[Scuola] linux scuola

Maurizio Grillini grillinux@gmail.com
Thu Sep 9 07:23:05 CEST 2010


Max Murdock ha scritto:
> 2010/9/8 carlo <vincenzodemaestri@libero.it>:
>   
>> Mi associo al lamento:
>>     
[...]
>> Sono stanco.
>> Vedo che mancano i soldi per pagare chi lavora nella scuola e ancora si
>> fanno progetti di ogni tipo (di molti dei quali mi si lasci dire, non se
>> ne sente la necessità in momenti di crisi come questi) e mai uno che
>> riguardi il sw libero.
>> Si continua a spendere soldi in licenze e Ubuntu rimane un termine
>> ritenuto coniato da un pastore Sassarese.
>> Chi se ne interessa a scuola è sempre come un Panda, in perenne rischio
>> di estinzione.
>>     
[...]
> Vogliamo parlare di m$ che offre licenze di Office alle scuole a 39
> Euro l'una?...
>
>   
[...]

Ho sbollito le ire, ho acceso il notebook, e vi relaziono un po'.
Convegno "classi 2.0 emilia-romagna" promosso da miur. Una serie di
presentazioni di progetti in corso presso alcune scuole medie (e forse
anche elementari). Causa lavoro mi sono perso la prima meta'.

Ho visto tanti insegnanti entusiasti per aver introdotto "un pc per
alunno" (ma a volte ogni due, o ogni tre - perche' mancano i soldi - che
ci sarebbero stati risparmiando sulle licenze).

Premetto che il problema non sono gli insegnanti ma chi ha insegnato
loro che esiste una sola realta' (leggasi le "tribolazioni" di Antonio
Bernardi [1]). Molti insegnanti hanno dichiarato che all'inizio non
sapevano neppure accendere il computer.

Una classe fa un filmato su "diritti, valori e regole", ci mette una
musica di sottofondo (commerciale? non so... ma dubito che abbiano
verificato) e lo schiaffano su youtube.
Perche' non vimeo, archive o arcoiris? Perche' a "docere" sono i
ragazzi: loro fanno cosi, l'insegnante deve fare altrettanto.

Altro istituto, altro regalo: si cercano testi di letteratura per
ragazzi in formato digitale. Non esistono. Allora si "scannerizza" il
testo e si mette sul sito (mi auguro con password, la siae se ne avrebbe
a male).
Perche'? Perche' gli insegnanti non sanno che i pochi testi che trovano
su Internet sono copiati da originali o da traduzioni di oltre 65 anni,
per non incappare nell'illegalita' dettata dal copyright. Non lo sanno e
trasmettono il loro non sapere ai ragazzi, i quali imparano a copiare
qualsiasi cosa e metterla sul web.

Addirittura c'e' chi mette "online" i cd allegati ai libri (mi auguro
anche qui in una intranet).

Poi c'e' un progetto sponsorizzato da un'azienda produttrice di
netbook... tralascio.

Qualcuno da' ai ragazzi la preziosa possibilita' di imparare a usare
word e photoshop. Mi auguro che i ragazzi e le famiglie siano stati
messi al corrente dei costi "a vita" delle licenze. Se oggi costano 39,
domani costeranno di piu'. Oppure si tengono il vecchio. Oppure vanno a
rubare una licenza craccata (diciamo le cose come sono: craccare e' un
eufemismo che rende meno pesante il furto). Io sono dell'idea che se
un'azienda vuole che si paghi una licenza, e' giusto rispettare quella
volonta', oppure si sceglie di usare sw libero (e infatti ho *scelto* di
usare openoffice e Linux).

Una scuola avra' il prossimo anno 350 netbook, uno per classe
(ovviamente ms). Si chiederanno soldi alle famiglie, che pagheranno a
rate il netbook (e rimarra' a loro).

Interessantissimo l'intervento di una prof che ha messo in guardia sui
problemi: bisogna cablare la scuola, virus a gogo ("risolto usando la
chiavetta in sola lettura"), i netbook sono scarsi (quindi meglio usare
i notebook, alzando i costi), docenti da formare, navigazione in aula...
E poi i problemi: di rete, dei pc...

Nelle scuole medie, dove spesso manca il tecnico, tra lim e netbook si
piazzano delle bombe ad orologeria (io stesso ho appena fatto un corso
in un'aula con la LIM... non funzionante!).

In conclusione, non ho visto innovazione ma tanto entusiasmo per del
deja-vu. Comprendo quei docenti solo perche' non hanno conosciuto il
meglio: software e *cultura* libera. Il vero problema non e' avere o non
avere dei computer, ma il contenuto etico, culturale e morale del
software all'interno dell'insegnamento. E qui manca una letteratura
dedicata ai docenti. Un manuale libero su come educare liberamente a
usare software libero e tutti gli strumenti della cultura libera (vimeo,
wikibooks, jamendo...). Il Dossier Scuola e' un primo passo, ma si deve
gia' pensare al prossimo.

Ciao
Maurizio

[1]
http://linuxdidattica.org/docs/documenti/tribolazioni_software_libero.html




More information about the scuola mailing list