[Scuola] Dossier Scuola: sezione 1 in fase di revisione...

Max Murdock maxmurd@gmail.com
Tue Sep 14 01:28:24 CEST 2010


Se non ho inteso malemale dobbiamo vedere questo dossie come
patrimonio comune e collettivo fin dalla stesura e revisione, non solo
dalla fruizione.
Ciò per me vuol dire ok bravo fero bene ILS che ci ha pensato ma
dobbiamo approlpriaerci mralmente tutti del preogetto se ci crediamo e
pensiamo che sia utile, portarlo avanti assiewmew laasciare che pochi
coordinino e molti scrivano convinti di fare il bene di tutti e non un
favore a lui o ILS per capirsi...
Già altri la vedranno così ma se lo fanno tutti IMHO rende la cosa più
di valore, oltre che facilitarne la stesura...

saluti

On 13/09/2010, Luca Ferroni <fero@pdp.linux.it> wrote:
> Anche se non abbiamo ancora replicato alle informazioni in essa contenute,
> riteniamo lo spunto particolarmente interessante e ci pensiamo tutti i
> giorni :)
>
> Abbiamo chiesto un parere anche a Renzo Davoli dalle cui presentazioni è
> ispirato il paragrafo Hardware e Software del Dossier.
>
> Grazie mille per il contributo.
> Sarebbe fantastico se qualcuno della lista si rendesse disponibile per
> lo sprint finale.
>
> Credo che nel prossimo periodo verranno aggiunte moltissime esperienze,
> e avremo bisogno di forza "coordinata" con noi per revisionare i contenuti.
>
> Grazie
> Luca
>
>
> On 08/28/2010 06:07 PM, Marco Ciampa wrote:
>> On Thu, Aug 26, 2010 at 07:16:03PM +0200, Luca Ferroni wrote:
>>
>>> Buongiorno a tutti,
>>>
>>> siamo arrivati ad una buona versione della sezione 1, che potremmo
>>> considerare quasi definitiva,
>>> in cui spieghiamo le motivazioni per cui la scuola dovrebbe utilizzare il
>>> Software Libero.
>>>
>>> Ora iniziamo a chiedere feedback da professori e dirigenti. Da chi si
>>> puo' mettere dall'altra parte e dire
>>> "questo alla scuola serve" oppure no e perche'.
>>>
>>> Naturalmente conoscete già il software libero, ma conoscete molto bene
>>> anche
>>> la situazione scolastica. Quindi diciamo che siete il tramite naturale
>>> verso il target :)
>>>
>>> Cosa ci aspettiamo da voi ?
>>>
>>> Che leggiate questa breve sezione e ci inviate un commento,
>>> o vi iscriviate direttamente al wiki (alcuni di voi sono già iscritti) e
>>> apportiate le modifiche che ritenete opportune.
>>>
>>> Poi se non ci piacciono torniamo indietro non c'è alcun problema :)
>>>
>>> Buona lettura.
>>> Il Dossier lo trovate su www.dossierscuola.it
>>> Il link diretto alla sezione 1 è www.dossierscuola.it/Sezione1
>>>
>>> Se volete darci altri commenti sono ben graditi, in primis sulla pagina
>>> iniziale.
>>>
>>> Mi raccomando rispondete a dossierscuola@pdp.linux.it per contattare
>>> tutto il gruppo di lavoro
>>>
>>> Grazie di tutto
>>> Luca
>>>
>> Innanzitutto mi presento: sono Marco Ciampa
>>
>> Lavoro nella scuola come assistente di lab. di informatica e da molto
>> tempo spingo per l'adozione del SL soprattutto nella scuola.
>>
>> Scusate se scrivo solo ora. Causa ferie sono stato poco a casa e non ho
>> potuto rispondere prima.
>>
>> Riporto il testo (a mio giudizio) da modificare:
>>
>> 1)
>>
>>
>>>     *  Hardware e software seguono regole di mercato diverse
>>>
>>> L'hardware è la parte del computer che possiamo toccare, ciò che è
>>> composto da atomi. Il software, invece, è una serie di istruzioni
>>> eseguite dal computer, nate dall'idea di un programmatore. Il software
>>> quindi è conoscenza. Per chiarire il concetto possiamo riferirci ad un
>>> libro: la carta, l'inchiostro e la copertina sono hardware, mentre i
>>> concetti espressi sono software.
>>>
>>>
>> No. I concetti espressi sono concetti, idee, algoritmi. Il software
>> _non_ è un'idea o un concetto, ma una descrizione o un'implementazione
>> dell'idea o del concetto. Così come i "Promessi sposi" non è l'idea
>> delle avventure di una coppia di credenti, altrimenti molti romanzi
>> arrivati dopo sarebbero semplici "plagi" dello stesso concetto. Ecco
>> perché, tra l'altro, il copyright funziona benissimo a proteggere il
>> software e invece i brevetti malissimo. Il software non è un concetto.
>> Meglio non indurre la gente a fare una pericolosa confusione.
>>
>> Per modificare di conseguenza la frase, sarebbe meglio scriverla così:
>>
>> "... mentre le frasi, i capitoli, le espressioni scritte sono il
>> software."
>>
>> o in maniera simile. Spero di aver reso il concetto (e quindi, di
>> conseguenza, _non_ ho scritto un software ;-)
>>
>> Il resto del testo può andare benissimo dato che l'implementazione
>> della conoscenza è assimilabile alla conoscenza stessa o, forse meglio,
>> alla cultura. Si può dire che il software sia cultura digitale e in, in
>> quanto tale, non può essere limitata e dovrebbe essere anzi più
>> diffusa possibile e accessibile a tutti, ma qui mi sto allargando e
>> divagando troppo...comunque il pensiero IMHO potrebbe essere
>> espanso...vedete un po' voi...
>>
>> 2)
>>
>> "
>>
>> *  La scuola non deve trasmettere puro nozionismo, ma soprattutto
>> lo spirito del libero arbitrio e l'attitudine ad aiutare gli altri.
>>
>> Fin dalle scuole elementari, la maestra insegna ai propri alunni:
>> "Bambini, se portate in classe un sacchetto di caramelle non dovete
>> tenerle per voi, ma dovete condividerle con i vostri amici!. Questo
>> insegnamento sin dai primi anni di età predispone all'aiuto nei
>> confronti del prossimo, e noi riteniamo che questo valore sia importante
>> se vogliamo che la nostra società si evolva in qualcosa di migliore.
>> Allo stesso modo un insegnante deve dire: "Studenti, se portate in
>> classe un software, non lo dovete tenere per voi, ma dovete condividerlo
>> con gli altri alunni!". Questo concetto non c'entra nulla con il
>> comunismo, la comunione dei beni o l'abolizione della proprietà
>> privata, come spesso si crede. Il software infatti non va paragonato ad
>> un oggetto, come una macchina, ma a qualcosa di "spirituale". Il
>> software infatti non è la scatola di plastica che contiene il CD con la
>> sua copertina colorata. Quello è il supporto materiale con cui viene
>> trasportata la conoscenza. (cit. prof Davoli :) ). La scuola quindi deve
>> portare solo Software Libero in classe, e permettere così che gli
>> studenti possano portarlo a casa liberamente per fare i compiti od
>> esercitarsi.
>>
>> "
>>
>> Non mi piace il discorso
>>
>>
>>> Il software infatti non va paragonato ad
>>> un oggetto, come una macchina, ma a qualcosa di "spirituale".
>>>
>> non c'è niente di "spirituale" nel software, piuttosto "culturale", non
>> incasiniamoci con concetti attigui alla religione...è meglio!
>>
>> cambierei in
>>
>>
>>> Il software infatti non va paragonato ad un oggetto, come una macchina,
>>> ma a qualcosa di "culturale", come le frasi scritte in un libro, non la
>>> carta o l'inchiostro di cui è composto.
>>>
>> E comunque questo concetto era già stato spiegato più sopra....
>>
>> Evitiamo, per quanto autorevoli, le citazioni nel testo, per evitare di
>> renderlo troppo pesante.
>>
>>   ....
>>
>> Qui aprirei una parentesi e spezzerei il discorso in due. La parte sopra
>> la terrei intatta (a parte le note di cui sopra) ma cambiando il titolo
>> in:
>>
>>   *  La scuola deve soprattutto trasmettere lo spirito civico, il
>>      libero arbitrio e l'attitudine ad aiutare gli altri.
>>
>> Mentre aggiungerei un capitoletto simile al seguente:
>>
>> # La scuola non deve trasmettere puro nozionismo, ma soprattutto
>>   cultura informatica.
>>
>> La scuola non deve addestrare all'uso dei programmi più diffusi ma deve
>> spiegare i concetti che ci stanno dietro. E questo per molti motivi. Uno
>> è che quando si esce da scuola, alla fine del ciclo scolastico,
>> tipicamente i programmi "più diffusi" sono già vecchi e c'è
>> dell'altro, a cui gli studenti non sono preparati, avendo fatto
>> "addestramento" su programmi ormai obsoleti. Il secondo motivo è che i
>> programmi proprietari sono "chiusi" cioè non si possono studiare.
>> Infatti il codice di cui sono fatti (binario) non è comprensibile che
>> dai computer per cui può solo essere utilizzato così com'è, senza
>> poterlo studiare né modificare. Il Software Libero è detto anche Open
>> Source(*), cioé a "sorgente aperto". Ciò significa che la scuola,
>> studenti e docenti, può studiarlo, modificarlo e persino
>> personalizzarlo a piacimento, senza violare alcuna legge. Perciò, in
>> modo molto efficace, è possibile "capire" come funziona un computer e
>> non solo imparare ad usarlo, imparando i concetti che ne stanno alla
>> base e che sono molto meno legati a mode o consuetudini passeggere.  Una
>> conseguenza di ciò è che gli studenti che studiano sul SL sono in
>> genere più preparati di quelli solamente addestrati all'uso del
>> computer e sono in grado di fronteggiare meglio le sfide tecnologiche
>> del futuro agendo da persone più colte e preparate e non meri
>> utilizzatori o consumatori dell'ultimo gadget tecnologico.
>>
>> Naturalmente questo è un'abbozzo. Modificate e migliorate come volete.
>>
>> È tutto (per ora... :-)
>>
>>
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