[ld-idee] LD locali dentro il LD nazionale

Lucio lucio@sulweb.org
Ven 15 Maggio 2020 11:33:46 CEST


Il 15/05/20 07:21, Edoardo Maria Elidoro ha scritto:
> Buondì,
> penso che ci stiamo ripetendo bene o male le stesse cose da otto messaggi
> quindi questo per conto mio è l'ultimo visto e considerato che
> l'impressione è che qualunque cosa dica viene comunque sollevata
> un'ennesima obiezione e non si riesca a trovare una quadra. 

La mia impressione è un po' diversa, perché è vero che io sto ripetendo 
le stesse cose da 15 giorni, ma nel caso di questo tuo ultimo messaggio 
invece, ho trovato elementi nuovi ed anche un po inaspettati, quindi mi 
pare che servano ulteriori chiarimenti.

>> Tutti quelli interessati saranno ammessi. Tranne per i talk. Lì ci sarà
>> il numero chiuso.
> Non so come facciate voi il Linux Day, ma questo è così anche per i LD
> locali: 

Da noi no, ma credo che, tolta una manciata di LUG delle città più 
grandi, non sia così presso nessun LUG di provincia. Lo spazio per 
parlare da noi c'è sempre stato per tutti. Ad ogni modo scrivi tu stesso 
quale sia la differenza fra i LUG e quanto si propone per quest'anno:

> Libreoffice è ovvio che anche dal vivo ci si accorda per sceglierne uno.

Una cosa è "ci si accorda", un'altra è "facciamo la CFP e ILS deciderà 
chi parla e chi no".

> L'impressione qui è che la tua obiezione nasca principalmente dal "c'è una
> casta che verrà scelta sicuramente"/"c'è una elite che farà i talk" cosa
> che francamente mi pare in totale contraddizione con lo spirito
> meritocratico della CFP.

No, non ho mai parlato di casta che sarà scelta sicuramente. Sono 
fermamente convinto della meritocrazia della CFP ed è proprio per quello 
che i giovani (sia anagraficamente che in senso lato, considera 
"giovani" anche quelli magari non lo sono anagraficamente, ma che sono 
alle prime armi con il software libero) non hanno speranze di essere 
selezionati a livello nazionale.

> 
>> "o fanno un evento veramente aperto a tutti come è sempre stato, o non
> sono disposto a contribuire per principio"
> L'evento È aperto a tutti, ma per ovvie ragioni c'è un limite ai talk.
> Ripeto, questo è così anche nei LUG locali.

Ripeto, non è così nei LUG e l'evento è aperto a tutti quelli del 
pubblico, ma non a tutti i relatori in veste di relatori, mentre fino 
all'anno scorso lo era, bastava volerlo.

> Non si esclude nessuno per principio eh: ma se l'ideale che ci porta a
> collaborare è il bene di Linux direi che il contrasto con chi come ideale
> ha soltanto la promozione personale è netto.

Il bene di Linux non esiste: Linux è un software, non ha diritti e non 
ha sentimenti. Esiste però il bene delle persone ed è a quello che 
cerchiamo puntare tutti assieme, nel nostro caso usando il software 
libero e Linux come strumenti per il raggiungimento di quello scopo. 
Restano però strumenti, non il fine ultimo. Sembra retorica, invece è 
importante. In base a cosa metti a fuoco, tutto il resto assume un 
significato diverso. Se puntiamo al bene delle persone, diventiamo 
subito più inclusivi e meno selettivi. Il resto dopo:

> E non sto dicendo che questo è
> il caso del tuo socio di Lug, sia chiaro, 

Non è "il MIO socio", ma è una persona parte della comunità e come tale 
andrebbe considerata. Non sto cercando di fare un favore al LUG di 
Pinerolo o a qualche amico che mi sta a cuore, sto cercando di fare un 
favore a tutti, in primis ad ILS.


> parlo in generale di chi fa
> l'evento non con lo scopo di contribuire a qualcosa, ma per mera
> autocelebrazione. 

La domanda è sempre quella: chi si presenta alla CFP invece che alla 
distribuzione di volantini, per quale motivo lo fa?

> cattivi. Si DEVONO prendere delle decisioni [...] per rilanciare
> una community che - come detto da Guido - è carente nel generare appeal e
> attrarre altra gente.

Certo, ma fra un bazaar anarchico ed il tagliare fuori i giovani senza 
un minimo di lungimiranza ci sono delle vie di mezzo. La mia proposta 
non intacca minimamente la qualità del LD, gli aggiunge semplicemente 
uno spazio, al fondo, in cui è ben spcificato che quella è "la voce dei 
lug", non la voce ufficiale di ILS. Chi nel pubblico non ha voglia di 
sentirla spegne il PC e non si sarà perso nulla della parte di livello 
più alto che ILS avrà organizzato.

> C'è questo problema di fondo nel tuo ragionamento che sembra ridurre sempre
> tutto a: "l'unico modo di collaborare è con i talk". Sarà una mia
> impressione probabilmente, ma ti ripeto ancora una volta che ci sono mille
> ambiti in cui contribuire e la collaborazione la si può dare senza dover
> passare dal talk.

Pensavo fosse chiaro, ma a questo punto non ne sono certo: se a Tizio fa 
piacere collaborare per 30 minuti con il suo talk e glielo si permette, 
Tizio si sente parte dell'evento e sarà ben felice di collaborare per 
gli altri due giorni con le altre mansioni. Se invece a Tizio si dice 
"tu non puoi parlare", Tizio andrà a fare altro per due giorni o, al 
massimo, sarà parte del pubblico, sempre che non gli si giri la luna 
dalla parte sbagliata per il trattamento ricevuto.

> Da relatore di tipo tre/quattro talk agli ultimi cinque LD: perché ci
> riesce bene farlo/perché abbiamo cose interessanti di cui parlare e
> vogliamo condividerle/perché spesso nei Lug locali sei costretto a farti
> avanti o ci sarà un buco nella scaletta che non viene colmato da nessuno
> perché c'è poca gente a partecipare attivamente.

Ehi, un attimo fa nei LUG non c'era posto per tutti, tanto che tutti i 
LUG secondo te devono fare una CFP anche a livello locale. Ora mi dici 
che ti ci costringono a tenere i talk per tappare i buchi? Vabbè, non 
importa, ma siamo onesti: lo fai perché ti piace. Fai parte di un LUG 
perché ti piace. Nessuno ti costringe e non ti porta soldi, anzi ti 
costa pure una quota associativa, ma la paghi volentieri perché ti 
piace: lo fai per gratificazione personale. Lo facciamo tutti per 
quello. Qualsiasi tipo di volontariato è fatto per quel motivo: perché 
se non lo facessimo non staremmo bene con noi stessi.



>> E adesso ribalterei la domanda: per quale motivo tu non vuoi dare spazio
>> a tutti? Forse per soddisfazione del tuo ego, per sentirti più realizzato
>> quando terrai il tuo talk, in quanto facente parte della élite e non
>> mischiato con i passeggeri di terza classe?
> Questo è quel che intendo con l'idea errata che ci sia dietro una casta che
> decide cosa è ammesso e cosa no in base a nomi o posizioni. È ovvio che ci
> deve essere una scelta meritocratica e qualitativa nella scelta dei talk,
> nessuno lo mette in dubbio, ma non capisco in alcun modo perché questa
> dovrebbe essere una cosa negativa. Non stiamo parlando del "sei giovane,
> non puoi parlare", il discorso è: dimmi qualcosa di interessante e puoi
> partecipare a prescindere dal resto. È proprio l'esatto opposto di casta
> contro popolo, è meritocrazia al 100% per ottenere un evento di qualità.
>

Guarda che il mio era un esempio per far capire il discorso, non 
un'accusa di far parte di una casta. E no, la meritocrazia, che in 
generale è una cosa positiva, nel volontariato non va bene se applicata 
in modo estremo. Non escludi un volontario perché non è capace, ma gli 
dai modo di imparare affinché sia più capace la volta successiva. Certo 
non metterai un neopatentato alla guida di un'ambulanza in emergenza (la 
scaletta ufficiale ILS), ma gli permetterai di guidarla quando c'è da 
spostare una persona non in pericolo di vita da un ospedale all'altro 
(la voce dei lug in coda, quando l'evento è ormai salvo). Se invece al 
neopatentato permetti solo di fare fotocopie per la segretaria, questo 
resterà per sempre un neopatentato e smetterà di fare il volontario 
della croce verde. Se lo fai guidare almeno quando non mette a rischio 
nessuno, farà volentieri anche le fotocopie (ammesso che oggi si 
facciano ancora le fotocopie).



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