Re: [jobmarket] Della prec arietà

Marco Ermini marco.ermini@gmail.com
Sab 7 Maggio 2005 17:33:05 CEST


On 5/7/05, Paolo Marchiori <paolo@marchiori.net> wrote:
[...]
> Sia chiaro che in tutta questa discussione io non sto assolutamente negando
> il valore dell'esperienza; ma sto portando il discorso su un piano
> qualitativo: c'è esperienza ed esperienza insomma! e soprattutto, qualunque
> esperienza se non è supportata da basi e fondamenti vale molto poco
> rispetto a chi queste basi e questi fondamenti li ha, perché l'esperienza
> si acquisisce - mentre le basi ed i fondamenti sono molto più difficili da
> radicare sotto ad un'esperienza incrostata.

Chi ha studiato e vissuto nel mondo della musica sa che esistono dei
musicisti che sono dei geni *nel loro genere* ma che non l'hanno mai
studiata. Così come esistono persone che studiano 10 anni di
pianoforte e si diplomano ma sono assolutamente mediocri.

Certamente se hai imparato a suonare da solo l'hai fatto male, ti
manca l'impostazione (o meglio, ce l'hai sbagliata, e non la correggi
più!), e non sarai mai in grado di fare "certe cose"; se sei un genio
innato, *nel tuo genere* puoi diventare un mito, ma non sarai mai un
bravo musicista in grado di suonare qualsiasi cosa (in realtà, nemmeno
il bravo maestro di Conservatorio è in grado di suonare *qualsiasi*
cosa); non sarai mai in grado di cambiare genere musicale facilmente,
né saprai comporre dei pezzi complessi.

Con questa metafora intendo dire che se si è portati si impara e si
può benissimo lavorare bene *nel proprio piccolo ambito*. Chi ha delle
basi ed ha studiato per anni ha la possibilità di "spaziare" ed
entrare in ambiti più complessi, ed ambire a posizioni più elevate in
meno tempo.

Se si parla di sysadmin, anche intesi nell'accezione più elevata,
francamente non serve aver dato fondamenti di matematica o basi di
dati II. Certo un laureato in filosofia non ce lo vedrei mai come
responsabile delle telecomunicazioni della filiale italiana di IBM...


[...]
> Quindi il codice funzionava, ma era estremamente fragile. Ti è mai venuto
> da pensare che se avessi avuto i fondamenti teorici della "buona
> programmazione" avresti scritto codice efficiente e pulito da subito?

Oppure anche no :-)

Avete mai visto le pagine JSP prodotte dai dipendenti del CSI? eppure
in teoria sono tutti laureati in informatica ;-)

Della serie: istruzioni copiate enne volte col cut&paste, perché si
ignora che esistono le istruzoni per fare i loop...


[...]
> > Bah, io incontro laureati in filosofia coglioni. Mah.
> 
> Non sto parlando di coglioneria, sto parlando di cultura. Le due cose sono
> totalmente distinte, basta accendere la TV, leggere un giornale o un libro.

Ti assicuro che ci sono dei laureati in filosofia ignoranti ;-)


> > Quella non è impreparazione, bensì strategia commerciale. Come ben saprai,
> > non sempre il prodotto migliore a imporsi, ma quello meglio venduto. E
> > nessuno, finora, ha saputo vendere meglio di Microsoft.
> 
> Non parlo dell'ambiente di sviluppo, ma dell'applicazione finale: ci sono
> anche pessime applicazioni scritte in C su GNU e lavori eccellenti in MSVC.

Visual Studio per C++ è un *eccellente* prodotto. Anni luce più
efficace di molti ambienti open source - inoltre di debugger
*funziona* con il multithreading, a differenza di GDB :-)


> Esistono certamente IT manager che comprano applicazioni a scatola chiusa e
> si ritrovano con paterecchi inefficienti, ma non ne ho conosciuto nemmeno
> uno che, ripetendo questo errore, abbia conservato il posto;

Io sì. Ed ha pure continuato ad aquistare altri prodotti per tappare
le falle del primo... :-(((


[...]


Ciao!
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
root@human # mount -t life -o ro /dev/dna /genetic/research
<< This message is for the designated recipient only and may contain
privileged or confidential information. If you have received it in
error, please notify the sender immediately and delete the original.
Any other use of the email by you is prohibited. >>


Maggiori informazioni sulla lista Jobmarket