[LUG] Riflessioni su software e sconti [Was: VMWare e la sua
proposta]
Fabio Coatti
cova@ferrara.linux.it
Mar 23 Dic 2003 21:49:04 CET
Alle 20:20, martedì 23 dicembre 2003, Paolo Conte ha scritto:
> A parte gli scherzi penso che per un LUG sia eticamente inaccettabile,
> anche con tutte le possibili interpretazioni e "stiracchiature" di statuto.
Qui non si tratta di "stiracchiature". Nel senso che non è detto che quello
che di distanzia dal tuo modo di vedere le cose sia "forzato". Non credo che
tu sia depositario della giusta interpretazione del termine "LUG" (come non
lo sono io del resto).
Personalmente credo che bisogne intendersi bene prima di parlare di "etica".
Se VMWare è un buon prodotto, non adotta tecniche da monopolista, non diffonde
FUD o cose di questo tipo, considero la produttrice una ditta che fa il
proprio lavoro con una scelta ben precisa, che posso condividere o meno ma
che non trovo eticamente sconveniente. Non confondiamo le cose.
Io considero il Free Software o l'Open Source decisamente superiori per tutta
una serie di motivi, ma non mi sento di dire che il Closed sia "Eticamente
inaccettabile". Non riesco nemmeno a capire cosa vuol dire.
Sono altre cose ad essere inaccettabili, ossia certe politiche di mercato, lo
scegliere il closed source per ragioni imperscrutabili quando ci sono
alternative assolutamente vantaggiose per molti motivi (L'esempio delle PA è
eclatante), l'usare e l'abusare di leggi e norme e copyright per strozzare la
concorrenza. Ma questo esula dal rapporto open/closed.
L'open source, il FS devono dimostrare fattivamente quello che valgono,
buttando sul piatto tutti i vantaggi, e non appellandosi all'"eticamente
superiore", magari nel caso di prodotti che sono ortogonali al problema
etico, o magari nel caso di prodotti che non hanno un equivalente.
Questo può essere il caso de VMware ma anche di altri prodotti closed.
Sono d'accordo che il closed mi possa mettere di fronte a problemi che non
avrei con il freesoftware, ma nel momento il cui mi lascia la possibilità di
scegliere non vedo motivi di iniziare una guerra santa. Se ha svantaggi userò
qualcos'altro.
In sintesi, vorrei che il free/open si affermasse per meriti diretti, non
accusando di "mancanza di etica" qualsiasi cosa che non appartenga alla
definizione "OSI". Se tra i meriti ci metti anche una maggiore diffusione
della conoscenza, sono d'accordo, ma è un'altro livello.
Mi spieghi cosa ci sia di così devastantemente "antietico" in un'azienda che
cerca di vendere un proprio prodotto? Attenzione, non dico che non ci sia,
dico semplicemente che io non lo vedo. Se ci sono bieche manovre vorrei
vederle. Come non dico che la cosa mi piaccia, ma cerco di essere coerente
fino in fondo.
--
Fabio Coatti http://www.ferrara.linux.it/members/cova
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