[Scuola] Chiudiamo questa lista? [Era: metodi sperimentali]
Alberto Cammozzo
ac+lists@zeromx.net
Fri Dec 16 12:33:55 CET 2016
On 12/16/2016 12:00 PM, Alessandro Rubini wrote:
> [...]
>> Un segno dei tempi decisamente.
> Si. Se sono cambiati i tempi e` necessario cambiare i metodi.
>
> Il cambiamento dei tempi non impedisce a chi vuole seguire una linea
> piu` forte, quando ne vede l'efficacia, di continuare sulla sua strada
> (questo vale per Piergiovanna e Serena, per Damiano e Alberto, per
> tanti altri che non hanno scritto in questa situazione). Ma mi sembra
> chiaro che se tutti restiamo arroccati su posizioni forti limitiamo la
> crescita di consapevolezza della societa`, che poi e` il motivo per
> cui siamo qui a discutere.
Caro Alessandro,
I tempi sono cambiati, è vero: una volta Internet era libero, ora non lo
è più.
E' una piattaforma pubblicitaria proprietaria.
Ha senso il software libero in un Internet proprietario?
La questione del software libero non riguarda più tanto il software ma
l'architettura della rete, per cui lo stesso discorso va fatto su un
piano diverso.
Credo che chi ha delle competenze tecniche possa più facilmente mettere
in campo uno spirito critico e, se può, produrre alternative.
Quello che sta succedendo a Internet (in particolare al Web) è quello
che stava succedendo al software quando Stallman si è ribellato e alle
reti quando è nata Arpanet.
le reti erano proprietarie e balcanizzate in SNA, Bitnet, DECnet
eccetera e il software veniva chiuso.
Ora Internet ha smesso di sviluppare protocolli interoperabili e produce
solo piattaforme avide di dati e denaro, con protocolli proprietari.
Questo può andare bene alla community F/OSS?
Se l'email fosse sviluppata ora avremmo quella proprietaria di Google,
quella di Apple, quella di Facebook, e qualche dubbio protocollo di
interscambio, magari a pagamento.
Considero un social network basato su software verticale (ma anche se
fosse basato su software libero) che proprietarizza e mercifica i dati
personali un attentato alla libertà informatica pari a quella del
software proprietario.
Per cui non si tratta di arroccarsi, ma di esercitare uno spirito
critico che sia coerente e che "scali" attraverso le tecnologie.
ciao,
Alberto
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