Discorso diretto
Alessio Dessi
alessio.dessi@libero.it
Ven 2 Lug 2004 18:04:52 CEST
Lì venerdì, 2004/07/02 alle 08:38, +0200, Monica Badia ha scritto:
> Ciao a tutti,
>
> Grazie Stefano per aver cominciato questo thread... è un argomento
> davvero molto importante.
>
> A questo proposito vorrei proporre due spunti di riflessione:
>
> 1. Stefano parla di "regole di buona traduzione" per quanto riguarda
> l'uso del discorso diretto o indiretto.
>
> Le regole in realtà ci sono e non ci sono. Mi spiego meglio: nella
> manualistica in generale si è trovata, più o meno unanimamente, questa
> convenzione dell'uso dell'infinito, giustificando il fatto che "non si
> deve dare del tu all'utente". Immagino per una forma di rispetto.
> In ambiente software possimo parlare di manualistica? Il manuale indica
> all'utente l'uso appropriato di un dispositivo/apparecchhio, un software
> "dialoga" con l'utente in forma interattiva.
> Per amor di coerenza, se i menu di un sw sono all'imperativo (cioè è
> l'utente che da del "tu" alla propria macchina e le ordina: "Apri il
> file", "Salva il documento" ecc.), dovremmo immaginarci la macchina che
> risponde all'utente magari dandogli del "lei" (se proprio vogliamo
> rispettare le regole della buona educazione e del rispetto), o
> semplicemente più casual usando il "tu". Il "voi" potrebbe essere un
> buon compromesso.
>
> Personalmente trovo l'infinito, per quanto corretto, piuttosto sterile e
> non coerente con l'ambiente interattivo di un SW.
>
> 2. Le regole della localizzazione del software le ha inventate
> (imposte?) Microsoft. Quando si traduce un SW che gira su un sistema
> Windows, bisogna pur pensare che alcuni dialoghi interagiscono con
> Windows. Se si decide di usare lo stile diretto, si avrà un bel
> miscuglio tra lo stile asettico di Windows e quello personale, più
> diretto. Anche qui a scapito della coerenza.
>
> Se si crea invece un sistema nuovo (come Linux, Java Desktop System...)
> allora possiamo infischiarcene di Microsoft, a patto, però, di essere
> tutti d'accordo nell'usare la stessa forma. Per tutti intendo ad
> esempio, Mozilla, Evolution, OpenOffice eccetera eccetera eccetera...
>
> Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, perchè l'argomento è
> veramente molto interessante.
>
> Ciao dal freddo Nord!
>
> Monica
>
>
>
>
> SteX ha scritto:
>
> >Ciao Stefano,
> >cosa intendi per *nostra*? che io sappia nel d-i si usa l'impersonale o
> >le forme all'infinito? giusto?
> >
> >SteX
> >
> >
> >
> >
> >>su debian-i18n fanno notare che la nostra traduzione in molti casi usa
> >>il discorso diretto. Ora a me sembra che questo vada contro le regole
> >>della buona traduzione. Mi sembra che nelle traduzioni si sia cercato
> >>sempre di evitare che un programma dia del tu all'utente. Cosa ne
> >>pensate?
> >>
> >>
sono completamente d'accordo con te
preferisco decisamente la forma diretta ..
mi è costato tantissimo adeguarmi allo standard de facto usato nelle
traduzioni
ciao
Alessio
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