[jobmarket] Precarietà [era Programmatore etc.]

Nicola Rauseo djinn@linux.it
Mar 10 Maggio 2005 15:39:23 CEST


Calogero Bonasia wrote:

>Alle 20:15, domenica 8 maggio 2005, Nicola Rauseo ha scritto:
>  
>
>>Non mi pare tanto rosea come situazione. Non so chi parlava di figli di
>>papà o studenti per arrotondare, in genere non sanno quel che fanno ma
>>alla fine pagano anche loro spesso senza neanche capire perchè.
>>E pesso pagano doppiamente perchè si rivolgono con i soldi "di mammina"
>>al consulente od al legale od a tutti e due ma questo non c'entra perchè
>>anche io, i miei colleghi e gli avvocati dobbiamo pur mangiare :-)
>>    
>>
>ne parlavo io, che stamattina ho letto due volte il tuo messaggio e mi chiedo 
>perche' tutti gli altri "consulenti" che ho conosciuto io non parlano chiaro 
>come parli tu? cosa ci guadagnano a tenermi (tenerci) sul vago?
>  
>

Perchè forse non lo sanno nemmeno loro visto che per metà questa balorda
materia che è consigliare come gestire un rapporto di lavoro è una somma
di diritto del lavoro e fiscale tributario ovvero le due branche più
incasinate della legge (perchè non c'è solo la legge ma anche
l'interpretazione della controparte ovvero della locale sede
dell'agenzia delle entrate o dell'istituto) e perchè ci sono troppi
imbecilli in giro.
Se la materia è vaga ed incerta come posso esser chiaro?

Imbecilli di colleghi che sono pronti a sputtanarti con teorie assurde
(ed in genere non seguono la materia ovvero fiscalisti che fanno
consulenza del lavoro e viceversa) ma sopratutto imbecilli di clienti
che fanno le cose senza pensare e senza dirlo al consulente per poi
aggredirlo quando arriva la batosta od ancora si fanno il giro di tutti
i consulenti, fornendo informazioni incomplete per poi fissarsi sulla
teoria più conveniente anche se non c'entra niente.
Basta pensare al lavoro in nero, questa terribile piaga che affligge
l'italia e sopratutto quella meridionale (un poco come la storia dei
commercianti ladri ed evasori). Se un imprenditore prende dei soldi in
nero per un lavoro fatto da lavoratori in nero bene ma se fattura
regolarmente (e non sono pochi a farlo da veri imbecilli) gli stipendi
in nero il fisco li vede come parte del suo guadagno con il bel
risultato che ci paga le tasse che in certi casi sono più del costo di
un dipendente. Ti assicuro che se ti presenti ad un tizio che vuole
proporti un lavoro in nero e lo convinci a verificare assicurati del suo
stato di salute o gli piglia un colpo quando si rende conto di quanto ha
sprecato rischiando, per di più.
Oppure c'è chi lo fa perchè è un piccolo imprenditore, che a stento
guadagna qualcosina in più dei dipendenti e che se aggiunge il costo del
personale sfora con i parametri. O che non può permettersi di passare i
14 dipendenti e beccarsi, per forza, un invalido con l'obbligo, se il
posto di lavoro non è compatibile con l'handicap, di metterci anche le
spese per farlo lavorare. Sarebbe più materia di Salvatore e penso che
te ne potrà dire più lui.
Un mesetto fa ho parlato con un mio cliente (rappresentante di
commercio), mezz'ora per farmi capire che per rientrare nei parametri
doveva vedere come fare per le spese, orientarsi su affitti e leasing e
simili (perchè la legge fiscale favorisce queste forme sotto la spinta
delle lobby delle banche e soprattutto delle finanziarie). Molto bene,
peccato che qualche giorno fa si è fatto convincere a cambiare macchina
dai consigli del "ragioniere della concessionaria" (avesse detto il
commercialista almeno, non il tizio che registra le fatture) e poi si è
fatto come una bestia quando mio padre gli ha preannunciato tot court
che era in arrivo un bel salasso di adeguamento (ed addio viaggio di nozze).

>Ad esempio un primo commercialista al quale mi sono rivolto quando ho deciso 
>di intraprendere il lavoro di informatico, mi fece iscrivere alla camera di 
>commercio come commerciante... ma io "vendevo" solo programmi, scritti da 
>me... pagai un sacco di saldi in piu', grazie agli studi di settore ed anzi, 
>mi ritrovai pure a dover spiegare al fisco come mai non avevo venduto nemmeno 
>un computer...!!!!!!!
>  
>

Normale ed automatico, tanto avrà pensato che alla prima occasione
l'avresti fatto e l'avresti avvisato con l'invito all'inaugurazione del
negozio :-)
Poi ci sono gli uffici pieni di idioti che chiedono l'iscrizione alla
camera di commercio  solo per certe posizioni o non aprono la partita
iva e per farlo devi inziare una trafila lunga mesi, la cdc che ammette
solo alcune posizioni, l'inps che detta legge per conto suo a suon di
circolari etc.

Se mai dovessi prendere un appalto pubblico, tanto per fare un esempio,
sappi che la legge impone l'autocertificazione della regolarità
contributiva (misura utile all'utente che risparmia burocrazia ed
all'ente che evita di pagare i furbi o di ammettere gente che dalla
consegna delle offerta all'aggiudicazione evade totalmente) e pertanto
gli istituti non rilasciano certificazione. Però trovami un'asl od una
provincia od un comune od una regione che non vogliono il certificato
allegato.

>Mi preme invece sottolineare il tema di Nicola, perche' lo trovo assolutamente 
>importante circa la puntualizzazione che spesso non si conoscono i propri 
>diritti e i propri doveri, e si fanno scelte azzardate. E' vero! Ma io che 
>non ne capivo proprio nulla di questi temi, a chi avrei dovuto rivolgermi se 
>non, pagando anche profumatamente e senza potermi rivalere per gli errori che 
>mi hanno fatto poi commettere, ad un commercialista?
>  
>

qui ti sbagli, se ritieni che il consulente (non importa se avvocato,
dottore commercialista, cdl o ragioniere che sia) sia stato negligente,
a parte fargli causa puoi denunciarlo all'ordine, in genere non serve a
niente e non viene radiato ma di sicuro troverai qualcuno che per
mettere a tacere la cosa ti risolverà il problema, negli ordini
metropolitani, a meno che non te la sei presa con un  pezzo da novanta
lo sospendono di sicuro.

>Eppure, ho anche provato in passato ad andare da tipi come "A" a propormi 
>direttamente e ad una tariffa per me buona e per loro conveniente perche' 
>piu' bassa di un "B" qualsiasi... ma non e' semplice... hanno timore, in quel 
>caso, che uno poi gli faccia vertenza per essere assunto, preferiscono pagare 
>di piu', e avere rapporti con una "B" qualsiasi, che si accolla lei il 
>rischio di una vertenza... Per tale motivo, in "A" nessuno si premura nemmeno 
>di sapere se sei veramente assunto o meno, in "B", contravvenendo anche alla 
>legislazione vigente (nicola correggimi se sbaglio).
>  
>

Se B è in qualche modo proprietà di A puoi far causa direttamente ad A
perchè il rapporto di lavoro è fittizio.

>Ma la guardia di finanza, cosi' solerte nei controlli verso i poveri single 
>della partita iva, un giretto da questi signori non lo fa?? 
>  
>

no, se lo fa deve iniziare una verifica totale (che dura in media un
annetto) e visto che per questi casi hanno degli ottimi consulenti di
sicuro i finanzieri li prendono per stanchezza. Poi il divieto di
intermediazione è finito nell'area dell'incertezza e non è la gdf a
doverlo accertare ma l'ispettorato del lavoro (o gli ispettorati
dell'inps e dell'inail) che se l'azienda non ha dipendenti o ne ha due,
sempre quelli, e non capitano vertenze si muove solo su denuncia.
Od i carabinieri per quel che riguarda il lavoro nero ed i clandestini.

Quello che volevo sottolineare è che un'associazione di categoria, non
so quanto rappresentativa, c'è, i sindacati ci sono e sarebbe il caso di
fare pressione su di questi prima di tutto perchè mettano finalmente a
disposizione delle parti informazioni chiare, senza proclami, sui pro e
contro delle soluzioni, sui costi per entrambe la parti, sui diritti ed
i doveri di modo che sia possibile almeno incominciare a parlare di
contrattazione. Basti vedere il casi che hanno fatto per l'articolo 18,
sono della materia e non ho ancora capito in base a cosa sostenevano
prima il no e poi il si.
Insomma se per un lavoro ti offrono 1200 euro lordi (senza orario rigido
ed esclusiva acnhe se è uina cosa da 7/8 ore al giorno) quando da
dipendente, correttamente retribuito, sarebbero 900 netti stanno
lucrando un 10% più o meno e quindi non è male, se ti offrono 1000 (con
orario da dipendente) sappi che gli stai regalando l'importo dei
contributi obbligatori quindi tanto vale che gli dici mi spiace e passi
la voce che tizio è uno schiavista da tenere alla larga. A quel punto il
furbo o va a più miti consigli o furia di rovistare nel fondo del barile
va in malora perchè non stiamo parlando di inservienti da fast food ma
di specialisti, questo è un mercato del lavoro sano.
L'informazione è la chiave di tutto.
Questo lo diceva anche un mio carissimo congiunto quando si faceva
fermare durante il ventennio perchè spiegava alla gente quali erano i
loro diritti e casomai chi era con lui e faceva solo tessere veniva solo
schedato. (anche se poi le disposizioni del regime erano di diverso avviso)



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