[openvideo-it] Film Festival e uso non commerciale

Davide d'Atri davide@beatpick.com
Dom 28 Giu 2009 13:16:53 CEST


Ciao Raffaella!



2009/6/28 Raffaella Traniello <raffaella.traniello@livecom.it>

> Ciao!
>
> > Diamo la nostra musica per scopi commerciali (a pagamento) e non
> > commerciali (gratuitamente) per film, tv, pubblicità e altri utilizzi
> > in media.
> > (...) la legge ha poco a che fare. La musica è pre-cleared che
> > significa che i diritti sono assolti con i musicisti. Possiamo quindi
> > decidere noi. Dal gratuito fino al pagamento. A noi quindi stabilire
> > le regole. (...)
>
> Siete quindi a tutti gli effetti degli *intermediari*.
>

giuridicamente parlando non siamo definiti come intermediari ma
genericamente parlando penso potremmo entrare in quella categoria, se ciò
significa aggregare e promuovere contenuti.


>
> > Ci siamo però posti il problema dei film festival. C'è una differenza
> > tra andare a Cannes e al film festival sotto casa? secondo noi si.
>
> Secondo me no. O meglio: dipende.
> Per i non selezionati i due film festival sono identici.
> Per i selezionati sono finanziariamente identici, ma con un diverso
> impatto sulla visibilità.
> I due festival sono veramente diversi solo per i vincitori.
>

penso che tu abbia decisamente ragione. da qui la nostra difficoltà.

>
> Al giorno d'oggi sono veramente la maggioranza i produttori di
> cortometraggi che si autofinanziano. Inviare un corto ad un filmfestival
> è sostanzialmente una grande spesa sulle spalle degli autori (alcuni
> hanno addirittura costi di iscrizione). In genere, più alta la qualità
> più grande la spesa sostenuta.


questo però introduce il concetto: in quanto esistono grandi spese non ho
soldi per la musica. questo però è proprio quel che vogliamo evitare. cosa
si intende per "grande spesa"? i nostri musicisti sembrano pensare che da
una certa cifra in più ci possa essere sempre un piccolo budget per la
musica.



>
> All'International Short Film Festival 2007 di Capalbio (cito questo
> perchè è l'unico FF di rilievo del quale conosco i numeri) sono arrivati
> più di 7000 corti.
> Ne sono stati selezionati una trentina, tutti di qualità mozzafiato.
> Cinque i vincitori:
> Miglio regia: 5000 euro
> Gli altri premi 1000 o 2000 euro.
>
> 6970 artisti hanno avuto perdite economiche. 5 hanno avuto un guadagno,
> che contribuirà a coprire le spese.
>

attenzione il concetto di avere un profitto sicuro non va bene. non si può
essere partecipi del successo o insuccesso della produzione. altrimenti si
dovrebbe applicarlo anche in altri segmenti. anche interessante ma forse
difficile. tra l'altro le " back royalties" operano in quell'ottica.


> *Inviare* un film ad un filmfestival non può essere considerato uso
> commerciale. In nessun caso.


però l'industria della musica ha sempre pensato il contrario... a torto o
ragione la maggior parte delle label/editori si fanno pagare qualcosa.

>
>
> *Essere selezionati* ad un film festival è un bel salto per la
> visibilità, tanto per il filmaker quanto per il musicista della colonna
> sonora. Le spese sono invece solo a carico del filmaker. Non può essere
> considerato uso commerciale. In nessun caso.
>


> *Vincere* un film festival può comportare vantaggi economici. Alcuni
> Film festival non hanno premi, altri non li hanno in denaro (da una
> confezione di biscotti tipici del paese a buoni acquisto del valore di
> centinaia di euro). Alcuni hanno premi in denaro ma vengono consegnati
> solo se il filmaker se li viene a prendere di persona (a volte questo
> porta il saldo a zero o addirittura in negativo). Altri autori potranno
> guadagnare davvero.
> Solo in questo caso io ritengo lecito riflettere sull'uso commerciale.
>
> In realtà un concorso artistico per legge non è considerato *commercio*.
> Il premio artistico "rappresenta il riconoscimento del merito personale
> o un titolo di incoraggiamento nell'interesse della collettività."
> (vedi
> http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/phpqqK01W.pdf)
> Il fisco, per questa ragione, non pone tasse sui premi dei Film
> Festival.
> Lo spirito della legge si fonda sull'essenza del diritto d'autore:
> l'interesse collettivo (cioè l'opera d'arte) non l'interesse individuale
> (l'arricchimento dell'autore o degli intermediari).
> So che al giorno d'oggi il diritto d'autore è manipolato fino allo
> stravolgimento, ma io ritengo i suoi principi fondanti ancora validi.
>

hai probabilmente ragione. forse però  9/10 si perderebbe una causa per
utilizzo non autorizzato di musica in film festival. almeno per la nostra
esperienza fuori dall'italia.  guardando all'industria noi vediamo una scena
dove la maggior parte delle label ed editori si fanno pagare per film
festival. i musicisti sono ancora restii a non guadagnare da questi
utilizzi. in questo panorama noi abbiamo aperto dicendo che in effetti molti
utilizzi devono essere gratuiti ed incoraggiati. tra questi a nostro parere
i film festival. in effetti per noi sarebbe molto piu facile e vantaggioso
incoraggiare l'utilizzo gratuito e non discriminato in tutti i film
festival. in passato però i musicisti si sono lamentati. che fare quindi?
provare a trovare delle discriminanti?

comunque forse dovremmo andare a vedere la pratica prima di fare della
teoria... voi la vostra musica dove la prendete? come la prendete, la
pagate? magari si scopre che non c'è un'esigenza musica. non c'è una
necessità nel senso che i filmmaker sanno già come fare. (noi facciamo
moltissimi indie film l'anno ma soprattutto in usa e uk. pochissimi in
italia per esempio)


> > Ad ogni modo penso il primo passo sia capire se vi interessa e ne
> > avete bisogno!
>
> A cosa ti riferisci esattamente?
>

chiedo se veramente c'è bisogno di musica! magari invece non c'è l'esigenza.


ad ogni modo noi siamo molto ben disposti verso l'apertura totale a tutti i
film festival.

ciao!
davide

>
> Ciao!
> Raffaella
>
>
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Davide d'Atri

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