Un Consiglio
Gianluca Sartori
tp@lists.linux.it
Wed Feb 26 11:24:01 2003
Scusate se mi intrometto. Parlo da profano, ma appunto per questo ritengo=
che la maggior parte degli utenti che il PC lo vule "usare" si trovi pi=F9=
a suo agio se il linguaggio del desktop ricade nel gergo comune piuttosto=
che in termini specialistici di un ambito particolare. Certamente gThumb=
=E8 un programma che ha a che vedere con la grafica (in generale) e quind=
i
pure con la fotografia, ma non =E8 un programma destinato ai fotografi. I=
MHO
credo sia una forzatura tradurre con termini utilizzati in ambiti special=
istici
o di nicchia un software che =E8 di uso comune. Penso che tener conto del=
destinatario di un certo programma sia indispensabile per una buona tradu=
zione
(a livello anche semantico, non solo letterale o grammaticale).
Ad esempio, nella traduzione della descrizione di una libreria software
il target =E8 lo sviluppatore. In questo caso alcuni termini tecnici potr=
ebbero
rimanere intradotti in quanto =E8 nel gergo di quello specifico ambito a =
cui
ci si riferisce . Allo stesso modo, in un software di elaborazione grafic=
a
o di manipolazione audio, potrebbero essere utilizzati dei termini specia=
listici
di quei particolari ambienti.
Questo, tuttavia, non mi sembra il caso di gThumb. Il lemma "provino" non=
=E8 nel gergo comune di un utente "tipo" di gThumb. La termine "anteprima=
",
invece, ha un significato generale (utilizzato in molti ambiti, ma con un=
significato pressoch=E8 invariato e indipendente dal contesto) ed =E8 qui=
ndi
auspicabile che pi=F9 persone ne conoscano il significato.
Ad ogni modo, proporrei di tener conto del destinatario del software nell=
e
traduzioni. Dovrebbero esistere vocabolari diversi per diversi ambiti. Vi=
immaginale la felicit=E0 di un fotografo nell'utilizzare un programma per=
la stampa nel quale pu=F2 visualizzare i "provini" delle foto per decider=
e
quali stampare? Senz'altro un ragazzo che vuole vedere "l'anteprima" degl=
i
scatti fatti con la sua nuova fotocamera digitale non capir=E0 che deve u=
tilizzare
il menu "provino".
Le traduzioni non possono essere sempre letterali e lo stesso termine ing=
lese
utilizzato inalterato in contesti diversi pu=F2 coincidere con due termin=
i
italiani specifici per i due contesti e viceversa.
Lo so che questo complica notevolmente le cose, ma vi immaginate la visio=
ne
di un film doppiato dall'inglese con una traduzione letterale? Farebbe se=
nz'altro
felice il garzanti, ma nessuno lo andrebbe a vedere. Forse bisogna introd=
urre
il concetto di "Adattamento" anche per la traduzione del software?
Gianluca
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