ed ha sicuramente investito un tempo (se non altro

Bah, io incontro laureati in filosofia coglioni. Mah.

>> E' anche per questo motivo che il mondo è pieno di applicazioni in
>> visual basic che ... no, non ve lo dico, credo che ognuno di noi
conosca >> una

Quella non è impreparazione, bensì strategia commerciale. Come ben saprai,
non sempre il prodotto migliore a imporsi, ma quello meglio venduto. E
nessuno, finora, ha saputo vendere meglio di Microsoft.

Giorgio





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