[LUG] La comunità : spinta e freno alla diffusione di GNU\Linux.

Valerio Bruno valerio.bruno@torlug.org
Gio 30 Mar 2006 00:05:42 CEST


--- Massimo Maiurana <massimo@ragusa.linux.it> ha
scritto: 

> se invece e' uno che ha comprato il pc per casa,

Si, suppongo sia questo il target a cui si riferiva, o
almeno e' quello a cui mi riferivo io.

> quindi ha operato
> una scelta, 

Che scelta ha operato? ha scelto un modello piuttosto
che un altro, non di sicuro il sistema operativo.


> dovra' pure capire come funziona
> quell'aggeggio, no?

Forse il paragone non e' proprio azzeccato, ma pensi 
che tutti quelli che guidano un'auto sappiano smontare
il motore, cambiare le candele e montare la radio?
E tutti quelli che guardano la tv la sanno riparare se
ad esempio l'immagine scompare ?

Per molte persone il computer (inteso come hardware +
software) e' uno strumento e non hanno tempo/voglia di
informarsi su come funziona; semplicemente lo usano,
esattamente come per gli altri elettrodomestici.
A queste persone, che poi sono la maggior parte, non
deve essere permesso di usare un sistema operativo
di qualita' ?

> ...e in tal caso dovrebbe
> informarsi piu' degli
> altri, perche' stare sulla rete senza avere la
> minima idea dei
> pericoli a cui si e' esposti e' deleterio per lui e
> per tutti gli
> altri (sicuramente non per symantec :)

E se uno non ha amici abbastanza competenti cosa pensi
che suggerisca il negozio di picci' ?
Prenda quello ha anche la suit di lavoro maicrosoft
uorks..

> propagandare software libero non significa, imho,
> convincere la
> gente ad usarlo a tutti i costi.

Giusto, credo che su questo siamo tutti d'accordo:
qualcuno di voi va in giro con gli squadroni di
diffusione linux?

> IMHO l'obiettivo dovrebbe essere principalmente
> quello di spiegare
> alla gente perche' usare software libero rende piu'
> liberi, non
> spiegare che linux non si blocca una volta al giorno
> come windows.

Per un semplice utente di computer, non uno
sviluppatore non un sistemista, non uno smanettone,
non un appassionato, capire quali sono i vantaggi del
software libero non e' cosi banale. Se poi non lo si
fa provare e' ancora piu' difficile: ma prima di
poterlo provare bisogna renderlo accessibile!

E poi chi l'ha detto che il fatto che linux non si
blocca non deve essere usato come metro di giudizio?
Anche quello e' un risultato dell'ottimo sviluppo del
sw aperto (non fate i pignoli intento libero ed
opensource).


> tanto la politica dell'user friendly non paga,

Cosa vuol dire che non paga ? 
Mi viene in mente quest'altra cosa che hai scritto:

> domanda: noi, la comunita', dobbiamo vendere? :)
> non mi pare che la risposta sia affermativa, quindi 
> lasciamo che questi problemi vengano affrontati da 
> chi ne ha l'interesse.

Quindi la comunita' dovrebbe contribuire solo se si
vende ? Non credo sia questo il motivo per cui
Stallman
ha iniziato.

> sappiamo tutti che
> molte distro sono giunte a livelli di usabilita' non
> lontani da
> quelli di windows, e nonostante cio' la maggior
> parte della gente
> continua a preferire quest'ultimo.

Non so se tu hai mai fatto un'install fest, ti saresti
accorto che nella maggior parte dei casi linux non
parte prima di essere opzionato, configurato ed a
volte addirittura patchato.
Per la maggior parte delle persone la scelta non c'e'.
 
> hai voglia a fare campagne contro la brevettabilita'
> del software,
> contro il tcpa, contro questo e contro quello, se
> poi ti accontenti
> che la gente usi software libero puntando,
> cliccando, e senza
> conoscere altra directory (pardon, _cartella_)
> all'infuori di
> "documenti" :/

Quindi secondo te è fondamentale conoscere l'intero
filesystem per poter comprendere il furto di liberta
portato dal trusted computing ? o per capire cos'e' un
brevetto ?

La gente (certo non proprio tutti) non e' stupida: se
le cose gli vengono spiegate in modo comprensibile le
persone capiscono. 

Piu' che open source ho l'impressione che si debba
parlare piu' open mind.

Valerio aka O(n)




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