Plurali latini

Giuliano italia1bpf@aliceposta.it
Ven 13 Ago 2004 11:32:32 CEST


Monica Badia ha scritto:

> Ri-ciao!
>
> sono la prima a dire che si dovrebbe tradurre tutto (come i nostri 
> cugini d'oltralpe) per preservare la nostra bella lingua. 
> L'importazione di parole straniere... il dire "è intraducibile" è un 
> fatto di pigrizia, a mio avviso molto pericoloso.

Sono strafelice di sentirtelo dire. Lo penso anch'io.

>
> Ma una lingua viva è anche questo.

Il fatto è che con il pretesto della lingua viva a morire è l'italiano. 
Senza arrivare agli eccessi dei "cugini" francesi (prova a leggere una 
rivista francese di informatica, anche su Linux, senza conoscere le 
convenzioni) dovremmo almeno provare ad esprimere dei concetti in un 
linguaggio comprensibile anche ai "non addetti ai lavori". Di solito chi 
pratica l'informatica da più di tre mesi assume una qualche conoscenza 
superficaiale dell'inglese, tanto da leggere almeno i README (chissà 
perchè sempre in lettere maiuscole?). Il fatto è che la documentazione 
va pensata soprattutto per i neofiti. Sono loro ad avere difficoltà con 
i contenuti, ci manca altro che si debbano picchiare con una lingua 
"aliena".
La mia paura (da vecchio) è che si stia davvero diventando "eurabi". Non 
lo accetto.

>
> Il fatto è che la traduzione tecnica si basa anche sulla 
> standardizzazione (brutta parola, mi ricorda per certi vesi "global"). 
> La chiarezza e coerenza terminologica in un testo tecnico è tutto. 
> L'invenzione della regola è parte di questo: ha lo scopo di rendere 
> immediatamente riconoscibile l'oggetto di cui si parla o di 
> comprendere la descrizione per ottenere una certa azione, senza 
> doverci pensare mezzo secondo. Nella traduzione letteraria è quasi il 
> contrario...

Si, ma prova ad intepretare la frase: "infilare il medium nell'apposita 
slot" (a seconda si tratti di CDROM, penna USB, floppy disk o 
quant'altro...)
Temo nasca qualche equivoco. Invece dicendo: " Inserire il CDROM nel 
vassoio (caddy) del lettore di CDROM" compito una frase lunga, con una 
brutta ripetizionedi termini, ma l'azione, l'oggetto dell'azione e 
l'obiettivo dell'azione stessa sono ben distinti. Esiste una 
"consecutio" logica e per non capire bisogna ignorare proprio cosa sia 
il CDROM, cosa assomigli ad un vassoio e di che cosa, nel pc, faccia 
parte quest'ultimo.
Se poi uno invece ci vuole infilare un sensitivo od un paragnosta vorrà 
dire che sta facendo dell'altro...

>
> Non mi fraintendere, io ho fatto studi classici e letterari, e 
> tradurre manuali tecnici andava contro la mia natura. Ma tutto ha un 
> suo scopo, non sempre riconducibile a un semplice fatto di pigrizia. 
> Siamo creativi dove si può, ma in ambiente tecnico l'attenzione del 
> lettore è tutta sul contenuto, non sulla creatività letteraria.

E' vero! Ma il contenuto per il lettore è già difficile di per se'
"Nosce rem verba veniant" lo si può dire solo a chi non avrebbe bisogno 
alcuno di traduzioni!
Altrimenti nel manuale basterebbe scriverci su: "Imparate l'inglese!" 
(od altra lingua a piacere)

>
> Tutto sommato, sono quasi certa che diciamo le stesse cose, solo 
> espresse in modo diverso ;-)

Temo che tutto ciò sia OT (gergale). Ma grazie per avere voluto dirlo!

>
> Ciao,
> Monica
>
>
>
Giuliano


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