[LUGargano] [Risolto] Problemone con squid (che non c'entrava niente, poveretto).
Carmine Malice
instarvega_capitanlug@yahoo.it
Sab 7 Mar 2009 10:16:58 CET
Pietro Tamburrano ha scritto:
>> Forse perche' le 2 schede insistono sullo stesso switch/hub...
>>
>
> Esatto!
>
> Proprio stasera hofatto l'ultima prova staccando la scheda incriminata
> dallo switch e ilproblema si è risolto.
>
Mi sono scocciato di fare sempre la Cassandra...
Di collegare ciascuna interfaccia di rete del gateway fatto con IPCop ad
un ramo di rete fisico distinto e separato l'avevo detto fin dal principio.
Solitamente tipi come me quando rilevano che l'umanita' non li ascolta e
persevera nei suoi errori prendono decisioni serene e pacate tipo
uccidere in modo plateale e cruento ogni soggetto ricopra ruoli cruciali
nella societa', lasciando moniti scritti col sangue sulle pareti, mentre
imprigiona chiunque gli si opponga costringendolo ad osservare la
realizzazione dei propri progetti mentre incombe la sua esecuzione,
usualmente mediante ghigliottina.
Siete avvertiti.
> Un collega mi diceva che il problema può essere dovutoal fatto che la
> sottorete utilizzata è
>
> 192.168.4
>
> cioè gli ultimi due bit a 00 che, che, a detta sua hanno problemi con
> alcune apparecchiature.
> Il tentativo che faremo è quello di cambiare l'indirizzo della scheda a
> 192.168.5.1 per verificare. Penso che al 99% dovremmo risolvere.
> Un'altra cosa che faremo a breve è aggiungere uno switch al quale
> collegare la scheda con tutti gli apparati wireless.
>
> Resta il mistero del diverso comportamento di windows (che non ha mai
> avuto problemi) e Linux.
>
> Ciao.
>
A parte le amenita' (sono ancora indeciso tra la scure e la mannaia, ma
non disdegno i coltelli), quanto e' successo propone comunque
problematiche interessanti.
La mia risposta primigenia, di evitare accuratamente la convergenza
fisica delle reti servite dal gateway IPCop ma anche l'identita' logica
(dedicando subnet differenti), deriva dall'esperienza diretta con IPCop.
In particolare, fintanto che le due interfacce fisiche del mio IPCop
(l'una per la LAN servita e l'altra per il resto del mondo) insistevano
fisicamente sullo stesso switch, squid "si addormentava" (i client non
raggiungevano piu' i siti web) e questo accadeva avendo esclusivamente
client MS IE su Win2003 ma specialmente impostando da sempre per i due
rami non semplicemente 2 subnet della stessa classe ma addirittura due
classi di rete differenti (l'una 172.16.x.y di classe B e l'altra
10.x.y.z di classe A) e - si badi - associando loro maschere di rete
sottoposte alle convenzioni (in entrambi i casi addirittura piu' ridotte
delle possibilita' effettive, ovvero 255.255.255.0).
In conseguenza dell'osservazione di questo fenomeno, cercando almeno a
livello concettuale una risposta, immaginai che il sistema IPCop in
quanto tale reca in se' alcune configurazioni di rete che si preoccupano
dei flussi di dati "oltre la misura usuale per un computer": bisogna
infatti tener presente che in definitiva IPCop e' un router ed
addirittura, cosa ancor piu' importante, un firewall.
Insomma, ho congetturato che IPCop si preoccupi di analizzare i dati del
traffico di rete fino al livello 2 (MACAddress), magari mettendo in
modalita' promiscua le interfacce e passando ai livelli superiori
informazioni che ad un sistema operativo configurato per le operazioni
comuni non interesserebbero: tutto cio' significa carico elaborativo
ulteriore, se poi la mole di dati la si espande da se' mescolando reti
fisicamente e concettualmente diverse si peggiorerebbero le cose,
inoltre e' supponibile che un tale sistema imponga automatismi di
limitazione dell'accumulo di dati sui rami di rete.
Tenete presente che infatti un router "di confine" solitamente e'
configurato per essere un "passante unico e necessario" per la
ramificazione della LAN che accede al resto del mondo e che soprattutto
e' usuale che la sua interfaccia WAN (resto del mondo) sia addirittura
configurata in modalita' "punto a punto" ovvero per una subnet la cui
netmask lasci spazio per soli 2 (due!) host: l'altro e' il suo pari
grado dall'altra parte!
Non ho mai avuto comunque risorse documentali e specialmente tempo da
investire per indagare queste cose.
Nel caso di specie, poi, tutto veniva complicato da una subnet mask
fuori delle convenioni: al di la' di tutte le speculazioni possibili
sulla fattibilita', rimane il fatto che non arrivando mai alla piena
padronanza di tutti gli apparati messi in rete (come si comporta
un'interfaccia di rete di una stampante? E gestita da WinXP col suo
firewall? E dallo stesso IPCop?) i risultati finivano con l'avere un
margine di imprevedibilita'.
A tutto cio' consegue pero' pure l'attagliarsi delle considerazioni
successivamente riportate da Alessandro su eventuali presenze maliziose
e scorrette sulla rete: effettivamente tutte le fenomenologie da lui
descritte sono possibili e possono effettivamente insorgere, dando luogo
a risultati incoerenti come quelli.
Ma questo aspetto converge con l'altro apsetto rilevato da me: si puo'
dire di avere la totale padronanza di tutti gli apparati presenti nella
rete? No? Ed allora bisogna accettare di sottostare alle convenzioni ed
addirittura anche alle soluzioni semplicistiche e semplificanti
(isolamento dei rami di rete mediante switch o cavi incrociati che
partino da IPCop): le convenzioni e le soluzioni prosastiche servono
appunto a ridurre le variabili in campo!
Ciao!
P.S.: A San Giovanni Rotondo i ragazzi non sono distratti dal pallone o
dalla playstation ma dall'alcol, per non parlare di altre sostanze...
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