[LUG] Richiesta rettifica
daniel
ddonato@email.it
Gio 14 Giu 2007 04:48:21 CEST
Abbiamo inoltrato le seguente richiesta di rettifica a Repubblica.
Sarebbe utile se anche altri LUG scrivessero una mail di protesta.
daniel
In data 11 Giugno 2007 il vostro quotidiano nell'ambito dell'articolo: “E
Microsoft diventa la vera sorpresa” reperibile all'indirizzo:
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2007/06/11/multimedia/017maicroso.html
si è fatto oggetto di una strumentalizzazione di bassa lega. Ha infatti
pubblicato informazioni completamente false e infondate.
“Nell’ambiente Linux non c’è una soluzioni per montare il sistema embedded
perché manca l’ambiente grafico e sarebbe necessario costruirlo ad hoc o
comprare le librerie.”
La pubblicazione di queste informazioni assolutamente false danneggia quanti
lavorano nell'ambito della promozione dell'uso dei dispositivi embedded con
GNU Linux.
Alcuni membri delle nostre associazioni lavorano insegnando a studenti
a 'montare' GNU Linux su di dispositivo embedded per realizzare applicazioni
di domotica.
Creando a noi, queste false affermazioni, reali danni economici chiediamo a
Repubblica di rettificare quanto scritto e di prestare maggiore attenzione in
futuro nel valutare le affermazioni che vengono pubblicate.
Se solo volete rendervi conto della falsità di quanto da voi riportato potete
osservare soluzioni disponibili gratuitamente e impiegate in molti progetti.
Giusto per dare qualche esempio ci sono le GTK impiegate in vari progetti tra
cui OpenMoko. Per vederle in azione basta dare uno sguardo a
http://www.openmoko.org/ .
Altro esempi di uso di ambienti grafici in ambito GNU Linux sono reperibili,
per esempio, presso il sito: http://www.loginix.it/lx1.html .
FreeSC
Coordinamento dei Lug Campani
http://www.freesc.eu/
http://hopfrog.it
http://81100.eu.org
http://nalug.net
http://openmind05.it
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Articolo da voi pubblicato:
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E Microsoft diventa la vera sorpresa
ANDREA DI STEFANO
«Quando siamo partiti eravamo convinti che avremmo potuto sviluppare tutto
rapidamente usando le soluzioni open source. Quella filosofia è stata
cruciale per raggiungere il prodotto finito in soli cinque mesi, e abbiamo
fatto tutto grazie alla Microsoft». Carlo Orsi, fondatore di Blu Casa, una
società di domotica, è uno degli esempi di quanto sia vincente il nuovo
approccio del colosso di Redmond. «Il nostro obiettivo è venire incontro alle
esigenze degli utenti che chiedono l’interoperabilità», sottolinea Pier Paolo
Boccadamo, direttore strategia di piattaforma di Microsoft Italia. «I dati
creati e gestiti devono essere condivisibili quindi accessibili e leggibili
secondo formati standard. Applicando questa filosofia siamo riusciti a
rendere Windows Server interoperabile con Unix, a sviluppare shell di
amministrazione che permettono di ridurre i tempi di apprendimento e
adattamento, a sviluppare standard come Xml».
Il bilancio della collaborazione con Novell, che ha lasciato un impronta nuova
per il mondo dell’It, è positivo e Microsoft prosegue con determinazione: ha
annunciato un accordo con Xandros, che sviluppa piattaforme Linux, e
l’apertura di un laboratorio italiano sull’open source. «Sarà il primo centro
fuori dagli Stati Uniti e avrà il compito di aiutare le comunità a sviluppare
soluzioni basate su licenze condivise, nella linea che ha ispirato l’azione
degli ultimi anni e sulla base della quale abbiamo sviluppato la
collaborazione con il Politecnico di Milano e il Cefriel». Spiega
Orsi: «Siamo partiti convinti che avremmo trovato una soluzione da montare
sui nostri prodotti hardware rapida e a basso costo. Ma l’entusiasmo iniziale
è stato deluso perché non era possibile in quattro mesi trovare un sistema
operativo in grado di interfacciarsi con il nostro hardware. Nell’ambiente
Linux non c’è una soluzioni per montare il sistema embedded perché manca
l’ambiente grafico e sarebbe necessario costruirlo ad hoc o comprare le
librerie. All’interno della comunità ci hanno parlato di Windows Ce e così,
un po’ timoroso, mi sono affacciato alla Microsoft trovando non solo supporto
ma una comunità eccezionale di sviluppatori. L’azienda autorizza i propri
ingegneri a rispondere nei Forum alle problematiche sollevate dagli
sviluppatori. È un fatto positivo. In questo modo si può sostenere che
Windows Ce è una comunità attiva e la stessa Microsoft ne è il propulsore
secondo abitudini tipiche delle comunità open source. Ogni tre mesi Microsoft
raccoglie tutti aggiornamenti interni in un file di upgrade che prende il
nome di QFE scaricabile dal sito americano».
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