[LUG-Ischia] Re: [LUG-Ischia] Associazione Software Libero: La libertà non è poter stare a guardare.

Giovanni Coppa g.coppa@gmx.net
Mar 21 Gen 2003 01:21:41 CET


Ciao Federico,

Posso precisare alcune precisazioni! :-)

Ti risponderò sotto ogni tuo punto per essere chiaro.



Am Mon, 2003-01-20 um 14.31 schrieb Federico Fiorillo:
> posso precisare alcune cose?
> 
> > Il  problema maggiore infatti  non è  tanto l'accesso  o meno  al codice
> > quanto la dipendenza  da un singolo fornitore per  un prodotto sul quale
> > non  si  ha praticamente  nessuna  capacità  di  controllo.
> 
> vero. ma io e gli altri dipendenti della mia azienda cosa faremmo se i
> nostri sorgenti diventassero pubblici? ve lo dico francamente: verremmo
> surclassati da quelli che 'entrano' nelle istituzioni, pubbliche e private,
> non per meriti ma per clientelismo (e vi assicuro che sono tanti i falchi:
> ibm, eds, ecc... )
> 

Questa é una domanda legittima che mi fanno e di chiedono in molti, io
conosco solo altre realtà Aziendali che pur facendo programmi di un
certo livello, hanno rilasciato il loro codice Aperto e non solo hanno
quadruplicato il fatturato ma adesso il loro software gira sotto diverse
lingue e hanno collabborazioni Aziendali con altri paesi!
Io credo che il software libero sia un modello di sviluppo molto valido
e che dia voce a gruppi di programmatori e a piccole aziende.
Nella Normale realtà la condivisione dell idee ha sempre portato buoni frutti!
Notare  l'evoluzione di Linux!

>
> > Ci parrebbe
> > pertanto molto più rilevante da  parte di uno stato richiedere che tutti
> > i  fornitori  di  software  proprietario,  di cui  Microsoft  è  il più
> > importante, debbano usare protocolli di comunicazione e formati dei dati
> > pienamente documentati,  di pubblico dominio e non  coperti da brevetti,
> > garantendo   così   l'interoperabilità,   l'indipendenza   dal singolo
> > fornitore, ed un regime di concorrenza reale.
> 
> mi permetto di farvi osservare che questo gia' esiste. per esempio.
> 
> esiste verso le basi dati con lo standard odbc (voluto da microsoft e ibm ma
> poi sviluppato, ormai da piu' di un decennio, da terze parti a cui le
> principali aziende hanno aderito ), ma se guardiamo sqlserver, informix,
> db2, mysql e oracle, l'unico database che supporta a pieno questo
> standard -ed ha driver scritti per farlo - e' sqlserver. gli altri fanno un
> po come gli pare.
> la stessa cosa vale per lo standard sql: provate ad utilizzare la clausola
> di join con mysql e con oracle.
> altri standard aperti esistono. xml e' ormai una realta' ma, come prima,
> l'unico database che lo supporta a pieno, e' sqlserver ( per oracle valgono
> molte eccezioni e soprattutto bisogna acquistare pacchetti proprietari oltre
> a costi esorbitanti per le licenze, i prodotti ed il personale adatto per la
> sua gestione ).
> 
> un altro esempio sugli standard, puo' essere quello di javascript, ma,
> mentre microsoft ha implementato tutto lo standard - che badate bene e' da
> anni ecmascript - aggiungendo come al solito il suo, quelli di netscape o
> altri browser non l'hanno fatto.
> ebbene si. netscape inventa lo standard; microsoft ed altri lo supportano;
> lo affidano tutti ad una terza parte (ecma) e poi? poi netscape lo supporta
> a meta' non riuscendo a contrastare chi voleva fare business con queste
> tecnologie ed il risultato e' stato: monopolio.

Ok qui si parla di Standard, se per Standard intendi qualcosa che sia
buona, brutta o bella che ha fatto qualcuno e dopo gli altri nel male o
nel male/bene la devono accettare, allora abbiamo idee molto lontane di
standard! :-)
Il fatto che alcuni Software costino caro questo deriva dal fatto che al
momento chi usa Linux lo fa per scelta è non per necessità come in
windows [vedi Scuole ed Istituzioni, gli anni di "Formazione" (che io
chiamerei addestramento ad un certo tipo di Software ha portato buoni
frutti) quindi la quantità di Software che alla fine queste Aziende Sarà
molto ridotto, anche se di migliore qualità perché lo si prova sino in
fondo, ripsetto al suo suo corrispettivo .exe, ] 
Ma non mi raccontare che tutte le aziende che lavorano ed adorano
Windows per i suoi sistemi e strategie di mercato non hanno fallito! :-)

 ti consiglio questo documento!

http://www.tuxedo.org/~esr/writings/cathedral-bazaar/

> lo stesso vale per tutto cio' che accade sulla rete: posta elettronica,
> html, xhtml, dhtml, xml: tutti aderiscono, ma quasi sempre uno solo fa tutto
> il necessario, mentre gli altri si lamentano del monopolio.

Ultimamente La Microsoft ha cercato di Tagliare le gambe ha JAVA un
linguaggio molto molto molto migliore di C#, per questo non adatto a
Windows, potrebbe far morire il meno efficace linguaggio prodotto dalla
N$ :-) Per questo via dal Windows XP! Una mossa molto "tecnica" per
eliminare i suoi avversari, molto ...... Standard :)

PI - Microsoft ha 120 giorni per tornare a Java 
http://punto-informatico.it/p.asp?i=42757

> vi ricordo inoltre che standard di comunicazione aperta esistono anche da
> prima dell'xml: mi riferisco per esempio a corba. che fine ha fatto? la fine
> che gli sviluppatori di c++ e java gli hanno fatto fare.

A cosa Serve un linguaggio se vengono sviluppati e portati avanti
progetti migliori? 
Ricordo che anche SUN non aveva molta voglia di rilasciare la sua
creatura ma alla fine lo ha fatto, perché è la cosa piú logica!


> 
> ancora una: avere un sistema operativo open -come per esempio linux- quali
> vantaggi porta all'utente medio, cioe' a quello che normalmente gioca o
> accende il computer perche' deve lavorare e se potesse farne a meno lo
> butterebbe dalla finestra? nel caso di linux la cosa secondo me diventa piu'

Questo discorso rende l'uso di Linux ancora migliore :)

> disastrosa ancora visto il difficile utilizzo per chi proviene da sistemi
> mac o microsoft -e non voglio nenanche considerare il
> deployment/distribuzione medio delle varie versioni-.

Poniamo la domanda in diverso modo, a cosa serve avere un sistema dove
l'autonomia e la decisione dell' utente sono  zero?
Perché dovrei usare qualcosa di cui ho comprato solo la Licenza D'Uso,
ma non il Software in se per se, che cambia con l'umore della persona
che lo produce, che per aggiornare gli errori che mi hanno venduto devo
pagare, che per sentire gli MP3 devo chiedere il permesso (perché fino
ad adesso il P2P e gli MP3 sono illegali, ma diventeranno legali con
l'introduzione di Palladium o meglio detto diverranno Controllabili )


> 
> penultima osservazione: gli enti pubblici stanno cercando di risparmiare
> andando verso sistemi aperti:
> 1. chi li manutiene? pochi. e quanto costano mediamente? molto.

Le stesse persone che oggi mantengono le stazioni che creano sempre
problemi con Widnows, dato che non sono multiutente (Bill dice di si, io
dico di no)

> 2. chi realizza software per queste piattaforme? pochi. e quanto costano?
> molto.

Dipende dal Software, se richiedi qualcosa che poi userai solo tu penso
che costi molto!

> 3. quali aziende prenderanno appalti? le solite. e con quali costi? maggiori
> visto la necessaria 'specializzazione'.
Allora vuoi dire che oggi non esiste specializzazione in questo campo!
Quindi persone Competenti, diciamo persone normali i costi sono gli
stessi, forse anche minori!

> 4. chi garantisce in caso di controversie legali? nel caso di microsoft e'
> facile. per altri sistemi?
Hai mai letto il contratto che ti esce alla prima installazione di
Windows? Se non lo hai mai fatto, ti faccio una sintesi :
La Mircosoft non e responsabile dei guasti prodotti dal suo software ai
tuoi dati personali. Quindi non si può portare in tribunale, ma quello
che ti ha venduto il PC si :-) (Che dire, un genio)

Hai mai sentito parlare di cause contro la M$, per questi problemi? io
no!


> 
> ultima osservazione: vi ricordo che microsoft e' nata dopo tutti: mac, unix
> ma e' riuscita a portare un pc in ogni casa. credo che se oggi esite per
> esempio linux (quando l'ho visto io la prima volta girava su un 386 senza
> coprocessore matematico e su un disco da 20 mb. confrontatelo con i sistemi
> attuali) e' anche per la diffusione dei personal computer.

Hai ragione la M$ e nata dopo tutti, ma secondo la tua Teoria se oggi
esiste Linux, non é grazie alla Microsoft ma grazie alla IBM che mise i
PC sul mercato con sopra una specie di Sistema Operativo chiamato
MS-DOS, fecero il grande sbaglio di comprare la Licenza e non il
Software.
Quindi invertendo: Se oggi esiste Mircosoft lo dobbiamo alla IBM che
invece di dargli i soldi di MS-DOs piú due saluti e baci, comprarono la
licenza per ogni Pc che mettevano sul mercato, e la M$ oggi dice grazie
:-)

> spero di non avervi annoiato con queste piccole osservazioni, ma nel mio
> lavoro quelo che conta sono le informazioni -possibilemente quelle giuste-.
> date cosi', quelle del comunicato dell'a.s.l. non mi sembrano cosi'
> convincenti.
>
> Federico Fiorillo
> 
> 
Anzi e molto bello confrontarsi su queste idee, in fondo ci stiamo solo
scambiando informazioni ;-) Questo e quello che fanno anche coloro che
lavorano Open Source!
Il bello è che ogniuno e libero di creare e pensare il suo proprio
pensiero e svilupparlo personlamente o grazie all'aiuto di altri! Cioé
Linux!


Ti saluto, spero di sentirti a presto

Giovanni



> > COMUNICATO STAMPA.
> >
> > Associazione Software Libero: La libertà non è poter stare a guardare.
> >
> > Con una  comunicazione ripresa da  molti organi di stampa, Microsoft ha
> > dichiarato  di voler "aprire"  il  proprio  codice  ai governi  e  alle
> > principali agenzie  nazionali. Niente di  nuovo, già da  tempo Microsoft
> > aveva  rilasciato  sorgenti dei  suoi  programmi  ad  alcuni partner ed
> > istituzioni  accademiche.   La differenza  questa volta  sembra essere
> > l'attenzione verso le istituzioni pubbliche.
> >
> > Stimolata, come molti  osservatori ritengono, dalla cresciuta diffusione
> > di GNU/Linux  e dall'emergere  in molti paesi  di proposte di  legge che
> > richiedono la  verificabilità del  comportamento del codice  usato dalla
> > pubblica amministrazione,  Microsoft è stata costretta a riconoscere la
> > validità  delle idee  di  quanti, da  decenni, ritenevano l'accesso al
> > codice la  condizione minima  indispensabile  per  poter verificare in
> > maniera imparziale il corretto funzionamento dei programmi.
> >
> > Ma l'accesso al codice, e per di più ristretto ad un numero estremamente
> > ridotto di  persone, non garantisce  nessuna delle libertà  del Software
> > Libero, ed  è di scarsa utilità  anche sul semplice  piano della ricerca
> > sui problemi di  sicurezza, che sarebbe limitata non  solo nel numero di
> > soggetti che la potrebbero compiere, ma pure nelle modalità.
> >
> > In ogni caso per gli utenti  finali, siano essi singoli che imprese,non
> > cambia assolutamente nulla; ed anche per lo stato restano negate libertà
> > fondamentali come  quelle di poter  distribuire liberamente il codice e
> > poterlo modificare a piacimento.   Solo se queste libertà sono garantite
> > il  software può  essere considerato  libero, ed  un soggetto, sia esso
> > privato o pubblico, può considerarlo "suo".
> >
> > Infatti il  solo accesso al codice,  anche quando non  limitato, come in
> > questo caso,  a  pochi  eletti,  senza la  possibilità  di  una libera
> > distribuzione e modifica non garantisce nessuno dei diritti fondamentali
> > che servono ad evitare la dipendenza da un  fornitore ed ad incentivare
> > la  concorrenza  sul mercato  e  il  controllo capillare da  parte  dei
> > cittadini.
> >
> > Il  problema maggiore infatti  non è  tanto l'accesso  o meno  al codice
> > quanto la dipendenza  da un singolo fornitore per  un prodotto sul quale
> > non  si  ha praticamente  nessuna  capacità  di  controllo. Ci parrebbe
> > pertanto molto più rilevante da  parte di uno stato richiedere che tutti
> > i  fornitori  di  software  proprietario,  di cui  Microsoft  è  il più
> > importante, debbano usare protocolli di comunicazione e formati dei dati
> > pienamente documentati,  di pubblico dominio e non  coperti da brevetti,
> > garantendo   così   l'interoperabilità,   l'indipendenza   dal singolo
> > fornitore, ed un regime di concorrenza reale.
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