Anjuta (ho cominciato, e cominciano i problemi)
Lorenzo Cappelletti
L.Cappelletti@mail.com
Thu, 26 Apr 2001 09:49:25 +0200
domenica 22 aprile alle 15:53, Francesco Potorti` ha scritto:
> voglio mettere in rilievo è che, in generale, un programma va tradotto
> bene, e il modo di tradurlo è solitamente indipendente dall'udienza cui
> è destinato.
Non sono d'accordo. Per me è come quando facevamo i temi d'italiano
alle elementari o alle medie: è necessario tener presente, oltre al
contenuto, anche alla tipologia di persone a cui l'elaborato è
destinato.
Se scrivi una cosa molto tecnica per dei neofiti, dopo 10 minuti si
stancano di leggere perché non ci capiscono niente; viceversa, se
scrivi una cosa con un linguaggio piano per degli addetti ai lavori,
si sentono presi in giro, oppure si perdono (quando non viene loro da
sorridere) perché tanti termini a loro famigliari sono scomparsi,
sostituiti da qualche roccambolesca traduzione.
Lorenzo
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