[LUG] Re: Polemica ...
Sebastiano Mestre
s.mestre@blueberrypie.it
Ven 25 Ago 2006 20:57:57 CEST
On Fri, 2006-08-25 at 19:48 +0200, Dario Cavallaro wrote:
> perchè se ognuno di loro si paga la cena chi vuole mangiare cinese non
> è libero di farlo, o meglio, è libero di farlo però non partecipa
> formalmente alla "cena del condominio"?
ESEMPIO (3) ;)
Otto persone vogliono andare a mangiare insieme in un ristorante.
Bisogna decidere QUALE.
UNANIMITA': Accade che la prima preferenza espressa da tutti e tutte sia
un ristorante messicano (bello se succede, ma come sapete non accade
molto spesso tranne che fra due persone)
SEGUIRE IL LEADER: Una persona vuole andare ad un ristorante veneto
tipico e gli altri vogliono fare ciò che questa persona desidera più di
quanto vogliano mangiare il cibo che preferiscono; oppure, credono che
questa persona sappia meglio di loro qual è il bene per tutti (la
decisione viene presa facilmente, ma si basa sulla bassa autostima delle
persone e sul “culto della personalità” del/della leader)
COMPROMESSO: Alcuni vogliono andare a mangiare la pizza, altri vogliono
andare in un ristorante che serva pesce, altri ancora vogliono andare al
ristorante vegetariano. Si decide che questa volta si andrà a mangiare
la pizza, la prossima a mangiare pesce, e la prossima ancora al
ristorante vegetariano (nessuno ha veramente quello che voleva, ma
ognuno ha almeno una parte di ciò che voleva)
MAGGIORANZA: Se 5 persone vogliono andare a mangiare pesce, due vogliono
andare al ristorante vegetariano, e una vuole la pizza, si decide di
andare a mangiare pesce, perché è questo che la maggioranza vuole
(soddisfa la maggioranza delle persone, ma la minoranza si sente
frustrata e può allontanarsi se continua a perdere troppe volte)
INTENSITA' DELLE PREFERENZE: Lo scenario è quello precedente, ma le due
persone che vogliono andare al ristorante vegetariano sono vegetariane,
e si rifiutano di mangiare pesce, mentre quello che vuole la pizza non
può spendere più di 10 euro. Le persone che sono vegetariane hanno
ragioni molto forti per non andare a mangiare pesce, mentre quelle che
lo desideravano non ne hanno di altrettanto forti se non quello di
mangiare qualcosa di “diverso dal solito”; però la persona che vuole la
pizza non può permettersi il ristorante vegetariano: così, si va tutti a
mangiare la pizza (questo è il tipo di decisione detta “minimo comun
denominatore” e di solito non è del tutto soddisfacente)
METODO DEL CONSENSO: Si decide per un ristorante cinese: è qualcosa di
diverso dal solito, ha piatti di pesce e piatti di verdure, e ciascuno
contribuirà a coprire la spesa per la persona che non può spendere più
di 10 euro (i desideri di ciascuno sono stati incontrati, si è trovata
una soluzione e tutti sentono che è la migliore; non vi è stato
compromesso o amalgama delle preferenze, ma una “terza via”)
Si noti che ciascuna delle decisioni può essere presa cooperativamente
(tutti sono d’accordo che la soluzione trovata è la migliore), in modo
coercitivo (la gente contraria viene convinta per intimidazione o paura,
ecc.), per esaurimento (la gente concorda per stanchezza, perché non ha
più voglia di trovare una soluzione, etc.). Il metodo del consenso è lo
spirito che informa il processo, ovvero la volontà di venirsi incontro,
più che la forma del processo stesso. Tenere quindi presente, che quando
lo si usa non è necessario avere “vincitori e vinti” in una discussione:
potrà esserci un’idea totalmente nuova che terrà insieme le prospettive
ed i desideri di tutti e tutte.
http://www.utopie.it/nonviolenza/metodo_del_consenso.htm
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