[luccalug-soci] R: Re: R: Re: silde per le scuole

Daniele Conventi daniele.conventi@gmail.com
Sab 16 Ott 2010 10:55:05 CEST


Credo che l'ultima versione fornita da Stefano sia la più coerente con ciò
che è ed è stata la realtà.

Nonostante rispetti pienamente Alberto, credo che la sua spiegazione non sia
soddisfaciente in quanto la licenza GNU viene a mancare quando un software
viene associato ad una parte non libera. Mi ricordo di aver letto che un
software, par poter essere venduto o (concesso) con licebza GNU debba essere
libero nella sua interezza.

Comunque sia Stallman che Torvalds hanno ripetutamente detto che la parola
free debba essere intesa come libero e non come Gratis. Anche perchè
altrimenti le due fondazioni Free Software e Open Source rincorrerebbero un
obiettivo alquanto utopistico.

Un esempio per spiegare ciò credo possa essere quello delle macchine: quando
vi viene venduta una macchina voi la acquistate nella sua interezza e se
voulete potete andare ad aprire iol confano e vedere la sua componentistica
(sorgente) che la fa camminare, allo stesso modo dovrebbe essere venduto il
software.

Infine bisogna ricordare che Stallman concepisce lo scabio di sorgenti come
un giosto aiuto reciproco tra parenti, colleghi o simili rivendicando il
fatto che il software proprietario va contro il sano principio di aiuto
reciproco.

Spero di non aver offeso nessuno con quanto detto. A presto.

Il giorno 16 ottobre 2010 10:25, Stefano Giovacchini
<info@disegnodesign.it>ha scritto:

> Matteo, stai facendo un gran casino, cito Stallman e poi se ne parla di
> persona, magari con i testi sulla genesi del F.S. che invito tutti, anche se
> solo di sguincio, a leggere.
>
> "Poiché free si riferisce alla libertà e non al prezzo, vendere copie di un
> programma non contraddice il concetto di software libero. IN EFFETTI, LA
> LIBERTA'  DI VENDERE COPIE DI PROGRAMMI è ESSENZIALE: raccolte di
> freesoftware su CD-ROM sono importanti per la comunità ecc. ecc."
>
> Ti ricordo che lo stesso Stallman si è sostenuto vendendo copie del suo
> software, fra cui emacs, (oggi gratuito)
>
> Questa discussione però impone una riflessione interna, di come diamo per
> scontato che noi tutti conosciamo i fondamenti tecnici di quello che usiamo
> e non quelli ETICI, a mio avviso i lati più importanti.
>
> Altra discussione da fare probabilmente quella sulla differenza fra
> free-software e open source.
>
> Anche al Linux day sarebbe importante passare concetti che non forvianti,
> come quella che le foto hanno un diritto d'autore obbligatoriamente: e il
> copyleft? e le CreativeCommons?
>
> chiudo per non diventare pesante oltre modo.
>
> Inoltre dovremo parlare
>  Il giorno 16/ott/10, alle ore 01:19, matteo lucchesi ha scritto:
>
> mmm... no perchè se le foto sono coperte da un copyright all'ora c' è un
> diritto di autore e il software non è più libero nella sua interezza.
> Il fatto è questo: libero implica gratuito ma quello che spesso
> sottolinea Stallman è che gratuito NON implica libero (skype, opera, flash,
> nvidia driver ecc...). Il pericolo è proprio quello di credere che se un
> programma non lo pago allora posso farci ciò che voglio o conoscerne il
> codice sorgente.
>
> Il giorno 16 ottobre 2010 00:49, Alberto Manfrè <alberto.manfre@gmail.com>ha scritto:
>
>> Penso di poter chiudere il discorso facendo un esempio:
>>
>> Io faccio un programma libero che è un gestore di foto. Rilascio
>> gratuitamente i sorgenti ma vendo il programma con dentro una decina di foto
>> fatte da me.
>>
>> Quindi il programma è libero perchè rilascio gratuitamente i sorgenti
>> (anche a persone che decidono di non comprare il programma). Si scarica i
>> sorgenti se lo compila e funziona tutto (non ci sono le 10 foto mie, e
>> quindi nella cartella /immaginipagate non ci sarà nulla ). in alternativa si
>> prende il pacchetto bello e pronto con già le 10 foto e lo paga.
>>
>> In questo modo il programma è sia libero, che a pagamento. Uno per usarlo
>> non è obbligato a pagarlo.
>> Questa soluzione può mettere tutti d'accordo?
>>
>>
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