[toscana] Risposta assessore Arezzo
Graziano Giuliani
giuliani@lamma.rete.toscana.it
Mar 19 Set 2006 12:18:34 CEST
Prometto di non rompere piu' le scatole oggi...
Ecco la risposta dell'assessore all'innovazione di Arezzo alla mia
richiesta di informazioni sull'uso del SL in comune:
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Open Source e Pubblica Amministrazione: il progetto del Comune di Arezzo
L'uso del software Open Source sta diventando oramai una realtà importante
nel sistema economico sia mondiale che italiano, potendosi quindi definire
una realtà “matura” da un punto di vista tecnologico.
Gli enti pubblici in particolare possono trarre grossi benefici
nell'utilizzo di software Open Source, su tutti il fatto di poter
risparmiare soldi dei cittadini e il poter disporre del codice delle
applicazioni e garantire quindi la bontà del software in termini di
privacy e di sicurezza. Inoltre bisogna considerare che utilizzare un
software Open Source evita il drenaggio di risorse verso altre
realtà che é tipico dei software proprietari (es. verso gli USA nel caso
di prodotti Microsoft), risorse che invece possono essere ridirette verso
gli sviluppatori presenti sul territorio.
In seguito a queste considerazioni è mia intenzione quella di portare la
struttura del Comune di Arezzo verso l'utilizzo di software Open Source.
Questa migrazione deve essere fatta naturalmente mantenendo in piena
efficienza la macchina comunale per non arrecare danni ai cittadini. Il
percorso dovrebbe portare in 2 anni al massimo ad avere una migrazione
molto avanzata.
Situazione Attuale
Circa 500 PC con s.o. MS Windows, MS Office, applicazioni specifiche
(es. Protocollo) sviluppate in ambiente windows, applicazioni tecniche
(es. CAD).
Fase 1
Passaggio da MS Office a Open Office, attuato in primis non comprando
nuove licenze di MS Office (costo unitario 350€) e progressivamente
migrando tutti i PC
Fase 2
Sviluppo delle applicazioni specifiche in Java
Fase 3
Migrazione verso sistema operativo Linux
Criticità: formazione del personale, adattamento dei modelli, difficoltà
di reperimento di applicativi tecnici (ed. CAD) Open Source.
Fondamentale durante il processo di migrazione sarà il rapporto
collaborativo con il Linux User Group locale, LUGAR, che può fornire, con
modalità da definire, un supporto sia tecnico che culturale.
Arezzo, 13 settembre 2006
Ilario Nocentini assessore all'innovazione del comune di Arezzo
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Mi sembra assai incoraggiante....
e mi pone delle domande quel "...rapporto collaborativo...".
Non vorrei che qui si stia pensando a manodopera a costo zero. Esistono
aziende in grado di fare il lavoro.
Apro dunque un altro canale di discussione:
Che ruolo devono/possono avere i LUG e le associazioni, in genere
gruppuscoli infinitesimi di appassionati a loro volta spesso in fase di
formazione/apprendimento o gruppi di professionisti del settore che si
scambiano informazioni e "trucchi", in questa ormai avviata transizione
verso il SL?
Una sorta di "societa' civile" del mondo SL? A che titolo?
Dobbiamo tirarci indietro e ritirarci una volta che la singola
amministrazione, da anni da noi stuzzicata e pungolata, decide di "fare il
grande passo"?
Come possiamo separare il ruolo (non e' per ora il mio caso, ma puo'
essere per altri) di alfieri del SL e quello di lavoratori/liberi
professionisti/imprenditori del settore?
Come la mettiamo sul piano etico quando ci si chiede volontariato o peggio
una consulenza "come LUG"?
A mio giudizio come LUG associazione non si dovrebbe avere nessun ruolo
diretto, ma bisognerebbe informare la PA: se vuoi SL, devi accertarti che
nel contratto ci sia esplicito riferimento alla produzione e consegna di
software con licenza XXX,YYY, o ZZZ o all'uso assistenza e formazione
di/su software con licenza XXX,YYY, o ZZZ.
Il LUG / Gruppo Linux deve rimanere un luogo libero di associazione,
discussione, sviluppo sui temi del SL.
Possiamo preparare un documento in merito? Esiste gia'? Possiamo avere una
"risposta standard"?
Voi come la pensate?
Graziano.
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