[ld-idee] LD locali dentro il LD nazionale

Edoardo Maria Elidoro edoardo.elidoro@gmail.com
Ven 15 Maggio 2020 07:21:38 CEST


Buondì,
penso che ci stiamo ripetendo bene o male le stesse cose da otto messaggi
quindi questo per conto mio è l'ultimo visto e considerato che
l'impressione è che qualunque cosa dica viene comunque sollevata
un'ennesima obiezione e non si riesca a trovare una quadra. Giusto per
rispondere nel merito:

> Tutti quelli interessati saranno ammessi. Tranne per i talk. Lì ci sarà
il numero chiuso.
Non so come facciate voi il Linux Day, ma questo è così anche per i LD
locali: ci sono X slot temporali da poter allocare anche ai Linux Day
fisici e se tre persone vogliono fare lo stesso talk introduttivo o su
Libreoffice è ovvio che anche dal vivo ci si accorda per sceglierne uno.
L'impressione qui è che la tua obiezione nasca principalmente dal "c'è una
casta che verrà scelta sicuramente"/"c'è una elite che farà i talk" cosa
che francamente mi pare in totale contraddizione con lo spirito
meritocratico della CFP.

> "o fanno un evento veramente aperto a tutti come è sempre stato, o non
sono disposto a contribuire per principio"
L'evento È aperto a tutti, ma per ovvie ragioni c'è un limite ai talk.
Ripeto, questo è così anche nei LUG locali.

> Per quale ragione dovremmo fare a meno di loro? Forse perché una parte di
noi la pensa come te ed ha deciso di escluderli per principio?
Non si esclude nessuno per principio eh: ma se l'ideale che ci porta a
collaborare è il bene di Linux direi che il contrasto con chi come ideale
ha soltanto la promozione personale è netto. E non sto dicendo che questo è
il caso del tuo socio di Lug, sia chiaro, parlo in generale di chi fa
l'evento non con lo scopo di contribuire a qualcosa, ma per mera
autocelebrazione. Non c'è nessuna contraddizione interna, non è che ci si
diverte a tagliare delle teste o si fa 'sta cosa perché siamo brutti e
cattivi. Si DEVONO prendere delle decisioni per il bene della
manifestazione e non farla diventare una robetta da due soldi organizzata
dal peggior streamer di Twitch. Perché? Perché essendo su scala nazionale
ha ben più ampio respiro e vuole essere un'occasione unica per rilanciare
una community che - come detto da Guido - è carente nel generare appeal e
attrarre altra gente.

> Costa niente dare spazio e si ha in cambio la collaborazione di tutti e
nessuna critica, perché si sarà fatto il meglio delle nostre possibilità
per mettere tutti a proprio agio.
C'è questo problema di fondo nel tuo ragionamento che sembra ridurre sempre
tutto a: "l'unico modo di collaborare è con i talk". Sarà una mia
impressione probabilmente, ma ti ripeto ancora una volta che ci sono mille
ambiti in cui contribuire e la collaborazione la si può dare senza dover
passare dal talk.

> Tanto per capirsi, chi si iscrive alla CFP come aspirante relatore,
perché lo fa secondo te? Perché non sceglie piuttosto di distribuire links
ai partecipanti? Vedi sopra: perché, per sua indole, riesce a dare il
meglio di sé in un talk. Vogliamo condannarlo per questo?
Da relatore di tipo tre/quattro talk agli ultimi cinque LD: perché ci
riesce bene farlo/perché abbiamo cose interessanti di cui parlare e
vogliamo condividerle/perché spesso nei Lug locali sei costretto a farti
avanti o ci sarà un buco nella scaletta che non viene colmato da nessuno
perché c'è poca gente a partecipare attivamente. Nessuno qui sta
condannando i relatori eh, è ovvio che sia un ruolo fondamentale, ma non è
che se non riesco a parlare al LD non posso organizzare una serata con il
mio Lug locale per fare la stessa cosa. Noi del Lugotto stiamo facendo così
negli ultimi anni con discreto successo (molto di più da quando siamo
andati online).

> E adesso ribalterei la domanda: per quale motivo tu non vuoi dare spazio
a tutti? Forse per soddisfazione del tuo ego, per sentirti più realizzato
quando terrai il tuo talk, in quanto facente parte della élite e non
mischiato con i passeggeri di terza classe?
Questo è quel che intendo con l'idea errata che ci sia dietro una casta che
decide cosa è ammesso e cosa no in base a nomi o posizioni. È ovvio che ci
deve essere una scelta meritocratica e qualitativa nella scelta dei talk,
nessuno lo mette in dubbio, ma non capisco in alcun modo perché questa
dovrebbe essere una cosa negativa. Non stiamo parlando del "sei giovane,
non puoi parlare", il discorso è: dimmi qualcosa di interessante e puoi
partecipare a prescindere dal resto. È proprio l'esatto opposto di casta
contro popolo, è meritocrazia al 100% per ottenere un evento di qualità.

Sono dell'idea - e qui chiudo - che una delle differenze tra locale e
nazionale (semmai si farà anche in futuro questo evento, magari come
auspicato prima con due LD all'anno: uno dal respiro nazionale e l'altro
locale) debba essere proprio che un evento come quello online vuole tenere
l'asticella della qualità più in alto perché è palese che possa permettersi
di farlo vista la collaborazione incredibilmente più vasta su cui può
contare. Nel locale invece è giustissimo coltivare le nuove leve e fare
qualcosa di più "introduttivo"/"generico".

E adesso me ne vado allavorà che è venerdì, buona giornata a tutti e buona
discussione ;)


Il giorno ven 15 mag 2020 alle ore 01:31 Lucio <lucio@sulweb.org> ha
scritto:

> Il 14/05/20 23:51, Edoardo Maria Elidoro ha scritto:
>
> > diventare scemo a seguire mille cose: ci sono i moderatori O i relatori e
> > non delle figure che fanno tutto.
> >
>
> Va bene. Come dicevo però il problema principale non è quello.
>
> > uno che prende domande a caso solo perché lo conosco. Siamo nel 2020,
> > davvero l'avere un contatto fisico con qualcuno è una cosa così
> > fondamentale per potersi accordare sull'organizzazione di un talk e di un
> > evento?
>
> Non ho mai parlato di contatto fisico. Conoscersi ed aver lavorato
> assieme serve a capirsi al volo. Hai mai suonato con qualcuno bravo ma
> con cui non avevi mai suonato prima? È un casino.
>
> > Same: si raccoglie il prima possibile un elenco dei ruoli che ci servono
> > (grafici per volantini & co, magari qualcuno che curi anche le
> > presentazioni in modo da dare uno stile unico, gente che fa promozione
> > social, gente che fa promozione offline, gente che fa i test per lo
> stream,
> > gente che si sbatte per capire come funziona la regia, gente che si
> occupa
> > del materiale da distribuire a chi partecipa ai vari eventi con elenchi
> di
> > letture consigliate o link vari) e poi ognuno entra e dice "voglio far
> > parte del gruppo che fa X" e da lì si parte con la collaborazione su
> quello
> > specifico ambito.
>
> Ad ognuno la propria predisposizione, ma la differenza è che non ci sarà
> un numero chiuso per i grafici, anche se poi la grafica scelta sarà una
> sola per ovvi motivi, ma questo è sempre stato così da che mondo e
> mondo, quindi in questo caso non si può pretendere nulla di diverso.
> Allo stesso modo non ci sarà un numero chiuso per fare promozione sui
> social o per testare la piattaforma. Tutti quelli interessati saranno
> ammessi. Tranne per i talk. Lì ci sarà il numero chiuso.
>
> > Beh chapeau, non penso ci sia molto da aggiungere a qualcuno che
> argomenta
> > così un modo di collaborare insieme: di fatto è "o sto sotto i riflettori
> > io oppure non ho intenzione di contribuire".
>
> No, nel caso specifico il motivo è un altro, ovvero: "o fanno un evento
> veramente aperto a tutti come è sempre stato, o non sono disposto a
> contribuire per principio". Sottile sfumatura, ma importante.
>
> > Sarò estremista, so che è una
> > posizione MIA e non della lista, ma per me persone così sono esattamente
> > l'opposto della filosofia open che vogliamo spingere.
>
> Va bene, io non sono d'accordo, perché secondo me invece hanno delle
> ottime ragioni, ma capisco che la si possa pensare anche come te. Per
> quale ragione dovremmo fare a meno di loro? Forse perché una parte di
> noi la pensa come te ed ha deciso di escluderli per principio? Cioè per
> lo stesso loro principio che tu critichi e che porta loro a dare
> l'ultimatum? Interessante contraddizione interna.
>
> > Non capisco in tutta onestà quale sarebbe il senso di fare un pomeriggio
> > dove ci sono venti stream diversi con talk locali di cui si hanno cinque
> > stream che trattano di sicuro argomenti clone l'uno dell'altro.
>
> Il motivo lo sto spiegando da 15 giorni circa: dare spazio a tutti per
> avere la collaborazione di tutti. Costa niente dare spazio e si ha in
> cambio la collaborazione di tutti e nessuna critica, perché si sarà
> fatto il meglio delle nostre possibilità per mettere tutti a proprio agio.
>
> > Davvero,
> > dammi un cenno su 'sta cosa perché io ti giuro che l'unica motivazione
> che
> > vedo è "bisogna soddisfare l'ego di alcuni che partecipano al LD solo per
> > far vedere che parlano in pubblico QUINDI diamogli uno spazio almeno
> > restano nella community".
>
> Al netto della differenza fra soddisfare l'ego contrapposto al fare la
> cosa giusta per dare a tutti una possibilità, differenza che temo
> resterà legata all'opinione personale di ognuno di noi, sì, il motivo è
> che facendo la cosa giusta (o soddisfacendo l'ego in base a come la
> vedi) ottieni un risultato positivo e non ti è costato niente ottenerlo.
>
> Tanto per capirsi, chi si iscrive alla CFP come aspirante relatore,
> perché lo fa secondo te? Perché non sceglie piuttosto di distribuire
> links ai partecipanti? Vedi sopra: perché, per sua indole, riesce a dare
> il meglio di sé in un talk. Vogliamo condannarlo per questo?
>
> E adesso ribalterei la domanda: per quale motivo tu non vuoi dare spazio
> a tutti? Forse per soddisfazione del tuo ego, per sentirti più
> realizzato quando terrai il tuo talk, in quanto facente parte della
> élite e non mischiato con i passeggeri di terza classe?
>
> Perché se così fosse, in quel caso certo che il tuo desiderio di
> realizzazione personale sarebbe deprecabile, visto che andrebbe a danno
> di altri. Ma nel caso degli aspiranti relatori alle prime armi, che
> hanno poca esperienza e poche speranze di passare lo scoglio della
> selezione della CFP, che per definizione sono giovani e di cui la
> community ha disperatamente bisogno, no, non è un problema, perché con
> quel desiderio di realizzarsi non danneggiano nessuno e anzi
> testimoniano, anche solo con la loro presenza, che come community
> abbiamo una speranza per il futuro.
>
> --
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