[Scuola] validazione (era: Didattica Aperta)

Elisabetta Nanni nanni.elisabetta@gmail.com
Sat Nov 16 12:21:45 CET 2013


@alessandro, pienamente d'accordo.
gruppo di insegnanti esterni per validare i contenuti, per eliminare  forme
di autoreferenzialità!


Il giorno 16 novembre 2013 12:11, Alessandro Rubini
<rubini@arcana.linux.it>ha scritto:

> > Dopo aver visto in rete app e testi approssimativi (con clamorosi orrori
> di
> > ortografia) ritengo la VALIDAZIONE davvero necessaria!
>
> Su questo ci sono due opinioni diverse, entrambe con le loro ragioni.
> Io non credo alla validazione: chi valida i validatori?
>
> E` vero che c'e` roba in rete che fa veramente pieta`. Ho appena
> verifiticato se una cosa che avevo visto l'anno scorso fa ancora
> altrettanto schifo ed e` cosi`, sia tecnicamente sia didatticamente
> (cioe`, io che conosco la materia so cosa vuol dire, ma chi non la
> conosce non puo` capire assolutamente niente per la confusione di
> livelli, l'incompletezza da un lato e i dettagli difficili e
> irrilevanti dall'altro -- anche trascurando gli errori vergognosi).
> Personalmente quando sento parlare di "wikibooks" mi viene la pelle
> d'oca, non ci credo in teoria e non ci credo in pratica [1].
>
> Ma non e` vero che basti avere una casa editrice come intermediario
> tra l'autore e il lettore per garantire la qualita` (forse garantisce
> l'ortografia, a volte, ma non basta).  Pure gli editori talvolta
> distribuiscono cose di bassa qualita; anche qui, ne ho viste un certo
> numero, anche recententemente (l'ennesimo libro sul solito argomento,
> con gli stessi problemi descritti sopra, seppur in misura minore;
> argomento sui gia` esistono buoni testi, da anni).
>
> Per fortuna il docente (che sa della sua materia) puo` scegliere. Ma
> deve poter scegliere senza il vincolo della casa editrice.  Ci sono
> casi di eccellenza benedetti da un editore e casi di eccellenza
> disponibili in rete.  L'editore secondo me e` utile per facilitare la
> distribuzione del lavoro, tramite canali gia` rodati di promozione del
> lavoro e consegna del cartaceo, ma non e` fondamentale -- specialmente
> quando consegna bit.
>
> Personalmente ho insegnato sia seguendo un testo "ufficiale" (scelto
> da me dopo averne letti 5 o 6 e averne trovato uno veramente valido)
> sia, per un altro corso, usando solo materiale disponibile in rete.
> Chi valida il materiale nei confronti degli studenti e` l'insegnante,
> non l'editore.
>
>
> [1] Non dico che non si possa fare un buon testo a piu` mani, o
> sviluppato collaborativamente, con contributi esterni al gruppo
> principale di autori.  E` il "crowdsourcing" puro che non puo`
> funzionare in contesto didattico: non ho mai visto un buon lavoro che
> non avesse un gruppo ristretto di autori principali (spesso solo uno).
> La coerenza nello stile e nella difficolta`, la corretta sequenza
> nell'introduzione dei concetti, la gestione dei riferimenti interni,
> sono cose che richiedono tempo e dedizione; non basta raggranellare
> mille quarti d'ora di mille persone diverse.  I libri liberi di
> qualita` esistono, lo sappiamo tutti, ma non sono wikibooks.
>
> /alessandro
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