[jobmarket] Precarietà [era Programmatore etc.]

Calogero Bonasia kbonasia@linuxteam.it
Lun 9 Maggio 2005 07:50:22 CEST


Alle 20:15, domenica 8 maggio 2005, Nicola Rauseo ha scritto:
> Non mi pare tanto rosea come situazione. Non so chi parlava di figli di
> papà o studenti per arrotondare, in genere non sanno quel che fanno ma
> alla fine pagano anche loro spesso senza neanche capire perchè.
> E pesso pagano doppiamente perchè si rivolgono con i soldi "di mammina"
> al consulente od al legale od a tutti e due ma questo non c'entra perchè
> anche io, i miei colleghi e gli avvocati dobbiamo pur mangiare :-)
ne parlavo io, che stamattina ho letto due volte il tuo messaggio e mi chiedo 
perche' tutti gli altri "consulenti" che ho conosciuto io non parlano chiaro 
come parli tu? cosa ci guadagnano a tenermi (tenerci) sul vago?
Ad esempio un primo commercialista al quale mi sono rivolto quando ho deciso 
di intraprendere il lavoro di informatico, mi fece iscrivere alla camera di 
commercio come commerciante... ma io "vendevo" solo programmi, scritti da 
me... pagai un sacco di saldi in piu', grazie agli studi di settore ed anzi, 
mi ritrovai pure a dover spiegare al fisco come mai non avevo venduto nemmeno 
un computer...!!!!!!!

Potrei elencare tutte le mie esperienze negative, in proposito, ma rischierei 
di parlare male di alcuni "professionisti", come amano definirsi, quasi che 
noi altro non siamo niente rispetto a loro (sto parlando dei commercialisti), 
che purtroppo, non fanno onore alla maggior parte della loro categoria. Idem, 
per i cosiddetti consulenti del lavoro... ad alcuni dei quali mi sono rivolto 
in passato ottenendone consigli inefficaci o addirittura dannosi, che ripeto, 
non sto qui a riportare per risparmiarvi il discorso che potrebbe non 
interessarvi.

Mi preme invece sottolineare il tema di Nicola, perche' lo trovo assolutamente 
importante circa la puntualizzazione che spesso non si conoscono i propri 
diritti e i propri doveri, e si fanno scelte azzardate. E' vero! Ma io che 
non ne capivo proprio nulla di questi temi, a chi avrei dovuto rivolgermi se 
non, pagando anche profumatamente e senza potermi rivalere per gli errori che 
mi hanno fatto poi commettere, ad un commercialista?

Sarebbe come andare dal medico, che ti prescrive tre gocce di curaro al 
giorno, per un semplice mal di pancia, salvo poi giustificarsi che sei stato 
tu a non esporre correttamente i sintomi e quindi indurlo nell'errata 
diagnosi...

Inutile rivolgersi a patronati o sindacalisti vari, fanno solo i loro 
interessi e ti consigliano male, salvo che dal tuo caso non ne scaturisca un 
"vantaggio" politico-mediatico.

Sembra sia troppo drastico il mio punto di vista: sara' perche' per l'ennesima 
volta mi girano le balle a dover valutare offerte di lavoro del tipo 
committente A (multinazionale) che chiede a B di passargli un consulente 
sull'argomento X per un anno. B dichiara di avere gia', da uno o due anni 
"assunto" uno "specialista" in quel settore e lo puo' cedere a diciamo un 
prezzo di favore: 550 euro al giorno + iva... Invece B non ha una sega a casa 
sua e comincia la solita ricerca su internet e dalle altre "fornitrici" di 
carne con cui e' in contatto. Alla fine trovano il cristo, a me sta andando 
bene che il livello e' uno, quindi in fondo propongono 250 + iva al giorno, 
che ritengo insufficienti e che quindi non valuto come "opportunita'", 
proprio perche' sull'altro piatto della bilancia metto le considerazioni che 
ha fatto Nicola, e sinceramente, non e' la somma apparentemente elevata ad 
abbagliarmi, ne' tanto meno la presunta "carriera che farebbe curriculum" per 
avere lavorato presso A come mi evidenzia B, alla disperazione, perche' ora 
DEVE fornire l'esperto che dice di avere in casa...

Eppure, ho anche provato in passato ad andare da tipi come "A" a propormi 
direttamente e ad una tariffa per me buona e per loro conveniente perche' 
piu' bassa di un "B" qualsiasi... ma non e' semplice... hanno timore, in quel 
caso, che uno poi gli faccia vertenza per essere assunto, preferiscono pagare 
di piu', e avere rapporti con una "B" qualsiasi, che si accolla lei il 
rischio di una vertenza... Per tale motivo, in "A" nessuno si premura nemmeno 
di sapere se sei veramente assunto o meno, in "B", contravvenendo anche alla 
legislazione vigente (nicola correggimi se sbaglio).

Ma la guardia di finanza, cosi' solerte nei controlli verso i poveri single 
della partita iva, un giretto da questi signori non lo fa?? 

Ha ragione Nicola nel dire che le risorse umane vanno valorizzate e che prima 
un'azienda dovrebbe verificare se sia possibile aggiornare le proprie risorse 
umane rispetto ai nuovi processi di produzione, come fanno in giappone, ad 
esempio... (la Yamaha produceva pianoforti, ha riconvertito maestri d'ascia 
in meccanici o progettisti...), per altro in Italia mi pare ci fossero anche 
delle agevolazioni fiscali a favore di chi volendo aggiornare il proprio 
personale, investiva in corsi o infrastrutture... 

Invece, e' ovviamente piu' comodo, scaricare i "costi", che i fiscalisti fanno 
apparire come tali, cioe' lo stipendio e i contributi del "dipendente" verso 
il medesimo, e quando non serve piu', perche' si deve "uscire rapidamente dal 
mercato" come si dice in gergo, licenziare senza troppi problemi...

Motivo per cui si costituiscono aziende fantoccio e al sud ne potrei elencare 
diverse, che finanziamento europeo alla mano, fabbricano un capannone, lo 
riempiono di macerie, ci mettono un centinaio di operai a non si sa bene fare 
che cosa, durano uno o due anni... e poi smontano tutto, licenziando gli 
operai o accollandoli, per non so quali controverse leggi, alle regioni o 
comuni interessati dall'evento...

Su questo, nel bene o nel male, mi sembra faccia eccezione proprio la ST 
Microelectronics, azienda che a Catania ha innescato un meccanismo di indotto 
che tutto sommato da lavoro ad un grande numero di persone.... 

Ed e' per tale motivo che mi chiedo, ma una H3G, una Telecom, una qualsiasi 
multinazionale come Oracle, IBM, o Microsoft, per forza a milano devono 
stare??? che gli manca o di cosa necessiterebbero per venire a costruire il 
loro bel grattacielo circondato dal verde, a Catania o a Palermo o a Reggio 
Calabria?? che cambia, nell'era di Internet e della delocalizzazione, avere 
un sito a 1000Km di distanza, quando la casa madre se ne sta ad almeno altri 
6.000 di distanza??

Una volta, e concludo, dissi ad un capoccione presuntuoso in uno di questi 
colloqui-presa-per-il-culo cui ti devi sottoporre per avere lavoro... "mi 
dica lei, se domattina le proponessero di lasciare il suo lavoro a tempo 
indeterminato, la sua famiglia e la sua casa e venire a lavorare a 1000 
chilometri di distanza, pagando un affitto stratosferico per un buco e con 
l'incertezza di essere messo in strada, senza tutele e garanzie alcune, di 
tre mesi in tre mesi... con il rischio anche di non essere pagato e di dover 
intentare causa per recuperare i soldi..." [omississ] "lei si farebbe 
incantare da presunte sirene sulla carriera... o sul maggiore prestigio che 
si avrebbe nel curriculum?? o penserebbe piuttosto che in fondo quello che 
veramente le rimane e' se' stesso e la sua famiglia/figli e che in fondo la 
carriera non e' spendibile al supermercato o per chiedere un mutuo in banca 
per comperare una casa propria?"...
il dirigente mi rifiuto' il lavoro, ma siamo rimasti in rapporti molto 
cordiali, confessandomi che in effetti lui condivideva il mio punto di vista, 
ma era il "suo lavoro" quello di prendere carne umana imbellettandola con 
fumo negli occhi... 


-- 
Calogero Bonasia
www.linuxteam.it
Linux User #301822


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