[jobmarket] Precarietà [era Programmatore etc.]

Nicola Rauseo djinn@linux.it
Dom 8 Maggio 2005 20:15:53 CEST


Giusto per chiarire sono un c.d.l. ovvero il professionista, iscritto
all'albo, che fa le buste paga e dice alle aziende come fare i contratti
e quali soluzioni scegliere per risparmiare ma, prima di procedere al
linciaggio :-) , vi vorrei chiarire che c'è il professionista per titolo
e di fatto, il tizio che si è comprato l'abilitazione e non capisce
niente e l'abusivo che  va solo a truffare datore di lavoro e dipendente.
Purtroppo le grandi aziende tendono a sentire solo i consulenti legali 
dell'area contratti che, con tutto il rispetto per i rari avvocati degni
di esser chiamati tali, di diritto del lavoro e gestione delle risorse
umane, nonché delle necessità "fiscali", non capiscono un benamato
cavolo, non perché non possano ma perché non se ne occupano od al
massimo, quando c'è, il commercialista (ma sarebbe meglio dire il
fiscalista) che se ne cura ancora meno. Se poi le cose vanno male quello
che parla è un abusivo con la sola qualifica, spesso solo millantata, di
essere un ex sindacalista, e non crediate che siano in pochi.

Mi è capitato proprio due mesi fa con il responsabile it di un mio
cliente (che poi sappia a stento configurare una rete e serva solo per
abilitare a richiesta l'accesso ad internet o per portare i pc a
riparare questo non è influente), il solito scenziato è arrivato in un
momento in cui i miei rapporti con l'azienda erano tesi ed ha interrotto
il rapporto di lavoro ex L407 appena iniziato (sgravio totale dei
contributi per l'azienda ovvero il 39,35%) per fargli aprire la partita
iva aumentando il compenso in misura tale che il dipendente guadagna gli
stessi soldi, l'azienda spende in più  (ha fatto una rapina "ricerca di
mercato" ed ha determinato il compenso medio del commercialista per
capirci) ma, a dir suo, il tizio è tenuto nell'incertezza perché lo può
licenziare quando vuole. Stiamo parlando di una società collegata con
tre dipendenti ovvero il dipendente è licenziabile in qualsiasi momento,
al più deve pagargli tre mesi di stipendio (previsti come liquidazione
nel contratto tra l'altro) ma è un contratto standard che "su" si usa
sempre (dimenticavo che il tizio dice di venire da Milano come se ciò
fosse garanzia di competenza). L'unico effetto che vedo è che i due anni
di anzianità al collocamento sono persi e che quando arriva la verifica,
che per i piccoli arriva sempre, saranno mazzate.
Su quello che si fa influisce anche lo stato degli uffici preposti al
controllo ed il tribunale locale, vuoi per caso vuoi per necessità ci
sono zone dove si è più fiscali ed altre no.
Perché cito questo caso, perché il dipendente non si è informato, ha
sentito la cifra alta e la ha presa come una promozione, solo adesso si
è reso conto che non ha guadagnato nulla.

Vivo in una città piccola del meridione e quindi, per pura cortesia
estorta, mi ritrovo tutti i parenti e conoscenti degli ex colleghi o
colleghi di scuola o d'ufficio di mia madre e del parentado che mi
vengono a rompere le scatole per sapere, a scrocco, se il contratto che
il figlio (quello tanto bravo a scuola e tanto studioso che è stato
chiamato nientemeno che a "Milano" od "Roma"o persino a "Londra", dette
come parole magiche, anche se poi fa l'operatore di call center in un
buco in periferia) ha accettato e quindi penso di essere diventato un
bestiario più che completo di tutte le clausole assurde, le pretese
illegali e le castronerie d'Italia.
L'unico comune denominatore di questa situazione è l'ignoranza dei
propri diritti e dei propri doveri che rende impossibile una vera
trattativa e si ripercuote negativamente sull'intero mercato.
Oppure l'assurdità di un ccnl per gli "informatici", cosa che sento con
una certa frequenza anche fuori da quest'ambito e che pone non poche
preoccupazioni.

Il CCNL è propriamente un contratto, non v'è un obbligo diretto alla sua
applicazione (non ce li vedo i sindacati ad adempiere alla previsione
costituzionale dichiarando gli effettivi iscritti e pubblicando i
bilanci) e funziona quindi per settori di impiego/produzione non per
categorie di lavoratori, così esiste il cnnl per l'edilizia (e non per
gli operai edili), per il tessile e non per i sarti etc. Al massimo si
dovrebbe parlare di prevedere meglio la figura dell'informatico nei vari
contratti (che non sono pochi più gli accordi speciali delle aziende più
grandi) sebbene non capisca in cosa sia diverso da qualsiasi altro
impiegato od operaio specializzato per quel che riguarda stipendio e
ferie, valutazioni sull'autonomia decisionale ed altre amenità che
determinano il livello di inquadrmento.
Le aziende informatiche propriamente dette sono troppe poche in italia
ed un contratto specifico non sarebbe altro che un buon alibi per creare
subaziende minori.

Come funziona il trucco, che non è un semplice risparmio sui contributi:
l'azienda A, multinazionale ma anche semplicemente grande impresa e
persino pmi di un certo rilievo prende un lavoro (ma potrebbe anche
essere un appalto di costruzione giocando così sui tecnici) e crea
l'azienda satellite (spesso finanziando con un bel prestito le
attrezzature, poi vederemo perché) B che dovrebbe fornire i servizi a
profilo d'impiego più elevato. B, quando le sue dimensioni non lo
giustificherebbero, ha uno staff di management di tutto rispetto (ed
dirigenti, benché licenziabili praticamente ad nutum, sono a tutti gli
effetti dipendenti poi vederemo perchè) che di fatto lavora a tempo
pieno per A e potrebbe benissimo esserne parte. B assume il personale
necessario con contratto d'opera motivando la scelta con la necessità
della flessibilità in quanto le commesse da parte di A non sono costanti
e non può tollerare il carico di un organico stabile e perchè i
dipendenti con l'incubo del licenziamento lavorano meglio (forse in
catena di montaggio ma questo è cercere il pelo nell'uovo).
Finchè le cose vanno bene i nostri bravi tecnici sono in condizioni di
schiavitù salariata e vengono spremuti sino all'osso con condizioni di
lavoro da terzo mondo (ho amici che devono lottare per trovare una
scrivania libera e devono mettere in conto l'acquisto del portatile
perchè i computer sono pochi e non vanno mai bene ed ovviamente se
protesti non sei un dipendente che non può essere licenziato) e possiamo
far casino quanto vogliamo ma rientra nell'ordinario sfruttamento.
Il problema nasce quando le commesse di A si riducono o se inizia una
ristrutturazione che rende B poco "interessante", anche solo perchè
tutti i "dipendenti" sono specialisti di visual basic e si è deciso di
passare al java, tanto per fare un esempio. La legge vorrebbe l'apertura
di una procedura di licenziamento collettivo che  porterebbe ad un piano
di ristrutturazione ovvero nell'esempio fatto si dovrebbe prima provare
ad insegnare il java al personale e poi, se proprio qualcuno di loro si
dimostra incapace tanti saluti e viene licenziato.
Crudele, da bastardi, ma potrebbe ancora andare come logica, forse
sarebbe più umano riunire tutti gli schiavi, chiamiamoli così, e dirgli
che presto si dovranno aggiornare o diventeranno inutili e poi al
momento del passaggio rinnovare i contratti solo a chi si è dato da
fare, ma non è che le cose siano danto diverse.
Verrebbe da obiettare che in questo sistema il lavoratore non è per
niente fidelizzato, ha un altissima mobilità (è raro che un progetto sia
ultimato dalla stessa persona che lo ha avviato) e la qualità decade
paurosamente, persino la produttività, misurata solo come numero di
righe di codice prodotte al giorno (e questo spiega perchè i loop sono
antipatici in certi ambienti) è colpita. Ma ovviamente c'è sempre
qualche teoria economica da riportare per giustificarsi (e non è raro il
sindacalista che cita il mein kampf od il dirigente che si rifà alle
teorie di marx, che sarà pure importante ma non credo troppo valido alla
luce dell'econima modena).

Mi ricordo ancora di quando mi trovai davanti un piano di
ristrutturazione, con una turnazione di una complessità allucinante solo
per risparmiare, su una trentina di dipendenti, 100 milioni all'anno,
sufficienti a far rimanere in pari lo stabilimento. La stessa cifra,
anzi qualcosa in più poteva essere risparmiato inquadrando meglio il
personale che pagava contributi ed assicurazione uguale per tutti che
chissà quale idiota aveva concordato ad una verifica ispettiva richiesta
all'istituto, e rinunciando alla linea cdn dedicata, visto che le due
fatture al giorno che al massimo erano emesse (internet non c'era
all'epoca, al massimo le bbs) venivano imputate su terminale.

Potrebbe capitare però che i capi decidano di fare i bastardi sul serio
allora commissionano gli ultimi lavori ed iniziano a contestare i
risultati; B inizia ad arretrarsi sui pagamenti, tira brutta aria ed i
dirigenti che sino ad allora si sono visti solo di rado iniziano a
rompere le scatole a destra ed manca, gli schiavi vengono pagati ogni
sei mesi (ma la cosa potrebbe essere così sin dall'inizio), 
rinegoziando i contratti, poi ogni anno sino a che qualcuno si ribella
ad un "licenziamento" quasi pretestuoso e fa causa per vedersi
riconosciuto lo status di dipendente che innegabilmente gli spetta. A
questo punto, prima che arrivi una seria verifica, B, che è sempre stata
pagata quel tanto che bastava a sopravvivere, fallisce perchè A non vuol
pagare le ultime commesse in quanto disattese. Se poi gli schiavi sono
schiavi perfetti e non si ribellano B fallisce lo stesso perchè le
commesse dell'ultimo anno sono tutte contestate.
A questo punto gli schiavi penseranno di vedere se possono recuperare
almeno i soldi del lavoro svolto ma scopriranno che il tfr e gli
stipendi arretrati dei quattro dirigenti, su dieci di loro, è un credito
privilegiato, e, quel che è peggio che loro potranno entrare nel
fallimento allo stesso titolo di A per quel poco che resta, in parole
povere sono stati truffati di un anno di lavoro.

Un qualcosa del genere della scappatoia di legge che ha consentito a zio
bill di risparmiare i milioni di dollari di previdenza necessari a
pagare la mega campagna pubblicitaria, i gingle per i suoni di default
firmati da bryan eno etc., quando lanciò il windozz 95. Oggi non se ne
parla perchè ms è un gigante ed ha rimesso a posto i conti ma i pochi
dipendenti che hanno avuto la sfortuna di ammalarsi in quei due o tre
anni si sono ritrovati senza assistenza sanitaria e se quella che
comunque è stata una manovra azzardata non avesse trovato tanti milioni
di idioti pronti a cacciar soldi avrebbe lasciato disoccupati e senza
assistenza tutti.

O del genere di quel che accadde in albania qualche anno fa od in argentina.

O potrei della clausola di obbligo alla riservatezza sul contratto o dei
co.co.pro. in relazione ad una eccezionale richiesta (la collaborazione
a progetto è ammessa solo per necessità che esulano l'ordinaria capacità
aziendale, per esaudire una commessa eccezionale c'è l'assunzione a
termine, tipo mi serve un programmatore non ne ho e non penso di
assumere in futuro, se ho dei programmatori ma me ne servono il doppio
per sei mesi non posso fare delle collaborazioni).
O del vero capolavoro, quando un poveraccio va all'ufficio personale
perchè ha trovato un lavoro migliore e gli viene risposto che deve dare
il preavviso (senza specificare di quanto, ovvero 20 giorni nella
maggiorn parte dei casi) e che non può andarsene dall'oggi al domani o
dovrà corrispondere un risarcimento da determinare (lo stipendio minimo
per i venti giorni di cui sopra, cosa che non fa nessuno e deve essere
scalata dal TFR in quei rari casi) quando avrà fatto richiesta che, badi
sarà comunque irrevocabile (?!), e che la busta paga ed i documenti
saranno comunque consegnati alla data normale di pagamento (ovviamente
la legge è una cosa le illazioni un'altra) a fine mese.

Forse i più scafati sorrideranno a queste cose ma devo ancora trovare un
neolaureato che non si sia fatto infinocchiare od abbia perso un'offerta
di lavoro con quest'ultimo tucco, spesso per poi essere licenziato
qualche mese più tardi al termine del cfl.
Unico denominatore comune l'ignoranza dei propri diritti da entrambe le
parti che inquina il mercato visto che non posso andare a contrattare un
incarico se non so che differenza passa tra la partita iva e
l'assunzione, per rischi, costi aggiuntivi, risparmio per il committente
che non risparmia poco ma il 20% almeno e quindi non può pagarmi meno di
un dipendente perchè già risparmia...
Per  esempio il pagamento per chi è in partita iva è un elemento più
delicato dell'importo stesso visto che recuperare i soldi è più
difficile che da dipendente, come ho detto, se si è dipendenti vale un
obbligo implicito di esclusività e non concorrenza (anche per co.co.pro.
ma l'esclusività va prevista esplicitamente e non può essere datoi un
orario o il contratto è nullo) e quindi se si viene assunti in part time
va previsto che non è automatico poter lavorare in  proprio l'altra
mezza giornata o farsi assumere da un altro sempre in part time. Chi è
autonomo deve sottoscrivere un esplicito impegno di non concorrenza o
non ha alcun obbligo, anche mentre svolge il lavoro. Un aumento di
stipendio legato ad un trasferimento ad altra azienda nasconde quasi
sempre il trucco di voler passare una persona scomoda ad una posizione
con meno di 15 dipendenti dove è licenziabile senza possibilità di
reintegro e con tre mesi di indennità risarcitoria invece che almeno
sei. Se sei in partita iva, con patto di non concorrenza e riservatezza,
contatti direttamente i clienti e sei pagato in base alle commesse
potrebbe spettarti in caso di interruzione uno star del credere...

Non mi pare tanto rosea come situazione. Non so chi parlava di figli di
papà o studenti per arrotondare, in genere non sanno quel che fanno ma
alla fine pagano anche loro spesso senza neanche capire perchè.
E pesso pagano doppiamente perchè si rivolgono con i soldi "di mammina"
al consulente od al legale od a tutti e due ma questo non c'entra perchè
anche io, i miei colleghi e gli avvocati dobbiamo pur mangiare :-)



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