[LUG-Ischia] Le regole per ridurre le licenze open source
Linux User Group Ischia
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Ven 22 Apr 2005 10:32:06 CEST
Le regole per ridurre le licenze open source
OSI si prepara a varare alcune regole che dovrebbero frenare la
moltiplicazione delle licenze open. Lo scopo è promuovere la diffusione solo
di quelle principali ed aumentare così le certezze di chi le adotta.
Nonostante il recente avvicendamento al vertice dell'Open Source Initiative
(OSI), che ha visto Michael Tiemann assumere la carica di presidente ad
interim, la nota organizzazione sembra decisa a portare avanti una questione
particolarmente cara al suo ex leader, Russ Nelson: frenare la
proliferazione delle licenze open source e razionalizzare il processo di
approvazione delle nuove licenze.
Oggi le licenze open source sono più di 50 e il motivo è che ogni azienda di
un certo calibro, come IBM, Sun o Intel, ha voluto creare la propria: quasi
tutte si ispirano alle licenze Mozilla e BSD e, spesso, le differenze tra un
e l'altra sono minime. Il problema, secondo molti, è che un numero troppo
elevato di licenze finisce per confondere gli utenti e ostacolare la
condivisione e il riutilizzo del codice.
Come primo passo per risolvere la situazione l'OSI ha in progetto di
selezionare un ristretto numero di licenze da promuovere come "preferite":
l'organizzazione non ha ancora fatto sapere a quali licenze assegnerà il
"bollino blu", tuttavia è lecito attendersi che tra queste compariranno le
già citate Mozilla, BSD e probabilmente anche l'Apache e la Common Public
License di IBM.
Il secondo passo dell'OSI sarà quello di aggiungere alle condizioni che
regolano l'approvazione di una licenza open source tre nuove clausole, già
annunciate lo scorso marzo: queste richiedono che le licenze siano scritte
in modo chiaro, semplice e ben comprensibile, siano riusabili e non si
limitino a clonare le licenze già esistenti.
Proprio nei giorni scorsi Intel ha voluto lanciare la prima pietra revocando
la propria licenza open source: il colosso ha invitato anche gli altri
produttori a fare lo stesso e contribuire a migliorare e diffondere le
licenze open source già in circolazione.
Un portavoce di Sun ha affermato che la propria CDDL (Community Development
and Distribution License) è "un buon punto di partenza per fermare la
proliferazione di nuove licenze".
La nuova strategia dell'OSI è stata annunciata di recente insieme al varo di
alcune nuove attività: tra queste vi sono la creazione di un registro
globale dei progetti open source, la definizione di "Open Standards", e la
promozione di un maggior numero di iniziative ed eventi a livello
internazionale per la promozione del software aperto.
Notizia tratta da http://punto-informatico.it/
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