[toscana] R: Digest di toscana, Volume 8, Numero 3

[Gianni Ciolli]

On Mon, Feb 07, 2005 at 04:02:21PM +0100, Andrea Grandi wrote:

(...)

> Questa cosa è semplicemente INACCETTABILE. In questo modo si
> favoriscono esclusivamente i sistemi proprietari, quindi non
> dobbiamo consentire che tutto questo avvenga.

(...)

> I PAAS sono stati promossi dalla Regione, i LUG li ha contattati la
> Regione, la direttiva sul favorimento dei software liberi e dei
> formati aperti è piu' che nota alla Regione. Voglio sperare anche io
> che quindi non verranno discriminati quei PAAS che non hanno
> intenzioni di ricorrere a sistemi operativi proprietari.

Il problema è che la questione dei software per la carta d'identità
elettronica (CIE) dipende dal Ministero, e non della Regione. Per cui,
come spiegato nel comunicato di FSF Europa citato in questa lista,
finché il Ministero non rilascia le specifiche nessuno (compresa la
Regione) può farci nulla.

Comunque credo proprio che nessun comune possa pretendere che i PAAS
abbiano il lettore di smartcard per la CIE.

Infatti la CIE non è molto diffusa: ce l'hanno meno del 2% dei comuni
italiani (tra cui Prato, ma non ne conosco altri in Toscana), e fu
distribuita nel lontano 2002 in via sperimentale solo a un gruppo
ristretto di cittadini (tra cui me, wow!). Gli altri hanno la carta di
identità classica.

Ho sentito dire da un parlamentare italiano che dopo quella
sperimentazione tutto si è bloccato e non ci sono più stati
investimenti per allargare la diffusione della CIE.

Per cui non penso proprio che i PAAS possano essere obbligati ad avere
l'interfaccia per la CIE, e non solo in quei comuni (più del 98%) dove
la CIE non esiste proprio, ma anche nel restante 2% dove comunque la
CIE rimane un oggeto assai raro.

Infatti, obbligare il cittadino a usare la CIE sarebbe come impedire
l'uso del PAAS a quei cittadini (la stragrande maggioranza, anche nei
comuni oggetto della sperimentazione) che non ce l'hanno, il che va
evidentemente contro la filosofia dei PAAS stessi.

Ciao
GC