[LUG] Re: OS proprietario vs Open Source

Michele Dalla Silvestra dalla@keycomm.it
Ven 26 Dic 2003 01:23:25 CET


Non e' che mi piaccia rispondere a messaggi in crosspost, ma permettetemelo
visto che il Natale e' passato da poche decine di minuti :-)

On Thu, Dec 25, 2003 at 09:41:23PM +0100, Lugar wrote:
>[...]
> Io non credo sia proficuo, sotto l'aspetto della diffusione, sfidare certe
> potenze che in qualche modo potrebbero cambiare la sorte di Linux stesso...
> Altresi penso che ognuno dovrebbe sentirsi libero di usare il software che
> preferisce o che gli è più utile per il proprio lavoro, sia esso windows,
> apple, linux o qualsiasi altro.

Liberta' individuale si, ma suppongo che in queste liste e in quelle di
molti lug parlare di software non-libero crei un fortissimo senso di
allergia e scatenare reazioni difficilmente controllabili.


> Le cose procedono in modo strano, vedi Novell che acquista SuSE per 210
> milioni di dollari e IBM che sposta gran parte della propria attenzione
> verso l'Open Source... vedi la difficoltà di reperire in rete le ultime
> distros red hat (ma anche suse e mdk)... vedi la differente ottimizzazione e
> dotazione che hanno le distribuzioni a pagamento... vedi apple che
> commercializza un ottimo sistema operativo con ampie possibilità di
> sfruttamento di Open Source a meno del prezzo di una red hat enterprise ( se

Se la tua visione di "Software Libero" si ferma a RedHat e alle altre distro
prodotte da aziende sei molto limitato: esiste anche Debian che e'
usatissima da operatori di livello medio/alto, ed e' facilissima da reperire
a costo quasi nullo. Mi sono capitati anche utenti esperti che dicevano "mi
piace Debian, ma l'azienda vuole usare RedHat".


> Quindi le possibili svolte sono due: o il software proprietario diverrà open
> source, o, al contrario l'open source diverrà in qualche modo
> proprietario... a dispetto della licenza GPL e del creatore del Kernel, che
> è solo un essere umano e come tale può divenire oggetto di mercificazione,

Un vero problema e' la crescita limitata degli sviluppatori rispetto agli
utilizzatori: molte distribuzioni fanno crescere e mantenere la senzazione
di poter stare "seduti in poltrona" ad aspettare la nuova versione di un
programma o il driver della nuova periferica. Essere utenti LIBERI di
scegliere il proprio software implica anche costi in apprendimento e cercare
di diffondere il software, anche solo segnalando bachi o scrivendo
documentazione. Molte aziende sono restie a rilasciare codice libero...


ciao

Michele


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