[Primipassi] Re: Disinstallare pacchetti

Marco Ermini markoer@usa.net
Mer 14 Maggio 2003 18:10:42 CEST


"^SHIVA^" <shiva@netgroup.it> wrote:
[...]
> Non ho pregiudizi radicati di alcun genere, e' semplicmente il fatto
> che trovo incoerente e poco costruttivo per certi versi l'ultilizzo
> dei gestori di pacchetti, per il resto potrei essere d'accordo con
> quello che dici

Se mi puoi dire *per quale motivo* sarebbe incoerente e poco costruttivo usare
un gestore di pacchetti?...

Senti, che io sappia, tutti gli Unix ne usano almeno uno. Il piu' grosso
difetto che viene imputato a sistemi che non ce l'hanno (come Windows) e'
quello proprio di non averne uno unico e centralizzato... francamente credo
che Slackware sia l'unica a non avercelo.

Potrei capirlo unicamente nel contesto di un sistema come FreeBSD, che ha
pero' *altri* strumenti e segue una sua filosofia; altrimenti pero' non
capisco quale sarebbe la mancanza di coerenza e perche' sarebbe poco
costruttivo...

Poi c'e' da fare una distinzione importante. Se stai usando FreeBSD, il
sistema funziona comunque tramite i suoi ports, per cui NON viene MAI
installato (o comunque, e' fortemente sconsigliato farlo) un software che non
rientri nell'albero dei ports; per cui, anche se viene downloadato ed
installato un tar.gz, questo e' comunque inserito in un meccanismo in grado di
controllare automaticamente le dipendenze, e che installa tutte le cose giuste
nel posto giusto (i files di configurazione dove stanno gli altri files di
configurazione, le librerie dove stanno le librerie, ecc.).
Quindi in questo caso posso capirlo. E posso anche capirlo nel contesto di
sistemi costruiti come Slackware o LinuxFromSratch.

Ben altro discorso e', invece, se stai usando un sistema che *prevede*
l'utilizzo di pacchetti (Debian, RedHat, Mandrake...) e scegli di NON usarlo.
Qui stai facendo *quasi sicuramente* delle porcherie, perche' stai quanto meno
installando cose simili in posti diversi, o stai per fare dei casini
irreversibili. Per esempio, in RedHat le librerie installate dai pacchetti RPM
vanno in /usr/lib, dove GNU autoconf di default le sbatterebbe in
/usr/local/lib (infatti il configure nei .spec prevede praticamente sempre
l'istruzione "--prefix=/usr"). Pero' e' pericoloso installare librerie in
/usr/lib senza utilizzare un gestore di pacchetti, perche' non verifichi le
dipendenze e rischi di sovrascrivere cose che non dovresti. Analogalmente, se
installi in /usr/local/lib di fatto *duplichi* i luoghi in cui vengono
installate le librerie, e questo e' *forse* accettabile se ne installi uno o
due, ma se diventa la regola allora tanto vale usare Slackware!!!

Non so se mi sono spiegato...


> >qui ci trovi alcuni degli RPM che ho fatto:
> >
> >http://macchi.markoer.org/works/index.php?_browse=RPMS
> >
> >come potrai notare, di tutti c'e' il source rpm (sai cos'e' un file
> .src.rpm
> >giusto?). Secondo te come mai ce lo metto?
> 
> bravo, ma di quanti rpm esiste anche il source in generale?

che vuol dire "il source in generale"?

> Fai bene a mettercelo, purtroppo non tutti la pensano come te...

Veramente, tutti mettono il source rpm. Ti faccio notare che NON e' consentito
l'inserimento in rpmfind se non fornisci ANCHE il source rpm, il tuo pacchetto
viene semplicemente scartato. Quindi e' praticamente impossibile che girino
pacchetti rpm senza i .src.rpm, a meno che non siano pacchetti closed source e
binary only (figurati poi i .deb!).


[...]
> Ti sei risposto da solo;) tripwire e' molto molto ben fatto

Tripwire e' *un casino assolutamente inutile* per la stragrande maggioranza
dei sistemi, in modo particolare per un portatile, e comunque per sistemi che
non debbano rimanere identici a come sono stati configurati a lungo. Se la
risposta e' questa, allora Slackware e' da sconsigliare decisamente!!!


[...]
> Mah...saro' eccessivamente paranoico forse, almeno quanto
> eccessivamente mi complico le cose continuando a compilarmi tutti i
> sorgenti a manina...

Non e' un fatto di paranoia, e' un fatto di ignoranza (scusa tanto eh!). Hai
mai provato a vedere cosa ti scrive la console quando batti "rpmbuild
--rebuild qmail.src.rpm"? l'ultima volta che ho controllato, faceva
(automaticamente e tutto da solo): estrazione del pacchetto, applicazione
delle patch, compilazione, compressione delle man page, controllo delle
dipendenze, inserimento in /etc/alternatives, installazione di binari,
liberie, sorgenti, script di boot ed inserimento in system V init - ovviamente
sono ironico sul fatto dell'"ultima volta che ho controllato", nel senso che
ho appena creato due pacchetti qmail, e il mio rpm fa  proprio tutte queste
cose.

Qual e' il sugo di fare questa cosa a mano? NON hai maggior controllo (quello
che faccio a mano lo posso fare anche con rpm) e NON hai maggior sicurezza
(quello che fa rpm lo vedo come se lo facessi a mano, anzi, essendo
esattamente riproducibile ho piu' controllo). A farlo a mano hai solo maggior
fatica e maggiori probabilita' di commettere un errore. Oltre tutto, facendoti
un source rpm rendi replicabile una modalita' di installazione.

Ripeto, vedo l'unico vantaggio nel fare le cose a mano solo nel fatto che uno
non conosca il gestore di pacchetti, e quindi instauri nei suoi confronti un
atteggiamento diffidente. Altrimenti non vedo quale svantaggio possa portare.


> Mah...alla fine resta una questione di gusti, se non mi piace il
> formaggio non lo mangio in qualunque forma mi sia presentato

Certo, ma non pretendere di dire che il formaggio coi vermi sardo piaccia a
tutti... perche' non e' vero.


> ovviamente questo e' solo il mio parere, posso sbagliarmi, ma
> finquando tutto funziona e sono soddisfatto del *come* non vedo
> perche' dover cambiare.

Perche'? perche' guadagneresti in efficienza, sicurezza ed in controllo
generale del sistema del 200%.


ciao


-- 
Marco Ermini
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Di fronte alle sofferenze del mondo tu puoi tirarti indietro, sì, questo è
qualcosa che sei libero di fare e che si accorda con la tua natura, ma
precisamente questo tirarsi indietro è l'unica sofferenza che forse potresti
evitare. (F. Kafka)





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