[jobmarket] Re: [lavoro] sistemista junior

Franco Vite franco@firenze.linux.it
Ven 13 Maggio 2005 14:26:00 CEST


Ore 14:02, venerdì 13 maggio 2005, Nicola Rauseo ha scritto:
> Franco Vite wrote:
> >Tuttto ciò è finito da un pezzo, ed oggi anche dentro le fabbriche
> > su 100 lavoratori ci decine di diverse tipologie di contratto e,
> > addirittura, di datore di lavoro (Mirafiori è l'esempio più noto,
> > ma è così ovunque).
>
> i contratti saranno pure molti ma in linea di massima si parla di
> piccole differenze in materia di orario di lavoro, mansioni, diritti
> e doveri etc. La situazione attuale è di piena violazione di tutto il
> diritto del lavoro vigente.

Per attuale spero tu intenda gli ultimi 15 anni, per lo meno

> Il vero problema è che i sindacati 

[...]

non tocco questo argomento non perché non sia d'accordo con te (parlando 
di CGIL, CISL e UIL), ma perché lo sono troppo, e si potrebbe 
degenerare in fretta... 

> >Ma oltre il contratto c'è pure il discorso sul luogo di lavoro (ed
> >eccoci tornare alla questione "informazione"): se fino agli anni '80
> > la norma era lavorare in aziende con tanti dipendenti, oggi più
> > dell'80 delle aziende sta sotto i 15 (e ciao ciao stauto dei
> > lavoratori). E
>
> la tutela obbligatoria manca solo dell'obbligo di riassunzione
> (art.18) quanto al resto i diritti, i risarcimenti e le disposizioni
> sono gli stessi. E sino a qualche tempo fa si parlava anche di
> prevedere la contribuzione facoltativa per la cassa integrazione. Poi
> sono arrivati quegli aborti di ignoranza del diritto e idiozia del
> pacchetto treu e della legge biagi che hanno solo esteso la materia
> del contenzioso senza cambiare nulla di fatto. Mi stai solo
> dimostrando che l'informazione resta un problema.

l'obbligo di riassunzione (su cui ci sarebbe da discutere anche per le 
aziende sopra i 15 dipendenti) E' il nocciolo.
senza quello tutto il resto fa a catafascio, visto che diventi 
ricattabile (e cali le brache) su tutto il resto.

> Poi considera che la tanto decantata flessibilità non ha mai voluto
> tener conto del fatto che l'evoluzione di una azienda è tarpata dalla
> legge sull'assunzione obbligatoria. Ho 4 clienti bloccati ai 14
> dipendenti perchè poi devono assumere un disabile, per forza, come
> viene viene. Vallo a spiegare ad un imprenditore che deve assumere un
> handicappato mentale incapace anche solo ad aprire la porta a chi
> entra od un rompiballe di falso invalido, (veri disabili con voglia
> di lavorare, indipendentemente dai loro limiti, non se ne trovano non
> perchè non ci siano ma perchè appena un'azienda ne trova uno lo
> assume subito e se lo tiene stretto) e se effettivamente non ha come
> impiegarli non può neanche dire va bene ti pago e stai a casa deve
> crearlo per forza l'impiego.

quando vuoi un "vero" disabile con "vera voglia di lavorare chiamami:

ne ho a bizzeffe sia a nord di Milano (Vimercate) che tra Siena e 
Grosseto.

> Inutile dire che tali norme, come l'imposizione delle certificazioni
> iso e simili, hanno solo il compito di bloccare la maggiore
> produttività e flessibilità di fatto della piccola impresa nei
> confronti delle grandi (che a mio avviso in italia contano una
> dirigenza tra le più burocratizzate, meschine e mummificate del
> pianeta) e rendere inpossibili cambiamenti.

quanto a certificazioni et simila, l'italia è all'ultimo posto in 
europa, eppure altrove non sono nei guai come noi.
penso che il problema vada cercato altrove.

gli imprenditori sono sempre lì a frignare, ma alla fine sono quasi 
30anni che gli paghiamo con le nostre tasse tutti gli sgravi, i 
condoni, le casse integrazioni, i bonus, etc etc etc (alla faccia del 
liberismo...).

> >diventa sempre più difficile creare relazioni che permettano quello
> >scambio di esperienze e informazioni che sono la base per costruire
> > un percorso di rivendicazione (a prescindere da quel che si vuole
> > ottenere alla fine).
>
> non dico che non è difficile ma non provare proprio perchè si
> potrebbe fallire ed accettare passivamente non mi sembra accettabile.

sono d'accordo.

> >Ricordo l'hackmeeting di Bologna, nel 2002, in cui ci fu un
> > partecipato ed acceso dibattito sulle questioni di cui sopra, che
> > però non trovò sbocchi di sorta.
>
> spero che ci vedremo a Napoli allora :-)

questo giro lo salto.

-- 
Franco
"Fondamentalmente il potere consiste nell'abilità, o nella capacità,
di infliggere agli altri una sofferenza".
	                                           Theodore Sturgeon


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