Un Consiglio

Gianluca Sartori tp@lists.linux.it
Fri Feb 28 15:36:02 2003


> > Sono daccordo a mantenerle distinte. Quello che sto=20
> cercando di dire =E8 che dovremmo contestualizzare le=20
> traduzioni, utilizzando vocabolari distinti a seconda del=20
> destinatario del software. In questo modo i programmi di=20
> utilit=E0 generica avranno un vocabolario generico, i programmi=20
> specialistici avranno un vocabolario adatto al settore o alla=20
> disciplina dell'ambito in questione.
>=20
> Riguardo alla tua proposta: generalmente lo si capisce dal=20
> programma originale.
> Mi spiego con un esempio. Se non ricordo male, qualche tempo=20
> fa qualcuno
> ha fatto la traduzione di un programma di disegno per=20
> bambini. Il linguaggio
> del programma originale era adatto ai bambini e lo stesso lo=20
> deveva essere
> la traduzione. Il programmatore scrive un programma per un=20
> certo target
> e noi dobbiamo fare altrimenti. Ora, i programmi GNU sono in generale=20
> abbastanza tecnici e quindi dobbiamo fare altrettanto.=20

Ammiro la fiducia che hai nei confronti degli sviluppatori per qunato =
riguarda la loro capacit=E0 dialettica =3D). Non penso che abbandonare =
la correttezza tecnica nelle nostre traduzioni sia giusto. Penso per=F2 =
che individuare il target sia indispensabile per scegliere il "tono" da =
utilizzare. La traduzione puntuale a volte =E8 sterile e non trasmette =
bene il concetto. L'italiano non =E8 l'inglese e a volte la frase VA =
girata. Sono d'accordo con quanto scritto in "regole". Ho letto =
"buona-traduzione" e il suo primo punto che cita:

"1- Una buona traduzione e' autosufficiente, non richiede spiegazioni =
fra parentesi, non costringe a rigirare la frase originale."

non =E8 vero, o meglio =E8 vero in parte. Purtroppo alcuni termini =
inglesi non hanno un equivalente italiano. Scartando a priori la =
creazione di neologismi, a volte l'unico modo di esprimere il concetto =
espresso da una parola in una lingua straniera =E8 quello di utilizzare =
una frase italiana. Anch'io scarterei l'uso delle parentesi, ma questo =
=E8 un discorso di "stile" pi=F9 che di traduzione. Spesso l'uso delle =
parentesi =E8 dettato proprio dal non voler girare la frase - che a =
parer mio tutto =E8 tranne la cosa giusta da fare. L'inglese ha le sue =
regole, come pure l'italiano. Il compito di un traduttore =E8 =
"trasmettere il significato" non la grammatica. Mi =E8 sembrato che il =
documento punti a generare traduzioni formalmente corrette. Purtroppo =
non basta. La forma e la sostanza sono due cose diverse ed ognuna deve =
avere il suo ruolo. E' giustissimo curare la grammatica fin tanto che =
non impedisce l'espressione del significato.

>=20
> Permettimi una divagazione: devi imparare a guidare e scopri che
> ci sono le luci di posizione, gli anabbaglianti e gli abbaglianti.
> C'=E8 un linguaggio tecnico che va rispettato. Al bambino=20

Ma il nostro compito =E8 proprio quello di permettere ai "bambini" (da =
leggere: agli utenti inesperti) di usare il computer. Se lo possono =
usare i "bambini" allora lo potranno fare anche gli utenti =
professionisti. I programmi indirizzati a questi ultimi dovranno, =
invece, contenere gli stessi termini tecnici utilizzati nella disciplina =
a cui si rivolgono.

La mia proposta in tal senso =E8 la creazione (inizialmente) di due =
"vocabolari" o "glossari". Uno rivolto all'utente normale (dove per =
normale si intende un livello intermedio che soddisfi sia gli utenti =
neofiti (utenti a casa) che quelli esperti(amministratori, studenti, =
insomma chi ne capisce) e uno per gli "sviluppatori". A questi due, che =
poi sono il 90% degli utenti di Linux attuali, seguiranno poi altri man =
mano che si individuano aree di utilizzo del sistema.

L'idea =E8 di riempire il pi=F9 possibile il glossario "generico" =
sapendo che pi=F9 termini sono presenti in questo glossario e pi=F9 un =
programma =E8 accessibile agli utenti "generici". Ovviamente senza =
forzature: se un termine =E8 tecnico (non solo informatico) va messo nel =
glossario corrispondente al campo di utilizzo. Ad esempio thumbnail nel =
vocabolario "generico" pu=F2 essere tradotto come "miniatura" mentre nel =
vocabolario "fotografia" come "provino" (NOTA: non voglio entrare nel =
merito della scelta, =E8 solo un esempio!).

Un'altra cosa che ha senso esista =E8 un "frasario" dove inserire tutte =
quelle frasi comunemente utilizzate nei programmi del tipo:

> Ragazzi ma come cavolo li traducete=20
> code contributors =20
> e=20
> contributors?

oppure "Saving file...", "Printing document..." et similia in modo da =
creare una base solida di partenza per chiunque volesse iniziare a =
tradurre (sto pensando a professori e studenti delle scuole) in modo che =
possano essere produttivi da subito seguendo il "frasario" per poi =
concentrarsi nella traduzione "dura".

Gianluca