[Scuola] UN PASSO INDIETRO PER IL SOFTWARE LIBERO

Angelo Raffaele Meo meo@polito.it
Sun Feb 10 22:30:37 CET 2013


Caro H,
            anche io ero e sono uno "sperduto attivista". Pertanto, 
all'inizio dei lavori della prima "commissione Meo" come viene chiamata 
nel giro, proposi: "Solo sw libero nella PA". Mi facevo forte del fatto 
che altri paesi come il Brasile si muovevano mella stessa direzione e 
che l'on. Folena e il sen. Cortiana, rispettivamente alla Camera e al 
Senato, avevano presentato due proposte di legge con lo stesso 
obiettivo. Ma nella commissione operava anche una piccola minoranza che 
era assolutamente contraria e noi, come maggioranza, decidemmo di 
cercare l'unanimità. Non credo che fu un errore perchè il risultato che 
ottenemmo sarebbe stato ampiamente sufficiente per ottenere solo sw 
libero nella PA, ma, ahimè, le leggi del nostro paese sono molto spesso 
ignorate.
Raf






Il 2013-02-10 11:20 harlock ha scritto:
> Il 09/02/2013 22:43, Angelo Raffaele Meo ha scritto:
>> 
>> Vi sono uomini “che contano” che non amano fare un passo indietro, ma
>> preferiscono far fare “passi indietro” a iniziative non gradite dai 
>> loro
>> amici o protettori.
> 
> ribadisco la mia opinione, espressa da tempo, di sperduto attivista
> per il software libero.
> 
> la recente modifica alla normativa puo' essere un passo indietro
> oppure no, ma non e' questo il problema. la legge non dice e non ha
> mai detto quello che dovrebbe dire.
> 
> quello che la legge dovrebbe dire e':
> 
> 'la pubblica amministrazione, scuola compresa, deve usare solo e
> senza eccezioni software libero e formati aperti.
> qualora un programma per un determinato scopo non sia disponibile
> deve provvedere a realizzarlo ed a rilasciarlo con licenza libera
> perche' sia fruibile in tutti gli ambiti della pubblica
> amministrazione stessa. punto.'
> 
> nessuna possibilita', nemmeno comparazioni di costi, di sfuggire a
> questa regola.
> l'eventuale mancanza di applicativi, lo sappiamo perfettamente,
> verrebbe colmata in breve tempo, oltretutto creando occupazione.
> i soldi per la realizzazione di tali applicativi non possono
> costituire certo un problema a livello statale.
> se servono si trovano e quando vogliono li trovano.
> 
> ad esempio comprando un paio (o 3 o 4) di caccia in meno si avrebbero
> fondi per finanziare la riscrittura di *tutto* in software che
> utilizza la pubblica amministrazione, *tutto* il software che potrebbe
> usare la scuola, libri di testo liberi in formato digitale compresi.
> 
> vogliamo parlarne una volta per tutte?


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