[jobmarket] Della prec arietà

Giorgio Zarrelli zarrelli@linux.it
Mer 11 Maggio 2005 22:36:03 CEST


Alle 14:45, lunedì 9 maggio 2005, Marco Ermini ha scritto:

> Quando leggevo il materiale per l'orientamento universitario, mi
> ricordo che filosofia te la vendevano così: "il laureato in filosofia
> è in grado di fare un po' di tutto... in genere si inserisce in
> QUALSIASI campo"... dimenticavano di dirci che non si "inserivano"
> (soltanto) perché erano stati formati per riuscire a farlo, ma anche e
> soprattutto perché... meramente, si "arrangiavano" a reimparare
> qualsiasi cosa...

In effetti, il corso in Filosofia non ti prepara a una pratica tecnica 
particolare. Dovrebbe insegnarti un metodo di analisi, uno scetticismo di 
fondo, dovrebbe costringerti a estendere il tuo modo di vedere la realtà per 
includere ciò che non è ovvio e ciò che non vorresti considerare.

> Meglio di no. Vabbene che sei abituato al ritratto di Hegel che
> campeggia in molte copertine dei suoi libri, o alla foto di Marx da
> vecchio (roba abbastanza truce, converrai ;-) ma è meglio se tieni la
> cornicetta per i tuoi cari :-)

A parte i miei esami su Kant ed Hegel, quest'ultimo apprezzato come ultimo 
vero teologo "laico", più che Marx ho gustato Labriola, Salvemini e Lucacks. 
Ma, a dire il vero, non sono affatto convinto delle tesi di fondo del 
socialismo.

> > "La critica francese, sinistra hegeliana, commenta Hegel con queste
> > teorie [...]. LEI COSA NE PENSA?"
>
> A me non hanno chiesto MAI "cosa ne penso"...

E questo è l'errore marchiano. Capisco i primi due o tre anni di 
indottrinamento storicistico, quelli ci vogliono per dare delle basi 
"dottrinali", ma a un certo punto va stimolata la riflessione. Alcuni dei 
seminari che ho frequentato sono stati decisamente più stimolanti e 
interessanti per la formazione di un senso critico rispetto ai tradizionali 
corsi istituzionali. A un certo punto, bisogna uscire dalla storia della 
Filosofia per entrare nel pensiero critico.

> Sono d'accordo. Mi riferivo al "pezzo di carta", non alla Filosofia
> che qui tu giustamente scrivi con la maiuscola...

Mah, di per sé il pezzo di carta serve a far quadri. Ho un 110 e Lode 
incorniciato, ma quello rimane come ricordo. Ho passioni, interessi e uno 
struggente scetticismo, che rimangono dentro e mi accompagnano ovunque e 
sempre.

Poi, mi ritrovo a gestire progetti IT, a fare il sistemista o a tirare a 
campare in modi diversi, ma quello è, utilizzando un termine caro alla 
Filosofia, solo un "accidente".

Giorgio





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